Quinto posto: Sorcery! 3
Se lo scorso anno erano i primi due episodi ad entrare in classifica, quest’anno Sorcery! 3 si guadagna addirittura un posto in Top 5. Memori dell’esperienza maturata con lo straordinario 80 Days, gli sviluppatori di Inkle sono tornati nell’universo partorito dalla penna di Steve Jackson e ci regalano il miglior adattamento di un librogame di sempre. Le modifiche al materiale originale, pur rimanendo coerenti con lo spirito dell’opera, sono una vera e propria manna dal cielo e permettono di aprire il gameplay come mai prima d’ora. L’approccio è quasi da Open-World ed il giocatore è davvero libero di sbizzarrirsi e sperimentare percorsi, soluzioni, sentieri e stratagemmi differenti tra loro, per playthrough sempre inediti.

Quarto Posto: Dragon Blaze
Probabilmente il titolo che ho più giocato quest’anno in assoluto e con cui ho quasi fuso il mio cellulare. Sì, è un titolo mobile. Sì è un F2P (o meglio ancora è un Gacha coreano). Però è dannatamente coinvolgente, permette di giocare tantissimo senza incontrare paywall di alcun tipo e l’artwork è letteralmente fantastico anche se palesemente scopiazzato dai lavori VanillaWare. Gli sviluppatori lo stanno inoltre continuando a supportare rilasciando nuovi contenuti con cadenza mensile e la community è ancora piuttosto attiva, con un gran numero di giocatori italiani ed internazionali. L’unico svantaggio? Assorbe tutto il mio tempo libero e non posso più farne a meno. ARGHHHHH!

Terzo posto: Splatoon
Non poteva mancare la grande scommessa di Nintendo e quello che è uno dei titoli più freschi ed intriganti di tutta l’annata. Avendo personalmente curato la recensione di Splatoon avevo fin da subito individuato nella sua struttura elementi vincenti come la velocità e la frenesia del gameplay, la freschezza del concept, ma anche il design delle arene e così via. Quello che restava un’incognita era la quantità di contenuti che Nintendo avrebbe distribuito in un secondo momento e se la community di giocatori si sarebbe mantenuta viva anche mesi dopo l’uscita. Sotto questi punti di vista la scommessa è stata pienamente vinta e Splatoon è la nuova IP di maggior successo della storia recente di Nintendo. Meritatamente, aggiungerei.

Secondo posto: Her Story
Ho una passione particolare per i titoli che sperimentano nuovi approcci allo storytelling, e quest’anno è stato Her Story a soddisfare maggiormente questo mio interesse. Ideato e sviluppato da Sam Barlow, che già stimavo immensamente per Silent Hill: Shattered Memories, Her Story è un viaggio nel potere delle parole e del racconto, con una trama volutamente ambigua e provocatoria. Un enorme case study su come le nostre percezioni ed i nostri (pre)giudizi influenzano il racconto che ci viene narrato ed, in senso lato, la realtà.

Primo posto: Xenoblade Chronices X
Non poteva che piazzarsi al primo posto l’incredibile Xenoblade Chronicles X. L’opera magna di Monolith Soft è uno degli Open-World più impressionanti di sempre. Senza dubbio il miglior titolo Wii U dell’anno, è un vero peccato che non possa essere giocato da ancora più persone. Nonostante l’evidente parentela a livello di gameplay con il predecessore, si tratta di un titolo molto più complesso ed ambizioso, che si focalizza su elementi diversi come il senso di scoperta e la meraviglia del giocatore che non la mera progressione di trama. Ancora una volta Monolith Soft ha spostato più in la l’asticella che segna la linea di demarcazione tra RPG giapponesi ed occidentali, dimostrando le incredibili capacità sia a livello tecnico che di design dell’intero team e realizzando un titolo destinato ad essere pietra miliare negli anni a venire.

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