Dino Cioce

News+ A lezione di fotografia con i videogiochi

E se vi dicessi che qualcuno sta dando lezioni di fotografia sfruttando la modalità fotografica presente nei videogiochi, voi mi credereste un folle? Eppure quel “qualcuno” ha pensato bene di occupare il tempo libero, dispensando perle che appartengono a un contesto non propriamente videoludico. O almeno così era. Tutto parte da un interessante articolo pubblicato su DDay, intitolato Come scattare belle foto: un fotografo lo sta insegnando usando i videogiochi.

Come ogni mattina, tra cartoni animati e un sorso di thè, nella mia consueta rassegna stampa giornaliera mi cade l’occhio su questa pubblicazione. Ora, senza nascondervelo più di tanto. Chi vi scrive è leggermente “infognato” con virtual photography, in-game shot e tutto quello che riguarda la famosa photo-mode nei videogiochi. Potete, quindi, ben capire il mio leggero interesse verso questo argomento.

Tornando alla notizia, un fotografo texano ha avuto la brillante idea di pubblicare sul suo canale Youtube una serie di video in cui spiegava le basi della fotografia digitale. Ti aspetti che faccia tutto questo con attrezzatura dedicata, o quanto meno con una fotocamera in mano. No, non serve. Lui vi spiega come scattare una bella foto con i videogiochi. L’iniziativa si chiama “Photo Mode Perspective”, il punto di vista di chi utilizza la modalità fotografica. Il motto di Mir, conosciuto su Instagram con il nome d’arte Mir_or_image, è tanto banale quanto efficace: we’ll be looking at photo modes in different videos games, but through the eyes of a photographer.

Attraverso gli occhi di un fotografo. A giudicare dai suoi scatti, qualcosina l’artista texano ne capisce. Alla data in cui scriviamo questo articolo, sul suo canale Youtube sono pubblicati ben 4 video dedicati alle photo-mode presenti in Spider-Man: Miles Morales, Ghost of Tsushima, CyberPunk 2077 e God of War. In ognuno di questi video, della durata di quasi una mezz’oretta ciascuno, vengono illustrate le basi della fotografia. Dall’inqudratura allo zoom, passando per il fuoco prospettico, sino ad arrivare ai filtri colore. Il tutto senza il bisogno di alcuna fotocamera e software di photo-editing. Basta un controller, un buon occhio e la voglia di andare oltre il solito screenshot.

Dallo screenshot alla photo-mode

In principio c’era il famoso tasto “print screen”, utile per immortalare la schermata e conservarla per i posteri. Si poteva “stampare” di tutto, dalle pagine di testo sino a un particolare momento di gioco. Da qui nasce l’esigenza di utilizzare queste immagini per qualcosa di utile, per fornire un’anteprima o un’idea verso un particolare videogioco. Ed ecco che affiorano i primi screenshot d’autore. Immagini “segnaposto” utilizzate per rendere più colorato un elaborato editoriale ed evitare il cosiddetto “muro di parole”. Schermate senza un’anima ma solo – nella migliore delle ipotesi – esplicative e significative di qualcosa.

Qualcuno, però, decise di fare qualcosina di diverso. Si accorse, infatti, che nei videogiochi c’era un mondo tutto da vivere, con città da esplorare e cose da vedere. E quando si parte in vacanza, la prima cosa che non manca mai in valigia è la fotocamera. Ed ecco che dallo screenshot si è passati al concetto di Virtual Reality Tourism. Come dei turisti in vacanza, tutti pronti ad immortalare un momento particolare della nostro viaggio. Un istante che, magari a distanza di qualche anno, avrebbe rievocato in noi qualche ricordo particolare.

La leggenda, però, narra che il signor Second Life, nel lontano 2006 ospitò una galleria d’arte virtuale dedicata ad alcuni avatar presenti nel gioco. Ed ecco che appare quella parolina che noi di ILoveVG abbiamo molto – ma molto – a cuore quando pensiamo ai videogiochi: ARTE. Sì, è maiuscolo perché ho voglia di urlarlo. Il concetto di Virtual Reality Tourism è piuttosto riduttivo, per quanto, poi, sia in grado di riassumere il concetto di scatto associato a un videogioco.

Manca, però, una componente, quella che rappresenta il nostro core business: CUORE. Eh sì, ho urlato nuovamente. L’arte è guidata dalla passione. E non lo dico io, ma basta vedere i 2021 anni di storia pregressa. I videogiochi sono una forma d’arte, messa in atto da chi ha dentro amore da vendere. Il tutto è confezionato come puro intrattenimento in formato interattivo, fruibile attraverso dispositivi I/O. Ma non sono solo righe di codice mascherate da suoni, immagini e gameplay. Ci sono momenti, istanti da catturare.

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Carpe diem

E quindi tutta sta “pippa” storica per dire cosa?! Solo per spiegare il senso del lavoro svolto dal fotografo texano nella sua serie “Photo Mode Perspective”. Vi è un enorme differenza tra uno screenshot e uno scatto. L’anomalia siete Voi, con le vostre emozioni e il vostro modo di vedere la realtà. Il vostro punto di vista. La vostra prospettiva, appunto. Mir vi insegna le basi del mestiere, come se aveste una fotocamera tra le mani.

Per il resto dovete attingere dalle vostre emozioni e farvi guidare da loro. La bravura sta nel cogliere il momento giusto, ovvero il “Carpe Diem”. Mi piace chiamarlo così, ricordando la buonanima di Robbie Williams nel film “L’attimo fuggente”.

Quando vado in cerca di uno scatto, mi rendo conto di averlo trovato solo quando mi si stringe lo stomaco e ho i brividi lungo la schiena. Lo facevo anche quando mi ritiravo nelle mie sessioni di shooting, un piccolo hobby che avevo prima di questa maledetta pandemia. Quando potevo, andavo in cerca di un momento con la mia inseparabile reflex. Stessa cosa con i videogiochi. Concentrati sul gameplay ma con un orecchio sempre fisso sul cuore. Appena le emozioni cominciano ad affiorare, è quello il momento di prendere la vostra fotocamera virtuale e catturare uno scatto.

Sentirete parlare sempre più spesso di in-game photography, photo-mode e virtual photography associati ai videogiochi. È un trend che gli sviluppatori stanno assecondando sempre di più. Non esistono dei requisiti e studi particolari per utilizzare una modalità fotografica presente in un gioco. Bastate solo voi, con la vostra passione e la voglia di portare con sé un momento.

Il vostro.

#LiveTheRebellion