Gli anime sono un medium che possono vantare una vasta gamma di sottogeneri, tra cui la fantascienza (sci-fi) che contiene alcune delle opere più importanti dell’intero panorama degli anime. Siccome c’è l’imbarazzo della scelta, oggi vi spieghiamo quali sono le produzioni animate più consigliate se volete risparmiare tempo e vedere subito alcuni degli anime che hanno fatto la storia.

Vi ricordiamo che quasi tutto è recuperabile senza troppi problemi acquistando in formato fisico oppure grazie a numerosi siti web di streaming per anime che offrono ottimi servizi a prezzi accessibili.

Molte di queste serie sono menzionate anche nel nostro pezzo sugli anime da vedere assolutamente, dato che si tratta di veri e propri capolavori.

Cowboy Bebop

Impossibile non citare questo capolavoro di Watanabe, una delle opere migliori nell’intera storia dell’animazione. Cowboy Bebop mostra un mondo non troppo futuro dove i viaggi interspaziali sono la normalità e Marte rappresenta uno dei punti cardine dell’umanità. Purtroppo non cambia uno dei grossi problemi della storia, cioè la criminalità organizzata, che viene combattuta in maniera piuttosto stravagante con l’apposizione di taglie sui fuorilegge. I cacciatori di taglie vengono chiamati appunto cowboy e da qui deriva il nome del titolo.

Spyke, il protagonista
Non fatevi ingannare dalla trama apparentemente semplice e sconnessa, si tratta di un anime molto profondo che esamina alcuni dilemmi della natura umana, sfruttando anche un cast stellare che vede Spike Spiegel come protagonista. I personaggi sono rincorsi dal passato e incapaci di liberarsi di alcuni fardelli, sono quindi molto combattuti e in un certo senso soli, mostrando a tratti qualità distanti da quelle dei classici stereotipi di eroi.

Cowboy Bebop vanta anche di una delle colonne sonore più iconiche del settore, con opening ed ending di tutto rispetto e ricordate ancora oggi a distanza di decenni. Se siete fan degli anime dovete necessariamente vederlo, ma se avete un debole per la fantascienza allora siete praticamente costretti a farlo.

Si tratta di una produzione che reputiamo a mani basse tra i migliori anime disponibili su VVVVID, anche grazie alla presenza del doppiaggio italiano che non è affatto male.

Dove recuperarlo: VVVVID, Netflix

Mobile Suit Gundam

Gundam è uno degli anime mecha più importanti della storia, l’opera magna del maestro Yoshiyuki Tomino e icona dei famosi robottoni con cui molti sono cresciuti. Invece di consigliarvi un’operaia specifica, vi diciamo addirittura di dare una chance all’intera serie, che tutto sommato è anche abbastanza agevole da recuperare.

il gundam, robot copertina della serie
La storia di Gundam presenta una divisione per universi, ma vi basta conoscere il più importante, cioè Universal Century (UC) che racchiude le opere migliori. Con la sua varietà di temi e la sua cura all’avanzamento tecnologico, Mobile Suit Gundam è una di quelle serie che vi daranno un’idea abbastanza esaustiva di come si possa immaginare un conflitto interspaziale.

Nonostante gli immensi progressi tecnologici dell’umanità, le guerre continuano e così anche l’odio, mostrando ancora una volta come la tecnologia e le innovazioni siano solo strumenti in mano a noi esseri umani. Tra l’altro, moltissimi degli stereotipi o delle idee del genere mecha derivano proprio da Gundam, che sebbene non sia la prima opera in tal senso, è sicuramente una delle più importanti anche al di fuori del suo genere di appartenenza.

Non tutte le opere della serie presentano elementi fantascientifici nella stessa misura, ma sicuramente non sbaglierete con l’UC, la timeline migliore per avere un’idea di cosa tratti Gundam.

Tra l’altro, in Italia siamo anche abbastanza fortunati perché grazie a Dynit è relativamente semplice recuperare la prima serie, che resta una delle più consigliate su Amazon Prime Video e senza dubbio uno dei migliori anime nella storia per tematiche belliche e soprattutto uno storico esponente del genere mecha.

Dove recuperarlo: Varie, date un’occhiata alla nostra guida alla visione di Gundam per informazioni più specifiche su dove vedere ciascuna serie.

Ergo Proxy

Se vi piace la filosofia ma non volete rinunciare alla fantascienza, allora Ergo Proxy è la scelta migliore per spendere il vostro tempo libero. Con i suoi 26 episodi si presenta come un’opera molto criptica e di difficile comprensione inizialmente, anche grazie a uno stile di narrazione poco ortodosso ma allo stesso tempo intrigante.

La protagonista di ERgo Proxy
Ergo Proxy è ambientato in un futuro post-apocalittico dove i superstiti vivono sotto una città cupola, cioè Romdo, per ripararsi dal clima letale e tossico. Si nota subito come ci sia un certo interesse verso la tematica ambientale e soprattutto del rapporto uomo-macchina, dato che in questa società utopica gli umani controllano i cosiddetti AutoReiv, degli automi che svolgono i ruoli più manuali.

Ed è proprio qui che sorge il primo problema, cosa accadrebbe se i robot si ribellassero? Grazie al cosiddetto virus Cogito, gli AutoReiv possono acquisire una coscienza e iniziare a realizzare cosa significhi davvero lo sfruttamento e soprattutto provare emozioni. Questo fenomeno intacca la pace di Romdo ed è compito di Re-I Mayer indagare sulle varie vicende per capire come arginare il virus e riportare l’ordine.

Dove recuperarlo: VVVVID, Netflix

Tengen Toppa Gurren Lagann

Da sinistra: Kamina, Simon, Yoko, i protagonisti
Anche qui un altro colosso sci-fi che descrive un mondo molto diverso da quello a cui siamo abituati. Gli umani vivono sottoterra per sfuggire alla minaccia degli uomini-bestia, temibili creature ibride che infestano la superficie. In un mondo che si è piegato ai soprusi, emerge la brigata Gurren, capitanata da Kamina e di cui fa parte anche il più giovane protagonista Simon.

Non vogliamo aggiungere altro perché davvero non serve, visto che ci sono troppe informazioni anche riferite ai primi episodi che potrebbero rovinarvi completamente il resto della visione. Vale comunque la pena recuperarlo ad occhi chiusi solo per la spettacolarità delle animazioni e dei disegni.

Dove recuperarlo: Dynit

Neon Genesis Evangelion

Una delle opere più importanti della storia dell’intrattenimento nipponico, e per buone ragioni. Neon Genesis Evangelion è un anime originale ideato da Hideaki Anno che descrive un mondo sotto l’attacco dei cosiddetti Angeli, entità misteriose che minacciano la quiete dell’umanità.

Alcuni membri dello staff della Nerv, dietro il robot Evangelion
Grazie all’uso di particolari mech è possibile combattere questi esseri, azinoe di cui si è assunta responsabilità l’Agenzia Speciale Nerv. Il protagonista Shinji Ikari verrà assunto proprio da questo gruppo per pilotare uno dei robot, l’EVA 01, e tentare di porre fine a questi attacchi.

Sebbene la trama sembri molto incentrata sull’azione, tutto il focus è sui personaggi e sulla loro psicologia, nonché sui loro traumi e sulla loro esperienza personale. Un mondo futuristico e reduce da una catastrofe (ne saprete di più guardando l’anime) è l’ambientazione perfetta per creare quel forte senso di suggestione e di riflessione che rende Evangelion tanto speciale.

A distanza di anni quest’opera resta ancora un cult senza sentire il peso della vecchiaia, come dimostrato anche da Rebuild of Evangelion, conclusosi di recente con “Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time”. Inoltre, The End of Evangelion, un altro film iconico della serie, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per i film di animazione giapponese.

Purtroppo è recuperabile solo su una piattaforma, ma resta comunque una delle migliori produzioni animate che Netflix abbia da offrire, e per saperne di più su questa splendida serie vi spieghiamo anche in che ordine guardare Neon Genesis Evangelion.

Dove recuperarlo: Netflix

Psycho-Pass

Vi immaginate un mondo dove è possibile capire in anticipo chi commetterà un crimine e chi no? Bene, Psycho-Pass parla proprio di questo e di tutte le conseguenze che ne derivano. Siamo di fronte alla solita società futuristica dove grazie al progresso tecnologico è possibile monitorare e controllare lo stato mentale e la personalità di un individuo.

La squadra di polizia protagonista
Questo viene definito lo Psycho-Pass, col quale è quindi possibile valutare le probabilità che una persona commetta un crimine o meno, il cosiddetto Coefficiente di criminalità. Se esso supera una certa soglia interviene la Sezione anticrimine, formata da Esecutori ed Ispettori.

I primi non sono nient’altro che criminali latenti il cui compito è catturarne degli altri, mentre i secondi fanno parte della polizia. Ispettori ed Esecutori possono intervenire usando le Dominator, particolari pistole che possono variare il tipo di colpo in base al tipo di bersaglio.

La storia ruota attoro a Shinya Kogami, un Esecutore che sfrutta lo Psycho-Pass per affrontare il crimine, e ad Akane Tsunemori, Ispettore di polizia appena entrata nella squadra a cui appartiene Kogami.

Psycho-Pass fugge dalle solite domande fumose e a tratti distanti, per concentrarsi su quelle molto più vicine a noi nel quotidiano. Il futuro rappresentato è poi funzionale alla storia, con critiche mosse appunto anche alle autorità, al controllo sociale o alla differenza tra volontà e indole.

Dove recuperarlo: VVVVID, Netflix

Astro Boy

Se pensate alla figura cardine della cultura manga ed anime chi vi viene in mente? Ma naturalmente Osamu Tezuka. Questo pioneristico autore, chiamato anche con l’appellativo “dio dei manga“, è anche il padre di Astro Boy. Quest’anime può essere addirittura considerato il primo anime della storia, grazie a tutte le caratteristiche che lo contraddistinguevano.

Astro, il protagonista
Nato dalla storia breve Atom Taishi, ebbe un successo clamoroso, tanto che nel 1952 divenne una serie manga e poi nel 1963 la Mushi Production, storico studio di Tezuka, avviò la sua trasposizione anime.

Ci troviamo in un mondo futuristico dove robot ed umani vivono in simbiosi. Astro è un bambino meccanico dotato sia di intelligenza che di sentimenti umani. Creato dal dottor Tenma, con le sembianze del suo defunto figlio, Astro si ritroverà poi a diventare il difensore dell’umanità. Sarà compito suo proteggere la Terra da robot impazziti, alieni o umani stessi che odiano gli esseri meccanici.

Astro Boy, come detto in precedenza, è una delle tappe obbligatorie per quanto riguarda gli anime fantascientifici o gli anime in generale. Se non volete prendere parte alla storia di questo futuristico Pinocchio, dovreste guardarlo almeno per tutti gli standard che ha creato e che tutt’ora vengono seguiti in questo ambito.

Dove recuperarlo: Dynit

Capitan Harlock

Ci spostiamo su un’altra figura di spicco nel settore, Leiji Matsumoto. Un autore molto precoce grazie alle innate qualità nel disegno, ha saputo regalarci perle come La corazzata Yamato, Galaxy Express 999, Danguard, Starzinger e ovviamente Capitan Harlock.

Harlock e la sua ciurma
Tratta dall’omonimo manga, la serie sempre a cura di Matsumoto debuttò nel 1978, ben un anno dopo. Siamo nell’anno 2977, il Governo Unificato della Terra guida un pianeta in pace, in cui le persone vivono in uno stato di perenne indifferenza rispetto a quello che accade nel mondo.

La maggior parte della popolazione mondiale, grazie al notevole progresso tecnologico raggiunto, non lavora più, si limita a passare le proprie giornate nell’ozio e nel divertimento. La classe politica che la governa è l’esatto specchio di essa, corrotta e cieca di fronte ai reali problemi della gente

Harlock è un emarginato diventato un pirata dello spazio, a bordo della sua nave Arcadia, proprio per ribellarsi al governo terrestre e all’apatia generale. La storia inizia quando un giovane, Tadashi Dayu, decide di entrare nell’equipaggio dell’Arcadia per vendicare il padre, scienziato ucciso dalle Mazoniane.

Quest’anime lancia un profondo grido verso la libertà di ogni individuo, Harlock infatti abbandona la Terra proprio per questo. Stanco di governi e politicanti corrotti, e soprattutto dell’indifferenza generale, lascia la sua patria per amor di essa. Il personaggio non si dedica ad essere un pirata per scopi personali, ma anzi cercherà in tutti i modi di aiutare e salvare il suo pianeta natio.

Dove recuperarlo: Yamato Video

Space Dandy

Dopo averci deliziato con perle come Cowboy Bebop, Shinichiro Watanabe torna nel 2014 con una nuova serie, Space Dandy. Nata innanzitutto come anime, è composta da 26 episodi ed animata dallo studio Bones.

Dandy, il protagonista della serie
La trama non è molto lineare. Ci troviamo in un futuro dove l’umanità ha raggiunto i confini dell’universo. Dandy, il protagonista, è un cacciatore di alieni ed autoproclamatosi “primo dandy dello spazio“. Il protagonista viaggia col suo amico robot QT, cercando alieni che nessuno ha mai visto prima. Insieme a loro si unirà anche un alieno simile ad un gatto, che i due chiameranno semplicemente Miao.

L’anime è composto da una serie di episodi autoconclusivi, con un’apparente discontinuità narrativa tra essi. Non sarà raro vedere perire i nostri protagonisti, per poi vederli intatti l’episodio dopo. Ma è tutto normale e funzionale alla narrazione, vedrete. Uno degli altri punti forti è la sua comicità, molto iperbolica e votata al citazionismo. Potrete infatti notare citazioni a vecchie opere di Watanabe o dei suoi colleghi, che l’hanno aiutato nella realizzazione dell’anime.

Dove recuperarlo: Dynit, VVVVID

La corazzata Yamato

La corazzata Yamato, meglio conosciuta come Starblazer dall’adattamento, è un’altra grande opera di Leiji Matsumoto.
Si tratta di un anime fondamentale, poiché segna la svolta del medium verso serie più complesse e mature. Questa svolta influenzerà anche serie come Gundam o, più in là con gli anni, Neon Genesis Evangelion. È inoltre il primo anime ad aver vinto il premio Seium nel 1975, un risultato che venne eguagliato nuovamente solo da Nausicaa molto anni dopo.

L'equipaggio della Yamato
Siamo nel 2199 e la Terra ha subito un massiccio bombardamento da parte di asteroidi radioattivi. Ben presto, l’intero pianeta diviene inospitale e gli umani sono costretti a rifugiarsi nel sottosuolo. L’unica speranza verrà fornita dal pianeta Iskandar, il quale si offre di donare un meccanismo che possa aiutarli.

Viene quindi riesumata da un fondale marino ormai prosciugato una nave da guerra della seconda guerra mondiale, la Yamato. Verrà trasformata in una nave spaziale e dotata di un equipaggio con 117 uomini, i quali dovranno percorrere questo viaggio entro un anno, o sarà troppo tardi.

Yamato al tempo fu una vera e propria rivoluzione. Gli autori infatti decisero di abbandonare il solito stereotipo dell’eroe tutto d’un pezzo, per abbracciare personalità più vicine al pubblico. Questo, unito alla grande impostazione e regia di Matsumoto, gettarono le basi per quella che poi viene definita Space Opera.

Dove recuperarlo: Netflix

FLCL

FLCL, chiamato anche Fooly Cooly, è una miniserie in 6 episodi prodotta dalla Gainax. Venne sponsorizzato dallo stesso studio con lo slogan “The new digital animation”, proprio perché volevano imporre nuovi standard qualitativi, soprattuto nell’unione tra animazione tradizionale e CG.

i protagonisti principali dell'anime
Haruko, una ragazza coi capelli rosa a bordo di una vespa gialla, investe il povero Naota, studente delle elementari. Salvandolo quasi per miracolo, lo colpirà poi in fronte col suo basso elettrico. Dalla fronte del ragazzo spunterà fuori un bernoccolo, a cui Haruko sarà così interessata che riuscirà a farsi assumere dal padre di Naota come domestica, per tenerlo d’occhio. Episodio dopo episodio, dal bernoccolo di Naota cominceranno ad uscire macchine sempre più stravaganti, che combineranno scompiglio nella sua tranquilla cittadina.

FLCL è un’anime stravagante. La sua storia è piena zeppa di nonsense, e non cerca neanche di nasconderlo. Come detto prima infatti, il focus di quest’opera è proprio la qualità tecnica. La serie infatti sperimenta stili diversi e presenta un dinamismo soprendente. I combattimenti sono ultra-dinamici, arricchiti da una miriade di effetti speciali che tutt’oggi, a quindici anni di distanza, fanno ancora la loro bella figura. 

Dove recuperarlo: Dynit

Steins;Gate

Steins;Gate è una delle opere decisamente cardine nel genere sci-fi, grazie a un buon adattamento animato ad opera di Whitefox, anche se con qualche difettuccio. Questa serie tratta veramente bene i viaggi nel tempo, tematica spesso complessa visto che i buchi di trama sono in agguato praticamente ovunque. Durante questi 24 episodi farete la conoscenza dei Lab Mem, cioè un gruppetto di ragazzi che si occupano della creazione di presunti gadget futuristici.

Il capo del laboratorio si chiama Okabe Rintaro ed è un personaggio davvero particolare, per via del suo carattere piuttosto stravagante ed eccentrico. Nonostante tutto, è anche abbastanza sagace e sveglio, come avrà modo di dimostrare in numerevoli occasioni durante la serie.

Un giorno però, la vita dei membri del laboratorio verrà stravolta in seguito a una conferenza a cui Okabe partecipa, che tratta appunto la possibilità dei viaggi temporali. Steins;Gate parte in maniera piuttosto lenta nei primi 10 episodi per poi esplodere, coerentemente con quanto fatto dall’opera originale (la visual novel) in 4 capitoli di lettura.

Consigliamo altamente quest’opera per tanti motivi, ma specialmente se siete alla ricerca di anime tristi o comunque in grado di farvi riflettere su alcuni aspetti della vita umana.

Questa serie è importante anche per introdursi gradualmente nel mondo delle SciAdv, cioè l’universo narrativo di cui Steins;Gate fa parte e per avere un assaggio di cosa vi aspetta in futuro.

Dove recuperarlo: Dynit, Netflix, Amazon Prime Video, VVVVID

Serial Experiments Lain

Serial Experiments Lain è un anime del 1998 ideato da Yasuyuki Ueda e Yoshitoshi ABe. La serie è composta da 13 episodi, che vennero poi adattati anche in un videogioco nello stesso anno.

Lain
L’anime inizia col suicidio di una ragazza, tale Chisa Yomoda. Alcune ragazze dopo questo avvenimento ricevono una strana e-mail dalla vittima. Una di queste è Lain Iwakura, che ne rimane particolarmente incuriosita. La ragazza si procurerà il Navi, un evoluto PC, per navigare nel Wired. Da qui in poi una serie di eventi inspiegabili sconvolge la sua vita.

Verrà a sapere che un’altra Lain, del tutto simile a lei fisicamente ma caratterialmente opposta, ha fatto la sua apparizione sia nel Wired che nel mondo reale. Inoltre i Knights, un gruppo di hacker, sono particolarmente interessati a lei. Sembra infatti che Lain abbia da sempre una controparte nella rete, nata con la rete stessa.

Lain è una serie che vuole essere disturbante e ci riesce perfettamente. Un altro punto a suo favore è la sua cripticità, e ci riesce pur senza sacrificare l’intelligibilità della trama.

Dove recuperarlo: Dynit

Ghost in the Shell

Tratto dal manga omonimo di Masamune Shirow, Ghost in the Shell è un’opera di Mamoru Oshii. Dopo essersi affermato nel mondo dell’animazione con il film su Lamù – Beautiful Dreamer, Tenshi no Tamago e Patlabor, Oshii si cimenta nel cyberpunk.

Kusanagi, la protagonista
Siamo nel 2029 e il mondo è pressocché completamente automatizzato. Gran parte della popolazione è composta da individui che hanno innesti cibernetici in grado di potenziare i loro sensi e facoltà. Unito a ciò, è possibile trovare persone completamente artificiali, dei cyborg.

Una di queste è Motoko Kusanagi, e fa parte della Sezione 9 della polizia. Spetterà a lei risolvere il caso riguardante un particolare terrorista chiamato il Burattinaio, il quale opera attraverso i cyborg stessi.

Quest’opera si può definire l’apice del pensiero di Oshii, che già addirittura nel film di Lamù era presente. I film, così come la serie, riprendono il concetto del scomposizione dell’io. In un mondo in cui esistono persone interamente artificiali, si può trovare una propria identità? Cosa significa davvero “vivere”?


Kusanagi cercherà per tutto il film delle risposte, forse riuscendola a trovare nel finale col confronto con il Burattinaio.

Plauso finale alla colonna sonora, che riesce a dare un senso quasi di mistico con questi cori femminili uniti a questo mondo iper-tecnologico.

E non meno importante il comparto tecnico, che riesce magistralmente a fondere animazione tradizionale e CG, con effetto ancora oggi sbalorditivo. Per tutti questi motivi, si tratta dei uno dei film anime più belli in circolazione anche a distanza di decenni.

Dove recuperarlo: Amazon Prime Video, Netflix, Dynit

Tekkaman Blade

Erede del vecchio Tekkaman della Tatsunoko, Tekkaman Blade è un anime del 1992 diretto da Hiroshi Negishi e creato dalla stessa Tastunoko insieme a Saban. In Italia venne portato nel 1997 col nome Teknoman, e solo 43 dei 49 episodi vennero trasmessi.

tekkaman blade
La storia è ambientata nel lontano futuro del 2300, e l’umanità inizia a subire l’attacco di forme extraterrestri i quali hanno intenti conquistatori. Contemporaneamente la Terra viene attaccata da essi simili ad insetti chiamati Radam, la cui base viene posta sul lato oscuro della Luna.

Poco tempo dopo quello che sembra un meteorite precipita dal cielo, ma è in realtà un ragazzo. Questo giovane uomo di nome Takaya Aiba non ricorda nulla del suo passato, però ha un potere particolare. Egli può infatti trasformarsi in Tekkaman Blade, un essere a metà tra l’uomo e la macchina. Takaya si unirà ai Cavalieri dello Spazio per fermare l’invasione, e scoprire la verità sulla sua amnesia.

Tekkaman riesce nella sua linearità di trama a dare una storia di tutto rispetto. La storia che ci si para davanti ha tinte dark e violenta, quasi una maturazione dei vecchi eroi Tatsunoko. Ottimo il comparto tecnico, con animazioni durante le battaglie strabilianti se si pensa che al tempo venissero usate ancora le celle per l’animazione. Unica nota dolente è l’adattamento, con la Saban che stravolse interi nomi e dialoghi, e con la versione italiana adattata da esso.

Dove recuperarlo: Mediaset

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