Anteprima Kirby e il Pennello Arcobaleno

Tra i titoli portati da Nintendo alla Milan Games Week di quest’anno oltre a Splatoon e Yoshi’s Wolly World figurava anche Kirby e il Pennello Arcobaleno, il gioco che dovrebbe segnare l’esordio della palletta rosa creata da Sakurai su Wii U.

 

Originariamente il titolo era stato annunciato con il titolo Kirby and the Rainbow Curse, e pertanto essendo l’anteprima antecedente alla comunicazione ufficiale nell’articolo abbiamo mantenuto il titolo originale.
Guarda mamma, senza mani!
Scordatevi i controlli tradizionali: Rainbow Curse mette (finalmente) al centro del gioco GamePad
Questa nuova iterazione di Kirby accantona momentaneamente le meccaniche “tradizionali” dei titoli della serie e, piuttosto che proseguire nel solco del recente Triple Deluxe, riporta in auge l’idea di fondo già sperimentata nel 2005 su DS con Kirby e l’Oscuro Disegno: controlli fisici abbandonati sostanzialmente in toto e tutta la responsabilità dei movimenti affidati al touchscreen di GamePad e al suo stilo (iniziando finalmente a cucire qualche titolo su un controller che, Nintendoland a parte, fino ad ora non è mai stato sfruttato il dovuto da Nintendo). Per far muovere(o meglio, rotolare) Kirby in avanti è sufficiente “toccarlo” sullo schermo, ripetendo la manovra quando si è in prossimità dei nemici per consentire alla pallina rosa uno scatto in grado di eliminarli e passare oltre indenne. In caso di collisioni con ostacoli presenti sullo scenario (o con i nemici qualora non si riesca a colpirli per primi) la direzione del moto viene invertita. Per consentire quindi a Kirby di superare questi vincoli ed esplorare lo scenario con più libertà bisogna ricorrere allo stilo del GamePad, tracciando degli arcobaleni che fungono da “strade” e permettono quindi di raggiungere virtualmente ogni punto della mappa (in base anche all’abilità di chi gioca). Bisogna però stare attenti : la quantità di arcobaleni che possono essere disegnati è limitata e ci impiega qualche istante a ricaricarsi. In definitiva, la formula è “di base” molto simile a quella de L’Oscuro Disegno , peccando un po’ di originalità ma riuscendo a soddisfare il giocatore grazie ad una caratteristica tipica della serie che si era andata un po’ perdendosi nelle ultime uscite: la sfida è abbastanza abbordabile, ma puntare al 100% in ogni livello richiede davvero impegno.

Kirby Slug
Le variazioni sul tema funzionano e regalano ossigeno al prodotto
Nella build messa a nostra disposizione da Nintendo era possibile anche giocare un livello capace di prendere maggiormente le distanze dal “prequel” uscito su DS. Il giocatore era sempre ai comandi (touch) di Kirby, che però si presentava trasformato in un carro armato: in questa forma i movimenti erano decisamente più lenti, compensati però dalla capacità di sparare con il cannone toccando i bersagli sullo schermo. Mescolando questa nuova carta nel mazzo ludico descritto prima il risultato finale, come detto, è qualcosa di fondamentalmente diverso rispetto ai livelli tradizionali, quasi un lontano cugino del classico Metal Slug capace di diventare dannatamente spassoso ed appagante quando i nemici a schermo imperversano senza sosta. Altra variante sul tema, questa volta di nuovo più vicina a L’Oscuro Disegno, si poteva affrontare nel terzo e ultimo livello a disposizione, ambientato sott’acqua e caratterizzato da correnti marine che condizionavano continuamente i movimenti del “terrore rosa”. Abbiamo per forza di cose avuto solo un assaggio di quelli che poi saranno i contenuti del gioco una volta uscito sul mercato, ma sono proprio idee di questo tipo quelle su cui speriamo che il titolo punti, scongiurando l’ombra del “more of the same” che pareva incombere sull’esperienza provando solo il primo dei tre livelli a disposizione.

Facce di pongo
Il level design pare all’altezza della tradizione
Sul fronte visivo, Rainbow Curse ha un aspetto “pongoso”, che caratterizza tutto quello che compare a schermo e pare rispondere quasi per le rime alle stoffe in stile Amigurumi di Yoshi’s Wolly World. Il risultato finale è decisamente piacevole alla vista, e non risente poi troppo della differenza di risoluzione che c’è tra un televisore “tradizionale” (che è praticamente superfluo per l’esperienza, salvo la presenza di modalità a più giocatori) e lo schermo di GamePad, protagonista indiscusso e detentore del monopolio sulle attenzioni del giocatore. Per quel poco che si è visto anche il level design pare convincente, disseminando come detto collezionabili e segreti in giro per il livello in modo tale da rendere il completamento al 100% una vera e propria sfida, come avveniva nei vecchi capitoli di Kirby.

Commento
Kirby and the Rainbow Curse ha tutte le carte in regola per far debuttare degnamente l'eroe rosa anche su Wii U: il pericolo del "more of the same" rispetto a quanto già visto quasi dieci anni da con L'Oscuro Disegno probabilmente verrà scongiurato dalla varietà di soluzioni ludiche ed il fatto che, per una volta, al centro dell'attenzione ci sia il fin troppo trascurato GamePad non può che farci piacere.
Pro e Contro
GamePad (finalmente) sotto i riflettori
Puntare al 100% è davvero una sfida
Promette tanta varietà...

x ... Ma basterà per uscire dall'ombra de L'Oscuro Disegno?

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