Settimo posto: ABZÛ
L’ultimo titolo recensito nel 2016 si è fatto strada nuotando tra gli squali e le balene, regalandomi un’esperienza a conti fatti simile a quella di Virginia. Come fu per Journey, Matt Nava colpisce di nuovo il bersaglio e conquista con un tripudio di colori e con un gameplay leggermente più completo. ABZÛ è breve ma bello, rilassante al punto giusto e capace di stregarmi per quelle tre ore e mezza in cui sono rimasto immerso nel mare blu. Per il resto la recensione contiene un parere più accurato e, come vedremo tra un paio di posizioni, mi è difficile mettere per iscritto tutte le emozioni che mi lasciano titoli del genere.

Sesto Posto: Ratchet & Clank (2016)
Il 2016 lo ricorderò volentieri anche perché Sony ha deciso di rilasciare due capitoli delle mie tre serie preferite in suo possesso. Entrambi i titoli sono in questa classifica, ed entrambi sono tra i migliori episodi della loro serie di appartenenza. Nel caso del sesto posto, troviamo il Lombax protettore della galassia di Insomniac Games. Con il reboot/remake di Ratchet & Clank il team ha modernizzato il primo storico capitolo della serie, implementando tutte le ultime novità dei capitoli PlayStation 3. Ratchet & Clank è divertente da giocare, intrattiene e dimostra che i giochi con grafica Cartoon possono ancora dire la loro anche su console Sony. Sempre di Insomniac quest’estate ho apprezzato anche Song of the Deep, che avrei inserito volentieri come extra, ma il tempo è tiranno e del mare ho già parlato abbastanza, quindi filate a leggere la recensione  per un’analisi approfondita.


Per approfondire:
Song of the Deep

Arrivati a questo punto della Top 2016,  fatta eccezione per il primo posto, ho fatto veramente fatica ad ordinare i prossimi quattro titoli. Vedeteli quindi come un elenco ex aequo, più che una classifica vera e propria.

Quinto Posto: The Last Guardian
Ho già anticipato in apertura come quest’anno abbia visto l’arrivo sugli scaffali di due titoli dallo sviluppo travagliato: uno non è presente in questa classifica (mi è durato settanta ore, ha una colonna sonora ottima ma al contempo è pieno di difetti, tra cui una telecamera poco reattiva), l’altro è The Last Guardian. In rete se ne sono lette e viste tante a proposito, e non mi vergogno ad ammettere che, malgrado gli evidenti difetti tecnici dell’ultimo titolo di Ueda, l’avventura di Trico mi ha trasmesso emozioni come fecero in passato Ico e Shadow of The Colossus, lasciandomi, al termine delle tredici ore in cui ho raggiunto i titoli di coda, più di un piacevole ricordo. Al di là di valutazioni oggettive, voti numerici e classifiche di fine anno, personalmente The Last Guardian sarà un titolo che non dimenticherò facilmente.

Quarto Posto: Pokémon Sole & Pokémon Luna
Se quasi tremila parole di recensione (più l’anteprima), ed uno speciale dedicato ai cattivi della serie non sono bastati a farvi presagire la presenza della settima generazione di Pokémon nella mia Top 2016, allora probabilmente questo è il mio primo articolo che vi passa sotto gli occhi. La serie di Game Freak non è perfetta, e probabilmente non lo sarà mai, perché ad ogni capitolo vengono aggiunte delle piccole cose a cui magari non si aveva fatto troppo caso nel capitolo precedente. Ma non c’è una singola volta che un capitolo della serie principale non mi alieni da tutto il resto. Se so di avere a disposizione una regione da esplorare, ogni altro aspetto della mia vita viene in secondo piano, fino a quando non ho portato a termine almeno la storia principale. Poi ricomincio a vivere. Più o meno. Anche Alola non ha deluso, e, nonostante i difetti riscontrati in recensione, Luna è diventato uno dei miei capitoli preferiti nel brand intero, sia per le evoluzioni narrative (dopo lo scivolone di X e Y), sia per i personaggi e per i nuovi Pokémon. Ora speriamo che il fantomatico capitolo per Nintendo Switch sia ancora più bello (e che mi facciano rivedere Lylia).

Terzo Posto: Inside
Quando i ragazzi di PlayDead annunciarono il loro prossimo progetto mi convinsi che sarebbe stato il primo gioco che avrei preso per Xbox One. Così in effetti è stato (se non contiamo un The Witcher 2 gratuito riscattato ancora sul finire del 2015) e, una volta acceso il mio scatolOne, Inside era lì ad aspettarmi pronto per essere giocato. Purtroppo, causa impegni editoriali, sono riuscito a gettarmi a capofitto nel nuovo progetto delle menti dietro Limbo solo la scorsa settimana, giusto in tempo per dargli il posto che meritava in questa classifica. Inside mi ha colpito (e lo so che lo sto dicendo di tutti i titoli della Top 2016, ma in caso contrario la stessa Top non esisterebbe) per l’atmosfera cupa e per le animazioni prodigiose, oltre al fatto che è una versione cresciuta in tutto e per tutto di quel Limbo che tanto ho adorato negli anni passati. Con un record di 2 su 2, Playdead conferma la mia piena fiducia in qualsiasi loro futuro progetto, anche se non mi dicono mai nulla della trama e mi lasciano con un mindfuck generale sul finale. Chapeau.

Secondo Posto: PaperMario: Color Splash
La storia triste di Wii U la conosciamo tutti, e i più informati sapranno anche che, immancabilmente in ogni mia Top pubblica fin dall’uscita della sfortunata console Nintendo, c’è sempre stato sul podio un titolo esclusivo. Che fosse Splatoon, Bayonetta 2 o Mario Kart 8 poco importava, perché per ogni anno della sua vita Wii U ha regalato gioie ludiche al mio cuore di sporco nintendaro. Purtroppo, nel 2016, sebbene abbia preso sia Star Fox Zero che Tokyo Mirage in edizione limitata, sono riuscito a dedicarmi solamente a Pokkén Tournament (nella prima metà d’anno) e a Paper Mario: Color Splash (oltre a qualche indie e all’immancabile Just Dance), ed è proprio nell’ultima avventura cartacea di Mario che ripongo gran parte del mio divertimento autunnale, in un RPG che ritorna ai vecchi fasti della serie spin-off di Intelligent Systems. Vasto, pieno di cose da fare e quasi mai ripetitivo, a differenza di titoli ben più blasonati, Paper Mario: Color Splash è l’ultima cartuccia di una console che sotto il profilo software è stata in grado di donarmi una collezione ricca di contenuti e che, con tristezza, manderò in pensione in camera, dove tra un gioco Switch e l’altro spero di poter recuperare i titoli che mi sono perso ma che campeggiano in libreria.


Primo Posto: Uncharted 4 : Fine di un Ladro
E niente: da quel Maggio 2016 che ha segnato il mio anno videoludico, nessuno è riuscito a scalzarlo da quella prima posizione. Ogni capitolo di questa quarta avventura di Drake migliorava il precedente, tra battute, sparatorie e paesaggi stupendi. Parliamoci chiaro, dopo aver raggiunto i titoli di coda di Uncharted 4 solo un miracolo chiamato Breath of the Wild avrebbe potuto rivaleggiare con quanto avevo appena finito. Peccato che la nuova avventura di Link sia stata rimandata al 2017; peccato o per fortuna, così non mi sono ritrovato a dover scegliere tra le mie due serie preferite in assoluto. A tutti gli hater di Naughty Dog non ho nulla da dire, se non che è uno dei miei team preferiti indipendentemente da dissonanze ludonarrative o pipponi mentali di gente che quando prende il controller in mano fa tutt’altro invece che divertirsi o entusiasmarsi. Naughty Dog ha confezionato il prodotto perfetto per il mio palato da videogiocatore: Uncharted 4 è l’apice delle avventure di Drake e la più degna conclusione, e non poteva che essere al primo posto della mia personale Top 2016.

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