Giorno 25 febbraio 2021. Pokémon Presents per mostrare i titoli che incorniceranno questo 25esimo anno di vita Pokémon. Hype alle stelle per quello che è il franchise che ha cresciuto una generazione di videogiocatori. Generazione alle soglie dell’adolescenza proprio nel 2006, anno di Pokémon Mistery Dungeon, anno della tanto, forse troppo, desiderata 4th generazione Pokémon. 25 anni di pura nostalgia racchiusi in 20 minuti.

Gli annunci

Il Pokémon Presents si apre con un video a dir poco spettacolare, ma di quanto sia importante ne parleremo dopo, quindi per ora tenete a mente quest’informazione, guardatelo e passiamo ai titoli.

In totale sono stati mostrati tre giochi (con anche altre informazioni sul pokémon day, che mi interessano relativamente): Pokémon Snap, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente e Leggende Pokémon: Arceus.

Snap lo conoscevamo già molto bene e con questo trailer si conferma essere un titolo davvero interessante e leggero. Dopotutto, Pokémon Mistery Dungeon DX è stato la conferma che i titoli veramente degni di nota del franchise sono quelli paralleli alla saga principale, perché Snap dovrebbe essere da meno?

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono i remake di Diamante e Perla sviluppati da ILCA, la stessa casa di sviluppo di Pokémon Home. Io non sono tanto d’accordo sulla definizione “remake” perché il gioco è sostanzialmente lo stesso. Ok, hanno dovuto programmare il titolo daccapo, ma a parte un reskin grafico a dir poco brutto, non c’è tanto altro. La trama è la stessa, gli ambienti gli stessi, i personaggi gli stessi e così via. E’ più o meno lo stesso lavoro fatto da Blue Point con Demon’s Souls, un restauro, più che un rifacimento.

Leggende Pokémon Arceus è, invece, il vero remake di 4th gen a mio parere. Un lavoro con delle aspettative altissime. Un RPG open world ambientato in una Sinnoh feudale che amplierà la lore di quella terra e di Arceus. Dove sta il problema quindi? Il problema è che ad un anno di distanza dal rilascio, Early 2022, lo sviluppo sembra anni luce indietro con i tempi. Non si può neanche lontanamente paragonare quello che abbiamo visto ad un titolo del 2017 come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, e sono passati 4 anni. Il trailer scattava, le texture erano buttate via come calce e la terra era brulla e morta. Le aspettative sono alte, ma Game Freak in un anno dovrà fare un lavoro incredibile per sistemare tutti i difetti pesanti che ci sono.

Leggende Pokémon: Arceus è il vero remake di 4th generazione

La rottura

Avete tenuto a mente ciò che vi ho detto riguardo al video introduttivo e celebrativo per questi 25 anni? Bene, ora vi spiego perché è così bello. La nostalgia non è sempre un danno, anzi, se trattata bene può far scendere una lacrima o far venire i brividi sulla pelle. Quel video in prima persona, che ripercorre, sia come colori che come gesti, la crescita di ognuno di noi accanto al brand Pokémon, è il modo perfetto per raccontare una storia d’amore unica. E’ così che si celebra la nostalgia e il ricordo.

I videogiochi, dal lato del fruitore, hanno due componenti principali: l’hardware e la vita (comprensiva di età, ambiente, relazioni) del videogiocatore. Detto terra terra, noi i videogiochi li tocchiamo con mano, sono concreti e, soprattutto, li colleghiamo spesso e volentieri a eventi importanti della nostra vita. Se questi due elementi li sintetizziamo in: visuale in prima persona, suoni e movimenti su e con hardware che tutti abbiamo fatto, visto o sentito e parole chiave conseguenziali che ripercorrono un ipotetico filo rosso; otteniamo un lavoro con i fiocchi da vedere e rivedere in loop.

C’è un però. Il video è pazzesco, ma questa rete emotiva si spacca appena parte la carrellata di titoli. Per qualche motivo si sono dimenticati di proseguire questa spinta data dal video celebrativo e hanno buttato via il Presents. Soprattutto Leggende Pokémon: Arceus, che è esattamente quello che i fan chiedono da 25 anni, è stato buttato lì senza tante storie, come a dire “Sì, ci stiamo lavorando”. Per carità, bella tutta la cutscene iniziale medievaleggiante, con quella luce fioca e tutti i colori sulle tonalità del legno, ma non aveva quello sprint.

Questo è stato il più grave errore di valutazione, al di là dei titoli presentati che possono piacere o meno. Qui si tratta di un lavoro che non ha nulla a che fare con la qualità che avevano i Pokémon Direct. Questo rebranding in Presents mi sta deludendo non poco, e non per il nome, che trovo azzeccatissimo, ma per il taglio che gli stanno dando. Speriamo tornino quelli di un tempo perché:

I rivoglio i direct, io rivoglio quelle emozioni, io rivoglio i pianti sull’onda della nostalgia.

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