Horimiya è stato per me una grande sorpresa. Un anime che riesce a distinguersi nella stagione invernale 2021 grazie alla storia matura e verosimile, riuscendogli a dare una spinta che lo porta sicuramente ad essere tra i migliori usciti nello stesso periodo.

Dopo che la scorsa volta abbiamo preso in considerazione sia la trama che i personaggi di Horimiya, oggi vi parlerò del suo finale, così da darne una spiegazione e tirare un po’ le somme. Infatti, vale assolutamente la pena recuperare quest’opera essendo uno dei migliori anime scolastici in circolazione.

Il diploma e la fine di un percorso

Il finale coincide con la fine di una parte importante della vita. Il diploma, che in questo caso rappresenta non solo la fine del percorso scolastico, ma anche il momento, per i nostri protagonisti, di cambiare completamente ambiente, procedendo nella prossima fase della loro vita.

Foto di classe di Horimiya
Il primo passo è stato per loro portar via tutto quello che di personale hanno accumulato a scuola negli anni. Per Hori non è stato un problema, visto che, in previsione di questo momento, ha pensato per tempo di portare man mano giorno dopo giorno tutto quello che aveva di nuovo a casa.

Lo stesso però non si può dire di Miyamura, Tooru e Yuki, richiedendo uno spostamento di oggetti non troppo dissimile da un trasloco, motivo per cui han dovuto chiedere aiuto alla ragazza per completare il tutto, provocando anche la sua ira dopo averla definita “la più forte” (pure a confronto con Miyamura).

Remi quasi piange, pensando di perdere i suoi amici. Ma viene subito consolata da Kakeru, promettendole che in un futuro anche breve si sarebbero tutti rivisti per andare in spiaggia o in campeggio. Questo riesce a consolarla immediatamente, facendole capire che la conclusione dell’arco scolastico di certo non coincide con la fine della loro amicizia.

Miyamura, invece, durante un pomeriggio a casa di Hori, approfitta di un breve periodo di veglia della ragazza per pensare a come sarebbe potuta diventare la sua vita senza la catena di eventi che l’ha portato a conoscere sia lei che tutti i suoi amici. Una realtà che riesce unicamente ad immaginare come triste e grigia, dove nessuna delle esperienze passate, sia buone che cattive, avvengono, eliminando quindi anche la sua crescita personale avvenuta nel tempo.

Hori fortunatamente lo sveglia da questo incubo ad occhi aperti, facendolo arrivare alla conclusione che sì, forse tutto quello che è accaduto è stato frutto del destino, ma alla fine non importa: il loro mondo è questo, ed è sicuramente meglio così.

Al classico discorso di fine anno, tenuto da Kakeru, Miyamura starnutisce in maniera esagerata, portando i compagni a ridere e mettendo il povero presidente in imbarazzo.

Per evitare altre perse in giro, Miyamura timidamente scappa e finisce sul tetto della scuola, dove, dopo un po’ di riflessioni, finalmente decide di interagire con il “fantasma” di quello che era in passato. Il ragazzo capisce che non potrà mai crescere senza accettare quel suo scomodo riflesso come parte del suo io, quindi finisce con l’accoglierlo, concludendo a tutti gli effetti il suo percorso e trasformandolo in una persona nuova, più matura e fiduciosa di sé.

Subito dopo la foto di gruppo con il resto della classe, lui e Hori, mano nella mano, camminano verso il loro futuro. Miyamura ripensa ancora a tutto quello successo, a come sia fortunato ad essere lì con Hori. Per questo, ringrazia la ragazza per aver stravolto la sua vita, rimarcando la sua volontà di avere un futuro con lei e facendo capire come oramai, con la fine di questo percorso, sia finalmente riuscito non solo a comprenderla appieno, ma anche a ritrovare sé stesso.

Conclusioni

Horimiya si conferma essere l’opera di alto livello che si prospettava, riuscendo a rispettare appieno tutte le mie più rosee aspettative.

Sicuramente alcuni eventi potevano essere mostrati decisamente meglio senza sembrare a dei meri strumenti per forzare il proseguimento della trama, come la caduta di Souta che dà il via a tutti gli eventi. Il fatto però che quantomeno siano trattati dai personaggi stessi come tali, portandoli a osservare spesso quanto siano stati a tutti gli effetti assurde coincidenze, favorisce quantomeno la sospensione dell’incredulità e lascia intatta l’immersione nella storia.

In conclusione posso quindi dire con abbastanza certezza che Horimiya è l’anime che più è riuscito ad appassionarmi durante la scorsa stagione, coinvolgendomi durante tutta la sua durata.

Ora l’unica cosa che resta da fare è trovare un degno sostituto, riempiendo il classico vuoto che solo una bella serie riesce a lasciare.

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