Le console di prossima generazione sono alle porte, la cosiddetta next-gen, ma un nemico silenzioso si sta avvicinando: il Cloud Gaming. Lo streaming del videogioco dalle nuvole (cloud ndr.) potrebbe decretare la fine di un’era rendendo obsoleta qualsiasi forma di supporto fisico. Le major dell’industria videoludica hanno mosso i primi passi, perfino una delle Big di internet si è unita alla corsa verso il futuro. E se questo futuro fosse più vicino di quanto ti aspetti?

Giocare in streaming su qualsiasi dispositivo causerà l’estinzione delle console?

Esiste un momento in ogni evoluzione che segna il prima ed il dopo, un evento così influente da cambiare per sempre ogni cosa, il maestro Kojima ne ha perfino fatto un videogioco a riguardo, comunemente chiamato evento estintivo.

Senza entrare nel filosofico, dato che siamo su sito che parla sostanzialmente di giochini, questo concetto si può applicare al mercato parlando così di Disruptive Innovation o Technology. Esistono infatti dei prodotti/servizi che una volta rilasciati sul mercato hanno l’effetto di un meteorite, facendo estinguere chiunque non si adegui. Ad esempio l’iphone di Steve Jobs, dopo il rilascio sul mercato cambió completamente l’industria dei cellulari a favore degli smartphone. Le aziende dinosauro, emh storiche del settore, non riuscirono ad adeguarsi e svanirono completamente.

Questa premessa cosa centra con i giochini?

Con i giochini in sé assolutamente nulla, centra su come usufruire del contenuto videoludico. Perfino in questo mercato esiste un prima e un dopo, l’arrivo del home gaming.

Le console esistono da più di trent’anni ormai e hanno segnato, in occidente, l’estinzione delle sale giochi intorno alla metà degli anni 90. Spero che la maggior parte di voi abbia avuto un’esperienza in sala giochi e abbia in mente quanto fosse grande un cabinato. Era impensabile ai tempi che si potesse giocare ad un qualsiasi titolo a casa, ma poi qualcuno, grazie al progresso tecnologico, riuscì a realizzare una macchina compatta, che collegata alla tv, ti faceva giocare senza gettoni. L’arrivo delle console segnó la piú grande svolta della storia dell’intrattenimento videoludico, un punto di non ritorno, in cui chiunque, soldi permettendo, poteva avere accesso. 

L'arrivo delle console segnó la piú grande svolta della storia dell’intrattenimento videoludico

Ma perché vi sto rendendo nostalgici? Esattamente perché potremmo essere davanti ad uno di questi eventi e non ce ne stiamo rendendo conto. Uso la parola nostalgico volutamente per parlare ai videogiocatori più esperti, quelli del “che ne sanno i 2000 dei giochi veri”, “non ci sono più i giochi di una volta” e “ai miei tempi ogni gioco era un souls”, definiti millennials. La nuova generazione è nata e cresciuta con la tecnologia, non l’ha vista evolversi e ha una predisposizione naturale ad accettare il cambiamento. Loro giocano su cellulare, sulla switch, comprano sugli store, si scattano selfie, lanciano le challange su Tik Tok ma pur sempre giocano e nonostante questo ci fa storcere il naso se vengono definiti videogiocatori.

Dopo averti dato del vecchio se hai la mia stessa età, oppure averti illustrato il nostro punto di vista se invece sei giovanissimo, arriviamo al dunque: Cloud Gaming e Streaming, innanzi tutto non sono la stessa cosa.

La differenza tra Cloud e Streaming

La parola streaming è entrata a far parte del vocabolario comune grazie a Netflix e Spotify, ma ai fini di questo articolo la definiremo in modo molto semplice: usufruire di un contenuto audio/video senza possedere la copia sul supporto. Il motivo della precisazione è necessaria per capire come le aziende si stanno approcciando a questo cambiamento.

Lo streaming di un videogioco può essere fatto anche in casa ad esempio dal PC alla TV ( esperimento poco riuscito di Valve con Steam Link ndr. ) oppure dalla console al tablet. Il videogioco non è installato sul dispositivo su cui effettivamente stiamo giocando e sta girando di fatto su un’altra macchina. Se la macchina che trasmette il gioco si trova su internet parliamo di Cloud Gaming.
Questo tipo di tecnologia è agli albori, le major del settore stanno facendo passi da gigante e hanno già rilasciato sul mercato i primi tentativi, a sorpresa anche i Big dell’internet si sono interessati a questa nuova tecnologia. 

Streaming Casalingo

Ma prima di approfondire il discorso Cloud fatemi parlare un attimo dello streaming casalingo, non é molto conosciuto ma si trova già ad un buon punto. Sony ti permette di giocare su cellulare/tablet con la sua applicazione PS4 Remote, Microsoft già da diverso di tempo ti permetteva di giocare al pc trasmettendo dalla tua console grazie all’applicazione Xbox Companion e da poco sta ampliando i confini rilasciando l’applicazione di Project XCloud in versione mobile in tutto il mondo. Dalle ceneri del fallimento di Steam Link, un piccolo hardware che ti permetteva di trasmettere i giochi dalla libreria direttamente sulla TV attraverso la piattaforma Steam, è nata l’omonima applicazione che utilizza cellulari/tablet per fare la stessa cosa. 

Cosa hanno in comune queste applicazioni? Ovviamente serve una macchina casalinga che fa girare i giochi, ed a questo punto la domanda nasce spontanea:

Perché dovrei giocare in streaming invece che giocare direttamente alla macchina sorgente?

Se, come me, avete diverse console e anche un bel computer sapete benissimo quanto sia noioso staccare i cavi e riattaccarli, cambiare stanza per giocare al PC, cambiare controller e perfino accontentarsi di giocare ad altro perché avendolo su Steam non riesco a giocarci dal divano. Ed ecco che con un singolo controller accedo al sistema che mi pare, seduto comodamente sul mio divano. Il bello di questo servizio e’ che si basa sulla nostra rete domestica, quindi basta avere un router decente, fidatevi che tendenzialmente lo avete.

con un singolo controller accedo al sistema che mi pare, seduto comodamente sul mio divano

Cloud Gaming

Ritorniamo al discorso del Cloud Gaming, dove la macchina che trasmette il gioco si trova da qualche parte nel web. Questo concetto in realtà non è nuovo per chi bazzica l’informatica, esistono servizi di macchine virtuali con configurazioni da PC ultra super ad abbonamento mensile, dove vengono installati i giochi e alla quale ci connettiamo e giochiamo, ma sempre e comunque dal nostro PC.

Ma quindi come mai l’industria si interessa proprio ora?

La risposta sta proprio alla base di tutto, l’evoluzione della tecnologia e il suo costo. Ormai non basta più creare una bella storia o una bella meccanica, il videogioco deve essere bello da vedere, inutile girarci intorno la stragrande maggioranza dell’utenza compra titoli basandosi sulla grafica. Per arrivare ad avere fotorealismo serve una forza computazionale molto elevata di conseguenza serve un hardware più potente che ovviamente costa di più, basti pensare al costo delle schede video.

Ormai è storia che le console vengano vendute in perdita, già la playstation 3 lo era, e quasi certamente anche la next-gen sarà venduta in perdita. Questo perché il mercato videoludico si sostiene sulla vendita dei videogiochi, non vi sembra che la soluzione migliore per chi crea le console sia proprio il cloud gaming?

Ed allora come mai i produttori di console non hanno già intrapreso questa strada? Ancora una volta la risposta ci riconduce alla tecnologia. Purtroppo l’infrastruttura che tiene in piedi l’internet, per come lo conosciamo, non è in grado di soddisfare tutti, almeno per ora ( vedi progetto StarLink di Elon Musk e 5G ), quindi passare di colpo a questa soluzione lascerebbe la maggior parte degli utenti fuori. 

I Problemi del videogioco in streaming

A differenza dello streaming audio e video ai quali usufruiamo in modo “passivo”, lo streaming del videogioco richiedere un modo “attivo”. Noi interagiamo con quello che succede in schermo, non viene semplicemente scaricata una porzione statica di contenuto e riproposta. In questo contesto è doveroso parlare di “ping” e velocità di connessione.

Senza entrare nel sofisticato, il “ping” è il tempo in cui un dato viene trasmesso da una sorgente ad una destinazione, conosciutissimo da chi mastica i multiplayer. Avere un ping alto rende ingiocabile qualsiasi titolo. Ovviamente tale tempo è influenzato dalla velocità di connessione, per giocare in streaming serve una velocità elevata ( al momento significa fibra ottica ndr. ),  ma non è l’unico aspetto. Anche la locazione dei server, l’instradamento dei dati e altra roba da informatici hanno un ruolo su questo dato e influiscono sul possibile ritardo di trasmissione. Non e’ un caso che alcune tra le più famose leader del settore infrastrutturale di internet, come Amazon e Google, si stiano unendo alla festa.

Attenzione! Non solo loro, anche un colosso dell’industria di componenti hardware, Nvidia, ha lanciato il suo servizio: NVIDIA GeForce Now. ( ci tengo a sottolineare che questa azienda produce la materia prima delle console ndr. ) Se queste aziende decidono di investire in questa tecnologia e fare concorrenza ai pilastri del settore videoludico significa che la direzione è quella giusta.

Scendono in campo le Big ed il ruolo di Netflix

cloud gaming console
Project Tempo Questo è il nome del progetto che Amazon ha dato alla sua scesa in campo nel Cloud Gaming.
Riprendendo il discorso della tecnologia e del perché i tempi iniziano a essere maturi per iniziare a parlare seriamente di Cloud Gaming troviamo principalmente due fattori: la diffusione della connessione ad alta velocità ( il diritto al web e’ stato introdotto come diritto fondamentale dell’uomo ndr. ) e sostanzialmente la societá ha acquisito molta dimestichezza con questo tipo di servizio, sempre grazie a Netflix

I primi servizi si sono fatti vedere ma il responso del pubblico è stato molto freddo, Google Stadia è stato un flop enorme (ok, loro ci hanno messo del loro promettendo cose che non ci sono state e pochissimi titoli al lancio ndr.), perché noi che compriamo le console siamo avvezzi a questo futuro, non vogliamo che ci levino il nostro piccolo tesoro.

Siamo disposti a pagare dai 2 ai 3 abbonamenti per vedere serie TV e film, siamo disposti a pagare 10 euro al mese lo Spotify di turno; ma questo non ci ha destabilizzato più di tanto quando abbiamo dovuto buttar via il videoregistratore, lettore blu-ray, stereo e mangianastri.

Questo mercato in streaming ha funzionato e sta funzionando, non perché è rivolto a noi, diciamoci la veritá sapete benissimo come guardare un contenuto su internet senza dover sborsare un euro, ma perché ha portato milioni di persone a usufruire dei contenuti in maniera semplice e veloce senza sapere cosa sia un torrent. La chiave sta proprio qui, nel momento in cui arriverá sul mercato il servizio che riesce a proporre il videogioco in maniera semplice e veloce su qualsiasi dispositivo collegato alla rete aprirá la strada alla massa ed in questa storia noi saremo i dinosauri.

Che lo vogliamo o no il supporto fisico, che siano console o meno, in ambito videoludico é destinato ad estinguersi

Il Fattore Estintivo

Che lo vogliamo o no il supporto fisico, che siano console o meno, in ambito videoludico é destinato ad estinguersi, magari non domani, non tra anno ma arriverá, un fattore estintivo.

Così come Netflix sta sostituendo i blu-ray e i dvd provocando l’estinzione della catena BlockBuster, così come Spotify ha rimpiazzato CD e musicassette, così come lo smartphone ha rimpiazzato le macchine fotografiche, il cloud gli album di fotografie… la storia è destinata a ripetersi ancora e ancora. Possiamo anche continuare a vivere nel nostro sogno fatto di console, controllers, dischi, steelbook e collector edition, disprezzando fino alla morte chiunque porti la bandiera del cloud. Ma il futuro sta arrivando e noi stiamo ancora dormendo.

#LiveTheRebellion