Da alcuni anni Svilupparty è un evento che riunisce il mondo dello sviluppo indipendente italiano presso l’Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna. Per promuovere e sostenere non solo l’evento, ma anche l’intera scena indie italiana, nel 2014 è nata l’
Associazione Svilupparty, che quest’anno, in collaborazione con
Neoludica, la scuola
iMasterArt e lo storico magazine
The Games Machine, ha organizzato uno stand presso
Lucca Comics & Games dedicato ai più promettenti sviluppatori italiani. Nel corso della manifestazione, tenuta dal 28 Ottobre al 1 Novembre scorso, abbiamo avuto modo di provare alcuni dei videogiochi presenti in fiera.
A farsi notare sono state innanzitutto alcune vecchie conoscenze, a partire da
Super Cane Magic ZERO di
Studio Evil e
Sio, ormai un habituè di Lucca, e da
Call of Salveene di
Marco Alfieri, con cui
avevamo già scambiato quattro chiacchiere la scorsa Estate, senza dimenticarci del già disponibile
The Town of Light o del meraviglioso e poetico
Lantern, titolo Oculus Rift e HTC Vive di
Storm in a Teacup, che avevamo già avuto modo di provare alla scorsa
Milan Games Week e che sarà già disponibile
su Steam mentre leggerete queste righe. Sono state soprattutto le novità ad interessarci, di cui vi proponiamo una rapida carrellata.
5 Minutes of Rage
Realizzato da
Indomitus Games, già autori del celebrato
In Verbis Virtus, 5 Minutes of Rage è un party shooter con grafica 2.5D. Ispirato tanto a
Smash Bros. quanto a
Rocket League, mette 2 o più giocatori all’interno di arene in una poco ortodossa rivisitazione del gioco del Calcio. L’obbiettivo sarà infatti, nei famigerati 5 minuti di furia, prendere la palla e scagliarla nella porta avversaria per realizzare più punti possibili, il tutto blastando avversari a destra e manca. Non si otterrà alcun punto per l’uccisione degli avversari, ma sarà fondamentale contrastarli per ottenere il possesso di palla prima ed il goal successivamente. Le meccaniche si basano su poche azioni fondamentali: uno sparo, che può essere anche caricato, uno scudo (utile non solo per deflettere i colpi ma anche per rubare palla nel corpo a corpo), il salto e lo scatto e questa semplicità di fondo rende le partite immediate e frenetiche, al limite del delirio. Il risultato è estremamente divertente per quello che
promette di essere il classico gioco re delle serate multiplayer locali, al netto di alcuni dubbi sul level design di un paio di arene.
Milanoir
Milanoir è l’interessantissimo progetto di
Italo Games, che promette di immergerci nella
Milano anni ’70 dei più classici film poliziotteschi. Il gioco mescola le atmosfere di film come
Milano Calibro 9, ricreate anche con l’ausilio di una colonna sonora funkeggiante, con un look pixel art anni ’90 curato alla perfezione. Il gameplay si concretizza con un mix di sparatorie, stealth e sequenze d’azione vere e proprie, come una spettacolare fuga in barca al termine della demo che abbiamo provato. Milanoir si presenta con un’attitudine poco run ‘n’ gun e piuttosto ponderata, che
privilegia l’uso di coperture e lo stealth, senza disdegnare alcune sequenze più cinematografiche. Il gioco propone un livello di sfida interessante, che abbiamo apprezzato nella demo, ma che lo sviluppatore dovrà dosare molto attentamente per evitare di sfociare nel trial & error. Il titolo è già stato approvato tramite Greenlight per il rilascio su Steam e non vediamo l’ora di provarlo nuovamente.
Bookbound Brigade
Cosa succederebbe se i protagonisti dei libri perdessero la memoria?
Bookbound Brigade, nu
ovo titolo di Digital Tales (
famosi per i giochi mobile di Superbike) ci permette di scoprirlo, affidandoci 8 personaggi letterari in un atipico e inventivo metroidvania. L’idea alla base del titolo è piuttosto curiosa: non controlleremo i personaggi uno alla volta, ma tutti insieme, attraverso l’uso di formazioni. Saranno 4 le formazioni possibili: in linea, in colonna, a quadrato o a cerchio. Ciascuna formazione influenzerà il gameplay in maniera radicale, permettendo di volta in volta di combattere meglio contro alcuni nemici o di superare meglio alcuni ostacoli e trappole. La build che abbiamo provato a Lucca era sicuramente
ancora acerba, con molte aree non ancora accessibili e qualche bug di sviluppo, ma le premesse sono assolutamente esilaranti, anche grazie ad uno stile grafico leggero e sopra le righe ed all’
uso veramente brillante della meccanica delle formazioni. Da tenere d’occhio
Yon Paradox
Già
disponibile su Steam da alcuni mesi,
Yon Paradox è un titolo sviluppato da
AnotheReality, studio milanese che si occupa di realtà virtuale ed aumentata. Il titolo,
giocabile anche in VR, è un puzzle game in prima persona sulla falsariga dei vari
Portal,
Antichamber,
The Talos Principle. La caratteristica chiave in Yon Paradox è però il tempo: l’intero gioco si svolge all’interno di una macchina del tempo, che si resetta ogni due minuti. La sfida quindi non sarà solo
risolvere tutti gli enigmi, ma farlo
evitando di incrociare lo sguardo del noi stesso del passato, pena il game over causa paradosso temporale. Allo scoccare dei due minuti, puntualmente, viene creato un nostro clone che ripete le azioni appena compiute, aumentando progressivamente la difficoltà. Nelle intenzioni degli autori Yon Paradox è un gioco dai molteplici approcci: lo si può pensare come uno strategico, in cui pianificare le proprie azioni ed i vari percorsi per non incrociare mai i propri cloni. Lo si può anche vedere come una sorta di stealth, mentre un approccio poco convenzionale ma comunque possibile è quello da action game, in cui sfruttare i propri riflessi per sfuggire al rischio paradosso.
Death Party
Primo lavoro dei recentemente formati
The White Room,
Death Party è un divertentissimo titolo sulla falsariga del classico browser game
Yetisports. Il gioco è caratterizzato da una ricca dose di umorismo, con la Morte che gioca a golf con delle bare.
Il gameplay è basato sull’utilizzo di un solo tasto, che premuto col giusto tempismo potrà permettere di rimbalzare od effettuare delle combo, aumentando la distanza del nostro lancio. Nonostante l’incredibile semplicità di fondo, Death Party è sicuramente in grado di strappare più di qualche sorriso, e sembra un titolo perfetto da proporre in salsa mobile.
Slaps and Beans
Schiaffi e fagioli. Non poteva intitolarsi diversamente il videogioco ufficiale dedicato ai mitici film di
Bud Spencer e Terrence Hill. E non poteva che trattarsi di un mitico picchiaduro a scorrimento con modalità cooperativa, minigiochi e Dune Buggy! Gli sviluppatori Trinity Team, dopo aver ottenuto l’approvazione ufficiale della famiglia Pedersoli (il vero nome di Bud) e di Terrence Hill, hanno avviato una
campagna crowdfunding su Kickstarter, che è a poche migliaia di euro dal traguardo di 130.000 €. Un progetto veramente realizzato da appassionati per appassionati. Imperdibile.
Riot – Civil Unrest –
Il chiacchierato
Riot di
Leonard Menchiari, sviluppato in collaborazione con
IV Productions di
Ivan Venturi, si è presentato a Lucca in splendida forma. Molto più di un semplice “
simulatore di black bloc“, è in realtà un gioco strategico complesso ed affascinante, in cui impersonare i rivoltosi o la polizia, anche in modalità competitiva. Particolarmente curato dal punto di vista grafico, con una
pixel art spettacolare e dei tocchi di classe al limite del maniacale, offre una profondità di gioco inaspettata. Un solo esempio: per vincere non basta respingere l’altra parte: bisognerà anche farlo evitando le violenze eccessive, pena la sconfitta per aver alienato l’opinione pubblica. Brillante!
Luna City: Codename 39
Basato sull’ambientazione Mutant Chronicles,
Luna City: Codename 39 è un adventure game punta e clicca di stampo classico realizzato dai baresi
Chroniclers Game Studio. Un ambientazione di grande fascino, un comparto audiovisivo degno delle migliori produzioni anni ’90 ed un impianto di gioco che omaggia i grandi classici sono gli ingredienti per quello che promette essere un eccellente titolo a sfondo techno-fantasy.
NoWHerE
NoWHerE è un progetto realizzato dai docenti e dagli studenti di iMasterArt, un
horror game in prima persona dalle atmosfere inquietanti. Nel corso della demo abbiamo potuto aggirarci per i corridoi di quello che sembra essere un asilo nido devastato, tra
chiaroscuri carichi di tensione e bambole agghiaccianti. Se il titolo si presenta benissimo dal punto di vista della realizzazione audiovisiva, è ancora acerbo sotto il profilo del game design: un problema evidenziato da molte persone che hanno avuto modo di testarlo è l’assenza di indizi, che
porta il giocatore a non capire cosa dover fare.
Space Outlaws
Ultimo titolo di questa carrellata è
Space Outlaws, prototipo per un gioco VR realizzato in collaborazione tra iMasterArt, IV Productions e Reddoll Games. Nella demo abbiamo potuto sperimentare una sorta di gara di velocità tra veivoli spaziali, ma nel gioco completo saranno presenti elementi di combattimento spaziale, commercio, crafting e molto altro, in un universo generato proceduralmente. La nostra prova ha evidenziato un prodotto sicuramente acerbo, ma dal grande potenziale, soprattutto se si tiene conto della giovane età degli sviluppatori e dello stadio iniziale in cui si trova lo sviluppo. Promettente!
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