PS5 darà una grandissima importanza all’immersione audio. Perché è importante?

Nell’ormai super discussa presentazione tecnica di PS5 Mark Cerny si è soffermato molto sull’immersione audio e sulla sua importanza. Non è più una novità: PS5 punterà molto sullo sviluppo della tecnologia dell’audio 3D. Cerny ha usato più e più volte l’espressione “entrare in Matrix” per definire l’effetto ricercato con l’implementazione di un comparto audio di prim’ordine nella propria console Next-Gen. Vediamo insieme cosa vuol dire a livello tecnico e a livello pratico.

Tempest Engine: cos’è e come funziona?

PS5 farà affidamento sul Tempest Engine per la gestione dell’audio, ma che cos’è? Di fatto, PS5 sarà una console in grado di supportare al meglio quegli sviluppatori che vorranno concentrarsi molto sull’audio nei loro videogiochi. Questo perché Sony e AMD hanno creato un vero e proprio chipset dedicato esclusivamente al comparto audio, andando ad indicare la strada da seguire nello sviluppo. Questo chipset è di fondamentale importanza perché, ad oggi, la componente audio è quella più bistrattata in fase di sviluppo. Gli audio artist e i programmatori audio sono da sempre obbligati a lavorare con mezzi di recupero, dovendo andare ad elemosinare potenza di calcolo dalla CPU e, di conseguenza, limitandosi per evitare di “ingolfare” l’hardware.

Con PS5 cambiano le carte in tavola: Sony vuole spingere forte sull’audio immersivo, quindi ha sviluppato dell’hardware ad hoc per permettere uno sviluppo sempre più incentrato sull’audio. A tutto questo va ad aggiungersi l’intenzione di rendere PS5 la macchina perfetta per lo sviluppo dell’Audio 3D, grazie anche a Tempest Engine.
Tempest Engine non è altro che un motore audio proprietario di Sony, che si basa su algoritmi proprietari e personalizzati per la gestione dell’audio immersivo. Il funzionamento, almeno sulla carta, è circa lo stesso di Dolby Atmos (le due tecnologie sono molto simili), ma il vantaggio che Sony vuole concedere alla propria utenza è quello di non dover utilizzare delle periferiche specifiche. Quando parliamo di PS5 e di Tempest Engine parliamo delle intenzioni di Sony di ottenere una riproduzione audio in 3D senza bisogno di possedere per forza una soundbar o delle cuffie, spesso molto costose.

PS5 e la democratizzazione dell’audio 3D

Ma quindi, in sostanza, cos’è l’audio 3D? Cosa cambia rispetto a Dolby Atmos?

Il concetto è fondamentalmente lo stesso, la differenza è che Sony vuole ottenere una buona spazializzazione del suono senza bisogno di obbligare i propri clienti a spendere dei soldi su periferiche audio che li aiutino ad immergersi nei loro videogiochi. Il funzionamento è relativamente semplice: PS5 ospita una GPU extra dedicata alla gestione dell’audio, che lavorerà assieme ad una mappa HRFT. Una mappa HRFT è, in parole povere, una mappa in cui viene studiato come un’orecchio percepisce un suono nello spazio. Ognuno di noi ha una mappa HRFT differente, perché nella sua “compilazione” rientrano fattori come la forma dell’orecchio stesso o della testa.

PS5 immersione audio
Esempio di mappa HRTF
La sinergia di GPU audio e mappa HRFT permetterà, idealmente, a PS5 di gestire al meglio la spazializzazione del sonoro nel migliore dei modi per ogni utente, grazie anche agli algoritmi di Tempest Engine.
PS5 punterà ad ottenere questo tipo di immersione audio anche dagli speaker di un pannello TV normalissimo, senza bisogno di periferiche aggiuntive come home theatre o cuffie. Certo, va detto che sperimentare l’audio binaurale senza cuffie, in questo momento, è un’utopia. Tecnologicamente non siamo ancora arrivati al punto in cui una console come PS5 può effettivamente sfruttare tutte le potenzialità dell’audio 3D senza apporti esterni. L’intento è encomiabile, ma dovremmo aspettare di vedere quanto sarà efficace al lancio e quanto migliorerà nel tempo.

Esempio pratico di come cambia la percezione ambientale con il supporto HRTF

PS5 e l’audio immersivo: la filosofia di Playstation

Quando Sony ha presentato PS5 ha parlato dell’immersione audio e dell’Audio 3D come di uno strumento utile ad “entrare nel Matrix”. Sembra banale, ma l’importanza data al sonoro nei videogiochi racconta da vicino la filosofia abbracciata da Sony. Con i continui riferimenti all’immersione nell’esperienza di gioco, Sony ci ha comunicato che il focus della sua produzione saranno ancora i videogiochi Single Player. PS5 utilizzerà l’audio 3D come supporto alla narrazione. I game designer avranno un’arma in più per farci immergere nelle loro storie, che dovranno essere sempre più fedeli nel modo che avranno di suonare. Un comparto audio di prima qualità, spesso fa la differenza tra un capolavoro e un videogioco riuscito solo a metà, ma lo fa in modo subdolo.

Se la grafica è lì sullo schermo e non puoi non vederla, il sonoro nei videogiochi è tendenzialmente meno evidente. L’audio è quell’elemento che notiamo solo nel momento in cui ci viene a mancare. Inoltre è uno degli elementi che contribuiscono a cementificare il ricordo di un videogioco nel nostro cervello. Non ci credete? Pensate a Zelda e nelle orecchie vi risuonerà il suono dell’apertura di un baule, pensate a Metal Gear Solid e inconsciamente sentirete il suono del codec o la sirena che accompagna l’allerta dei soldati nemici. Allo stesso modo, il rumore bianco di una radio non è più lo stesso dopo che hai giocato a Silent Hill.

Il suono è fondamentale nella narrazione e nella costruzione di un mood specifico di una storia. Limbo racconta attraverso i suoni dell’ambiente, P.T. gioca col nostro cervello grazie agli scricchiolii che rieccheggiano nel corridoio in cui siamo intrappolati. Se PS5 punta tutto sull’immersione audio è perché vuole sfruttare Tempest Engine al massimo in modo da creare ambientazioni sempre più realistiche ed immersive.

PS5 vs. Xbox Series X – Esperienza contro potenza

Lo scontro tra PS5 ed Xbox Series X è uno scontro ideologico. Sony e Microsoft hanno scelto di perseguire due strade differenti nell’immaginare la Next Gen. Series X sembra essere la console più prestante, e sicuramente è quella che sotto la scocca nasconde più potenza, l’ideale per chi cerca un esperienza videoludica competitiva e al top delle prestazioni. PS5, al contrario, sembra voler vendere un’esperienza immersiva. È anche per questo che Mark Cerny ha sottolineato come, nello scontro PS5 vs. Xbox Series X, non ha senso puntare tutto sui teraFLOPS. Sia perché, di fatto, i FLOPS non sono un’unità di misura attendibile per calcolare la potenza, sia perché oltre alle prestazioni del comparto grafico c’è molto di più. Sony vuole fare in modo che PS5 diventi la console di riferimento di chi si vorrà concentrare più approfonditamente sulla narrazione di storie sempre più coinvolgenti.

Basterà l’Audio 3D per vincere la console war?

No, questo è poco ma sicuro. È però importante e curioso notare come per la prima volta un produttore di console si concentri così tanto sulla componente audio per inserire quel qualcosa in più che possa spostare le vendite. Se da una parte ci sono Game Pass e forza bruta, da questo lato della barricata a contare sembrano essere immersione e narrazione. La palla è in mano agli sviluppatori, ma è lecito aspettarsi che Sony imponga ai vari studi di porre un’attenzione maggiore al comparto sonoro nei videogiochi sviluppati su PS5.

Chissà che non sia la volta buona che smettiamo di cercare solo il graficone e ragioniamo su altri aspetti.

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