Lo sentite quell’odore? Quel sapore? Quel momento in cui la nostalgia ci riporta nelle grotte di Pokémon Mystery Dungeon?

Certo che sì, Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX è alle porte e con lei la nostalgia canaglia che ci attanaglia (quasi sanremese questa rima baciata). Ma cos’è Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX? Ovviamente è il remake per Switch della prima coppia di titoli della serie Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa e Squadra Blu (con una copertina più figa e un nome altisonante). Parto subito dicendo che dovete giocarlo, sia che siate veterani, sia che non lo siate. Trovate in giro già tante recensioni e la demo è disponibile gratuitamente. Non sto neanche a girarci intorno: la serie Mystery Dungeon è tra le migliori e tra le più amate del brand Pokémon. Io vi metto il trailer qui sotto, così vi fate un’idea e poi ci facciamo un discorso, spero, interessante sopra.

Lo stile grafico è adorabile. Non mi manca per niente la pixel art.
La nostalgia ma con innovazione
Pokémon Mystery Dungeon Nostalgia
Memory: Ricordiamoci sempre che la memoria è un supporto inaffidabile, quindi qualche remake non fa certo male.

Avete visto e avete assaporato quanto The Pokémon Company abbia sfruttato il fattore nostalgia in questo trailer: quel 2006 a schermo che è a metà tra Pokémon Diamante e Perla e, appunto, la prima coppia di titoli della serie Pokémon Mystery Dungeon. Fattore nostalgia che sfruttano, secondo me, non tanto per vendere il titolo, quello è ovvio, ma per comunicare un “non ci siamo dimenticati”. Ultimamente di remake ne stiamo vedendo tanti e la prima idea che ci siamo fatti è stata: “non hanno più idee!” Sì e no. Certo, riproporci vecchi titoli della nostra infanzia con grafica pompata fa supporre una carenza d’idee, ma se guardiamo bene bene i titoli, qualcosa fa vacillare questa convinzione. Prendete Final Fantasy 7 remake: dalla demo si capisce che è uno sfruttare il titolo più famoso e commerciale, ma hanno anche inserito dentro quella marcia in più che dà nuova linfa ad una storia già vista e vissuta. Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX non è da meno.

Al di là dello stile grafico rinnovato, con quelle pennellate artistiche sui modelli e sugli sfondi, che fanno sembrare il tutto un dipinto su tela; ciò che fa la differenza è il miglioramento davvero importante dell’interfaccia quando si affrontano i dungeon (e di conseguenza tutte le meccaniche ad essa collegate). Ho potuto provare solo la demo, ancora, ma già da quelle poche ore si intravede la voglia di innovare guardandosi comunque indietro. Nel cuore il gioco non è cambiato. Neanche nella storia apparentemente. Ma questi fattori sono proprio lo schiocco di dita che trasforma una becera riproposizione di un titolo vecchio e nostalgico, in un “non ci siamo dimenticati”. Non si sono dimenticati no. Non si sono dimenticati dei tempi in cui facevano bei giochi (non che ora non ci siano bei giochi, anzi) e vogliono rischiare inserendo meccaniche sperimentali e nuove in titoli che comunque venderanno. Vi prego, non dimenticate che stiamo parlando sempre di un’industria. È importante tenerlo a mente.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX ha un enorme cartello con su scritto: 'Non ci siamo dimenticati'

Ovvio, sono mie personali speculazioni che trovano qui un fugace spazio di condivisione con voi. Tutto potrebbe essere falso e travisato. Perché sì, sono il primo che è stato colpito dal fattore nostalgia di Pokémon Mystery Dungeon. Ma spero comunque di avervi acceso almeno una lampadina. Quella curiosità che vi spingerà poi a provare questo titolo che io amo. E che, magari, vi farà dire:

“Alla fine tutti questi remake non sono poi così male”

#LiveTheRebellion