Parliamo nuovamente della sfida PS5 vs Xbox Series X, concentrandoci sul cross-play, anche alla luce del suo rapporto con le communitye la cross-gen. Questi termini, ultimamente, sono molto utilizzati riferendosi alle console next-gen di Sony e Microsoft. Non si è parlato molto di questi aspetti durante i reveal di PS5 e Xbox Series X, anche perchè entrambe le aziende erano già intervenute in passato su argomenti quali cross-gen, cross-play, cross-platform e cross-buy. Per quanto siano uniti da un minimo comune denominatore terminologico, bisogna fermarsi e ragionare. Tutti e quattro questi aspetti, per loro natura, sono complessi e meritano di essere trattati con dovuto riguardo e accortezza. Noi, ovviamente, lo faremo.
Di seguito approfondiremo le tematiche del cross-play, del cross-platform e del cross-gen, anche alla luce della disputa PS5 vs Xbox Series X, e il ruolo che avranno le community in tutto questo. Vi dobbiamo confessare, però, che su questi due argomenti nutriamo dei seri dubbi sul fatto che possano essere considerati un terreno di conflitto. Pensiamo, invece, che cross-play, cross-platform e cross-gen, possano decretare la fine della lunga e interminabile “Console War”.
Cross-play, cross-platform e cross-gen, possano decretare la fine della lunga e interminabile Console War?
PS5 vs Xbox Series X, ha ancora senso parlare di console war?
Sull’argomento “Console War” ci hanno scritto miriadi di articoli e libri, girato dei documentari, fatte interviste e magari, un giorno, ci realizzeranno anche un film. Parliamo di una guerra fredda che dura da circa 30 anni, iniziata con gli 8 bit e che è arrivata agli attuali 8K. In questo conflitto sono cambiati i protagonisti, ma le tematiche e gli argomenti di conflitto sono rimasti sempre gli stessi, almeno fino a oggi. Nel 2020, i reduci di questa lunga guerra, Sony e Microsoft, sembra abbiano preso delle decisioni che puntano in direzioni divergenti e non contrastanti.
Magari, si sono accorti che il mondo del gaming, vista la sua estensione in generi e community, può essere osservato sotto vari punti di vista. Il mercato direttamente connesso a questo settore può diventare, quindi, un terreno di coabitazione, dove ognuno ha il suo orticello. Ve ne abbiamo dato un assaggio con l’articolo che parlava di esports e gaming competitivo e l’approccio alle nuove console PS5 e Xbox Series X. Ognuna ha deciso di prendere, almeno sulla carta, strade divergenti su questi mercati.
Un’altra grande apertura, che potrebbe decretare, una volta per tutte, la fine della “Console War”, è quella verso la gestione delle community. In realtà, Sony e Microsoft non ne hanno mai fatto un preciso riferimento ma si sono limitati a parlare di cross-play e cross-platform, con preciso riferimento al cross-gen. Non volendo fare i professoroni, alcuni di questi termini possono equivalersi in significato.
Cambia solo il punto di vista di chi lo guarda.
Il cross-playriguarda il giocatore (play) e quindi la possibilità di confrontarsi con giocatori eterogenei tra loro per origine e tipologia di medium (cross). Il cross-platformriguarda, invece, le piattaforme di gioco (platform) e la capacità di poter dialogare in un ambiente condiviso (cross), senza limiti tecnici e senza violare alcun termine di licenza software. In parole povere, più giocatori che giocano contemporaneamente allo stesso gioco, provenienti da console e piattaforme diverse, e che possono liberamente sfidarsi tra loro.
Più giocatori che giocano contemporaneamente allo stesso gioco, provenienti da console e piattaforme diverse, e che possono liberamente sfidarsi tra loro.
PS5 vs Xbox Series X, sempre più giochi cross-play?
In un livestream successivo al reveal, Microsoft è tornata a parlare del cross-play e di come Xbox Series X sia stata costruita attorno a questa filosofia. A farlo è stata Rachel Card, membro della divisione gaming dell’azienda americana. Lei, oltre a parlare del Quick Resume e della velocità dell’SSD, ha delineato la strategia del colosso americano in questa next-gen. Card ha parlato di “giocatori che giocano su più dispositivi” e di “convergenza”, attraverso la console, con il PC gaming e i servizi cloud. Ha, inoltre, affermato che Microsoft vuole che “i giocatori e gli sviluppatori possano sentirsi liberi in questa prossima generazione di giochi”, seguendo la filosofia del “better together”.
Marc Cerny, in occasione del reveal di PS5 non ha proferito parola sull’argomento cross-play, se non qualche lieve cenno parlando di “esperienza di gioco”. In realtà non doveva, anche perché Sony si era già espressa in passato su questo argomento. Lo aveva fatto attraverso il CEO Jim Ryan, in un’intervista rilasciata a Cnet nel 2019. Il boss di Sony, riferendosi alla PS5, parlava di cross-play generazionale. L’obiettivo fondamentale del colosso nipponico, come il CEO illustrava chiaramente, è quello di rendere quanto più morbido possibile il passaggio alla prossima generazione di console.
Ryan, dopo aver confermato l’esistenza del catalogo digitale condiviso tra PS4 e PS5, ha parlato della cosiddetta “lista amici unificata”. Sebbene, di primo impeto, poteva sembrare una figata stratosferica, siamo stati raggiunti da un immediato cazzotto nello stomaco. In pratica, a partire da questo natale, sarà possibile giocare con gli stessi giochi multigiocatore dei nostri amici a prescindere dalla console posseduta, vecchia o nuova generazione che sia.
Quindi, ricapitolando, sia Sony che Microsoft hanno teso la mano verso il cross-play, dandone un’interpretazione non estensiva. PS5 e Xbox Series X avranno delle community ancora più esclusive, allargate dalla compatibilità con le old-gen e servizi ad-hoc ma sempre ricompresi sotto l’ombrello dello stesso brand.
Quello che per noi sembrava una possibile fine della lunga Console War, ne ha scritto, invece, un nuovo e triste capitolo.
Microsoft vuole che i giocatori e gli sviluppatori possano sentirsi liberi in questa prossima generazione di giochi, seguendo la filosofia del better together.
PS5 vs Xbox Series X, il ruolo degli sviluppatori tra cross-play e cross-gen
Le scelte di Sony e Microsoft hanno delineato uno scenario piuttosto chiaro che vede passare il pallino della scelta nelle mani degli sviluppatori. Questi, però, non si sono spaventati di fronte alle manovre dei due colossi. Prendendosi qualche rischio, hanno dimostrato, già in questa attuale generazione di console, che hanno le idee abbastanza chiare sul futuro dei videogiochi. Pensate, per esempio, ad Activision con Call of Duty Warzone, a Epic Games con Fortnite e a Riot Games con League of Legends. Queste software house hanno fornito la loro chiara e semplice visione sul significato della parola cross-play.
Indossiamo, nuovamente, i panni del professorone per fornire quello che per noi potrebbe essere un’interpretazione dello scenario futuro su questo argomento. Se prendessimo come punto riferimento un dato gioco in un dato momento temporale potremmo parlare di due tipologie di cross-play, quello verticale e quello orizzontale. Il cross-play verticale è quello voluto da Sony e Microsoft rispettivamente per PS5 e Xbox Series X. Anche se hanno utilizzato sinonimi, come la lista amici unificata e lo Smart Delivery, hanno parlato di compatibilità generazionale (quindi verticale) tra le loro console. In parole povere, cross-play come cross-gen.
Gli sviluppatori, dal canto loro, possono attuare la stessa strategia vincente di Activision, Epic Games e Riot Games. Potremmo, quindi, vedere su PS5 e Xbox Series X videogiochi con una componente multigiocatore condivisa tra diverse piattaforme (cross-play orizzontale o cross-platform) e diverse generazioni (cross-play verticale o cross-gen). Si realizza, così, un sogno, quello di vedere molti gamer uniti sotto un’unica bandiera, quella del divertimento. Niente distinzioni di brand, di console e di generazione. Tutti potranno giocare con lo stesso videogioco, in ogni dove, in ogni luogo.
PS5 vs Xbox Series X, Xbox Series X vs PC, Xbox Series X vs smartphone, PS5 vs Switch: e se fosse questa la vera next-gen?
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