Guido Avitabile

Speciale Top 10 2017: Abbuffata GeekStyle di fine anno

Non si vive di solo Videogioco,  e il 2017 non è stato solo grandi titoli su console e PC, portandoci a stilare un listone di prodotti esterni (con un paio d’eccezioni) che hanno reso Geek  l’anno appena conclusosi.

Siamo al terzo articolo di classifiche 2017, inusuali e lontane da quanto abbiamo fatto nei passati anni, e nonostante abbia giocato circa ottanta titoli negli scorsi 365 giorni, da una parte sono sollevato di non doverne sceglierne solo dieci (non qui, almeno). E dato che la sezione GeekStyle di I Love Videogames è ricca di fiere, film, anime e serie tv, ho riempito la mia personale classifica di  altro materiale.

 

Perchè alla soglia dei trent’anni il tempo da gestire tra videogiochi ed altro è sempre meno…

…ma non per questo poco importante.

Cosa troverete quindi nella mia classifica? Eventi o insieme di eventi,  siano essi film, trailer inaspettati, performance di attori e  ovviamente videogiochi: prendetela un po’ come un buffet misto, di quelli dove il menù varia per tutti i palati e proprio per questo ogni posizione avrà il nome di una portata più che un numero, sperando vi sazi quando sorseggerete il caffè. Buon Appetito.


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Goku Istinto, la nuova trasformazione del Saiyan
Aperitivo
Durante  il 2017 sono ricaduto in un vecchio amore, quello per l’opera di Toriyama, da un lato  riguardando la serie classica e analizzando, ogni due mesi circa, Dragon Ball Z in cinque appuntamenti, dall’altro seguendo ogni domenica le nuove avventure di Goku in Dragon Ball Super, arrabbiandomi  spesso ma, in più di un occasione  lasciandomi intrattenere dalle mazzate dei Saiyan. Ecco perchè la nuova forma di Goku si merita una portata del mio menù,  guardandolo scendere in campo ho rivissuto le stesse emozioni delle scuole medie, quando il Super Saiyan apparve per la prima volta davanti ai miei occhi. Ad ulteriore riprova che Super non è completamente da buttare, nel primo mese del nuovo anno  pubblicherò una riesamina di Dragon Ball GT (perchè ormai tocca a quello) mentre seguirò incessantemente la conclusione del Torneo degli universi.

Tom Holland, il miglior Spider-Man Cinematografico (in attesa di quello videoludico)
Antipasto
Spider-Man Homecoming
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Chi mi conosce un pelo, sa che il mio super eroe preferito è e sempre sarà l’Uomo Ragno, laddove ludicamente ci sono state anche diverse soddisfazioni nel corso della mia carriera da giocatore, cinematograficamente sono nettamente più i dolori delle gioie. Due su tre film azzeccati da Raimi, zero su due per Webb, ma in ogni caso nessun Peter Parker era il mio Peter Parker. Poi l’anno scorso la luce: trenta minuti del Parker di Holland ed ero già innamorato. Attendevo impaziente il ritorno a casa dell’arrampicamuri, in quello che è uno dei miei due cinecomics preferiti di quest’anno (in barba a Logan, sebbene più maturo) e una linguaccia a Garfield e Maguire.   E siccome resta  spanne sotto l’altro  film Marvel Studios del 2017,  Holland si becca l’appellativo di antipasto, giusto per stuzzicarci l’appetito come l’anno scorso in Civil War.

Come se non bastasse, ci pensa Insomniac ad alimentare la mia scimmia per i ragni, con quello che è probabilmente il  titolo che attendo di più del 2018, quello che  mi  convincerà a passare su PlayStation 4 Pro, quello che segnerà (spero) una nuova vetta nella vita videogiocata di Spider-Man.

Lucca Comics and Games, La fiera italiana per eccellenza
Assaggio di Formaggi 

È inutile girarci attorno, per quanto l’ottima copertura dei nostri ragazzi durante Milan Gamesweek sia stata encomiabile, io ho passato tre giorni allo stand Activision, cercando di calmare pazzi esagitati che facevano ore di coda per un’emblema di Destiny 2. Più volte. Mi diverto a lavorare in fiera, ma diciamo che ovviamente non me la godo come vorrei. Per questo il mio appuntamento fieristico dell’anno si svolge in toscana, dove ho partecipato alla mia undicesima Lucca Comics and Games, e ho finalmente incontrato un altro dei miei autori preferiti: Robert Kirkman. Ma è stata anche la Lucca del Blizzcon in diretta, dell’esordio di Netflix come espositore, dei press cafè proibitivi e delle pochissime anteprime cinematografiche: non la migliore edizione certo, ma un appuntamento immancabile per ogni Geek che si rispetti. Ed è per questo che serve ad aprire ulteriormente lo stomaco, con un po’ di tutti i titpi di formaggio, per prepararci alla prima portata protagonista del menù.

Il primo Anno di Nintendo Switch, tanti giochi e poche chiacchiere
Primo
Se stessi facendo una top tradizionale, buona parte delle dieci posizioni sarebbero occupati senza ombra di dubbio da titoli per Nintendo Switch. Pietro ha guardato ai primi dieci mesi dell’ibrida Nintendo in maniera oggettiva, ed in più di un’occasione ci siamo scontrati su quello che effettivamente manca alla piattaforma. Però, ed è un però grande quanto la pancia di Antonino Cannavacciuolo, Nintendo ha servito almeno un titolo al mese e nel 90% dei casi, questi si sono rivelati tra i migliori della serie d’appartenenza, eccezion fatta per quel boccone indigesto che quasi ti strozza. Senza scomodare i piatti di lusso come Breath of the Wild e Odyssey, basti pensare al bis di Splatoon 2, al piatto su kart riscaldato ma che è ancora buono deluxe, a quella pasta saporita che non ti aspetti come Arms o quella da gustare in coppia come Snipperclips, al sapore italiano di Mario + Rabbids e a quella lasagna di contenuti che corrisponde al nome di Xenoblade Chronicles 2.

Sì, con i titoli Nintendo Switch avrei potuto riempirci un intero menù, ma è più encomiabile premiare la console, nonostante tutte  le mancanze che potrebbero venirvi in mente, da buon Nintendaro accecato dalla bellezza di ciò che si è trovato davanti. Di parte e con lo stomaco pieno.

Guardiani della Galassia 2, meglio del primo grazie al primo
Secondo di Pesce
Il secondo di pesce del nostro menù Geek ce lo ha cucinato lo scorso Maggio James Gunn,  con quello che è a tutti gli effetti, il mio cinecomics preferito di questo 2017. La scena qui sopra è solo un esempio di quello che ha messo in scena con il gruppo capitanato da Peter Quill (Chris Pratt) ed il resto è abbondantemente scritto nell’articolo dedicato (clicca qui per la marchetta). Un film che pone le basi sul primo capitolo, espandendo ancor di più il rapporto tra la squadra di mentecatti e regalando alcuni dei momenti migliori del Marvel Cinematic Universe. Contemporaneamente, nel corso dell’anno, Telltale mi ha saputo stupire con la serie dedicata ai Guardiani, che esplorava un altro Elseworld ma che al contempo manteneva intatta la personalità degli eroi galattici (e citava  Howard il papero, mica capperi!).

Star Wars, tra EA e film, quanto odio chi commenta su internet
Vino
Prima di passare alla portata di carne, che darà il via alla seconda ed ultima parte della nostra abbuffata  geek, è bene sorseggiare un bicchiere di Notte Rossa e dedicarci alla discussione degli ultimi mesi, di Star Wars Battlefront II e dell’utenza polemica abbiamo già parlato nella sedicesima puntata del Podcast, ed ai tempi della registrazione avrei voluto veramente le discussioni si fermassero lì. Avrei potuto sopportarle. Forse. 

Invece è uscito Gli Ultimi Jedi.

E guarda caso, la pellicola fa esattamente quello che la massa criticava a  JJ Abrams due anni prima, ma anche questa volta, il popolo di internet non è contento, Rian Johnson ha stuprato Star Wars!

Vilipendio! Film orribile pieno di battute, quando mai i droidi sono stati la linea comica del franchise?! I porg sconfiggono il primo ordine con sassi e bastoni… ah no quello era un altro capitolo della Space Opera.

Non vorrei tirarmela troppo, ma avevo previsto esattamente questa situazione: il film ha spaccato ulteriormente la fanbase, portando alla luce elementi che seriamente non risultano coerenti con se stessi e che da un BLOCKBUSTER, cercano altro che non sia intrettenimento.

Sorseggiamo vino e scanniamoci animosamente mentre le portate si susseguono, tanto da arrivare a creare una petizione per cancellare Gli Ultimi Jedi dal canone della saga (la demenza non ha limiti), perchè va bene che i gusti di ogni individuo sono insindacabili ma se ci siamo tenuti Episodio II fate uno sforzo anche con l’VIII.

Cuphead, metafora della mia vita
Secondo di Carne

Prima di affondare i denti nell’ottimo filetto cucinato da Studio MDHR, è doveroso digerire il fatto che i nquesto menù Cuphead rappresenta l’unica portata videogiocata quest’anno,  tolto il megapiatto di pasta mista composto dalla  Line Up di Nintendo Switch. È l’unico gioco che si è meritato una posizione sua in un menù composto solo da esperienze Geek. E andando ancora contro la mia tradizionale Top, è uno dei tre giochi che ho iniziato e non (ancora) finito e che  quindi, sarebbe rimasto fuori dalla classica classifica. Ma Cuphead era troppo importante per non essere inserito: in primis è praticamente l’unico motivo (con buona pace del cancellato Scalebound) per cui ho preso una Xbox One. Inoltre ne ho seguito i passi e i rinvii fin dall’annuncio, arrivando ad affezionarmi ai due fratelli e ai loro nemici. Poi, lo scorso 22 Settembre, Cuphead ha finalmente esordito su console Microsoft e PC e il web si è (ancora una volta) scatenato nella sua ignoranza. Tra chi lo definiva  il nuovo Dark Souls e chi diceva che non era nulla di che (spesso senza averlo manco provato) Cuphead ha raggiunto i soli due mesi 2 milioni di copie vendute.


Per approfondire:
Cuphead
Da canto mio, sto affrontando un boss ogni qualvolta ho un momento libero, ritrovando spesso a paragonare la barra di progressione del livello alla mia vita, cercare di raggiungere un obiettivo e fallire a pochissimo dal compimento. Ma proprio come in Cuphead, ci si riprova, volta dopo volta, cercando di far tesoro dei propri errori e spingendo verso l’agognata metà, convinti che prima o poi ce la faremo.
Non potevo assolutamente fare un torto a Cuphead.

Stranger Things 2 e le altre produzioni Netflix, un altro anno di serie tv
Contorno
Mamma mia che abbuffata di serie TV quest’anno. E non solo sul Netflix  presente nel titolo di questa portata, ma anche su Amazon Prime Video (con un’imperdibile American Gods e una letale Jean Claude Van Johnson) e su Sky Atlantic (con Fargo sempre impeccabile, Gomorra con nuovamente un finale coraggiosissimo e The Deuce tra le altre produzioni). Ed è proprio come il contorno alla vita videoludica, le serie tv occupano questa portata di prepotenza offrendo  piatti per tutti i gusti: dalla seconda stagione di Stranger Things, più concentrata sui personaggi e meno sugli eventi, al revival di Star Trek con Discovery, passando per Bojack e Rick e Morty, oltre agli immancabili titoli Marvel.
Purtroppo in mezzo alle serie di qualità bisognava pur pestare la cacca, e no non parlo di Luke Cage (che alla fine  è paragonabile ad una sgommata nelle mutande) ma  di quell’aborto di Death Note.

Cameriere c’è un po’ di sterco nella mia insalata!

 Bayonetta 3, il teaser trailer in cui speravi
Dessert
Basterebbe il video ad esplicare questa penultima portata. Basterebbe dire che ci ho sempre creduto, nonostante le pochissime vendite del secondo capitolo.  Ogni volta che mi dicevano “È impossibile” io ribattevo “Chissà”, e sono sicuro che, fossi stato sveglio la notte dei Game Awards, mi avrebbero sentito urlare fin lì. Sarei falso come Giuda se vi dicessi che non sono contento dell’Esclusività di questo capitolo.

Cereza è ormai al soldo della casa di Kyoto, dovete mettervi l’anima in pace e comprarvi Nintendo Switch.

Cereza tornerà per farci  innamorare di nuovo,  e personalmente sono curiosissimo di come riapriranno il cerchio, perfettamente chiuso dal secondo capitolo. Ma Platinum Games può migliorare la perfezione, e a me non resta che aspettare che il dolce servito dallo studio di sviluppo di Hideki Kamiya,  arrivi sul tavolo il più in fretta possibile. Nel frattempo , giusto per San Valentino, ci sarà l’occasione per giocare nuovamente i primi due capitoli, sempre cortesia di Platinum Games e Nintendo.

 

DuckTales, la nostalgia, quella giusta
Caffè
Lo so, vi sarete già smaronati  di leggere questo listone di piatti inventati, ma ci siamo, è il momento di digerire, berci un caffè, e passare al nuovo anno. E chiudiamo con l’operazione nostalgia che ci ha investito in tutto il 2017, con cui Disney ha lanciato il carico da novanta, la nuova serie di DuckTales, al momento ferma al nono episodio, che ci sta convincendo ogni puntata sempre di più.
Il Paperone di Tennant convince e riesce a fare breccia nel cuori dei fan, vecchi e nuovi dei paperotti Disney.

Il giusto caffè dopo un anno eccezionale sotto praticamente ogni punto di vista, commenti degli hater a parte. La speranza è sempre la stessa, che il 2018 ci regali le stesse emozioni e anche qualcosa in più, rendendoci sempre fieri delle nostre passioni.

 

#LiveTheRebellion