I videogiochi fanno bene, questo è un dato di fatto, e possono essere anche usati come nuove forme di cure e terapie. La notizia arriva dal quotidiano torinese La Stampa, che promuove un’iniziativa nata nel capoluogo piemontese. I videogiochi, questa volta, sono stati reimpiegati come strumento di riabilitazione. L’idea arriva da Marco Mazzaglia, docente nel neo-nato corso di Game Design e Gamification presso il Politecnico di Torino. Se vi ricordate, vi abbiamo già parlato di come il videogioco può essere messo al servizio di situazioni di disabilità. L’offerta videoludica “alternativa” inizia progressivamente a ritagliarsi un segmento di mercato dedicato. E non si tratta di riadattamenti di qualcosa di già esistente ma stiamo parlando di prodotti dedicati appositamente per questo nuovo mercato emergente. Il caso del videogame per non vedenti, Blackout, creato dal nostro amico Stefano di Dio, ne è stato solo un’ennesima dimostrazione.

La riabilitazione attraverso i videogiochi

Il focus di questa iniziativa è quello di creare un percorso di riabilitazione e miglioramento della salute sfruttando le dinamiche dei videogiochi. Verrebbe quasi da dire che il medium videoludico diventa un’interfaccia perfetta per il recupero sensoriale e psico-motorio in occasione di situazioni traumatiche. I videogiochi diventano delle vere e innovative forme di cure e terapie basate sul divertimento. È vero che non si gioca con la salute, ma in questo caso un’eccezione pensiamo sia concessa. Sembra che come noi la pensi anche il papà della nobile iniziativa.

L’idea ha iniziato a prendere forma già diversi anni fa. Mi sono sempre chiesto come coniugare attività lavorativa e profilo filantropico e, passo dopo passo, mi sono accorto che il volano era insito nella struttura stessa del videogioco.

È questo il pensiero enunciato da Marco Mazzaglia, riproposto dal noto quotidiano piemontese. Un pensiero chiaro e preciso dove si riflette la passione e l’amore verso i videogiochi. Questo suo credo lo ha fatto diventare un professionista e nell’ambiente è noto come “Video Game Evangelist”.

Ready Player X

La presentazione ufficiale dell’iniziativa di Marco Mazzaglia avverrà il prossimo 2 febbraio in occasione dell’evento Ready Player X. Marco ha deciso di mettersi in gioco e di diffondere questa sua filosofia sul mondo del gaming. Assieme a lui ci saranno altri 14 relatori che, come lui, hanno deciso di creare qualcosa di nuovo e originale, qualcosa che riesca a dare una spinta emotiva ai nostri animi.

Ready Player X rientra all’interno del programma TEDx, che vede una serie di eventi organizzati in tutto il mondo in stile indie, con l’obiettivo di creare una community esperienziale.

La licenza ufficiale è concessa da TED, un’organizzazione no-profit il cui obiettivo, come riportato nel loro portale, è quello di diffondere idee di valore attraverso il motto «Ideas Worth Spreading».

Noi pensiamo che le idee meritano di essere diffuse, anche perché è proprio questo il significato profondo del nostro lavoro.

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