Quella delle HD Collection “postume” su Playstation Vita sta ormai assumendo i connotati di una vera e propria tradizione, specie per quanto riguarda le mascotte che battono bandiera Sony: dopo l’esordio circa un anno fa con la Jak and Daxter Trilogy a cura di Mass Media Inc. la palla è poi passata nelle mani di Sanzaru Games, responsabile degli adattamenti portatili della trilogia di Sly Cooper e dei primi due God of War. Questa volta, con di nuovo Mass Media Inc. “alla regia”, è il turno di Ratchet e Clank e dei primi tre capitoli della serie Insomniac Games. Lo studio californiano questa volta sarà pienamente all’altezza del compito oppure stiamo parlando di un altro prodotto tra luci e ombre?
Il primo titolo proposto nella raccolta è Ratchet & Clank (datato 2002), il capitolo che poi darà il la al successo della serie. L’incipit della vicenda è poco più che un mero pretesto per spingere Ratchet, un meccanico appartenente alla razza Lombax, a viaggiare nello spazio tra un pianeta e l’altro in compagnia del robot formato zainetto (che non a caso poi prenderà posto sulle spalle del protagonista) Clank, con l’intento di ostacolare i piani del Presidente Esecutivo Drek, deciso a costruire un nuovo pianeta per la sua razza a costo di distruggere i mondi di altre popolazioni. Dal punto di vista ludico il gioco si presenta come un platform a tre dimensioni che però alterna ad aspetti propri del genere componenti mutuate dagli sparatutto, come un vastissimo arsenale (con la possibilità di equipaggiare di volta in volta uno strumento diverso tramite una ruota delle armi, azionabile grazie al tasto triangolo) e una primitiva visuale in prima persona utilizzabile quando è necessario mirare manualmente. L’adattamento dei controlli su PS Vita si affida esclusivamente ai tasti fisici della console, chiamando in causa il touchscreen solo in affiancamento per quanto concerne la navigazione dei menu, con il risultato di offrire un’esperienza molto prossima a quella domestica.
L’offerta prosegue con Ratchet & Clank: Fuoco a volontà, secondo capitolo della prima trilogia pubblicato un anno dopo l’originale Ratchet & Clank. Il “dinamico duo”, dopo gli eventi del primo capitolo, ha assunto a tutti gli effetti lo status di eroi, nonostante dopo un periodo iniziale la loro popolarità sia in calo e le avventure scarseggino. Quando però verranno contattati da Abercrombie Fidzzwiget, presidente dell’industria di armi e gadget Megacorp, i due ritorneranno bruscamente in azione: l’obbiettivo è quello di recuperare il Protopet, un animaletto da compagnia e ultimo prodotto della ditta, rubato da un misterioso ladro mascherato. Sul fronte gameplay si riprende la struttura di base del precedente capitolo, arricchendola con alcune chicche che rendono il giocato più fruibile come lo “strafing”, ovvero la possibilità di muovere Ratchet in tutte le direzioni senza girare l’inquadratura, che si aziona muovendo il personaggio mentre si preme sul touchpad posteriore (unica concessione fatta ai controlli “touch” della console) ed un sistema di potenziamento che coinvolge sia Ratchet stesso che le armi a sua dispozione. Sconfiggendo un certo numero di nemici con un’arma infatti questa potrà evolversi, diventando più potente e acquisendo degli effetti speciali, mentre ad ogni level-up di Ratchet corrisponderà un’aumento del livello di nanotech, che permetterà di incassare più colpi prima di arrivare al game over.
Terzo e ultimo titolo della raccolta è Ratchet & Clank 3, classe 2004. Cronologicamente ambientato dopo gli eventi di Fuoco a volontà, che hanno visto diventare Clank una stella del cinema. Guardando un notiziario i due vengono a sapere che il pianeta natale di Ratchet, Veldin, sta subendo un attacco da parte della razza aliena dei Tirannoidi. Una volta sul posto quindi uniscono le forze a quelle dei Ranger Galattici, una forza armata composta da robot. Difeso il pianeta, i protagonisti scopriranno che la mente dietro l’invasione è quella del Dr. Nefarious, deciso ad eliminare tutte le forme di vita organiche dall’universo. Dal punto di vista delle meccaniche qui, rispetto ai primi due episodi, la componente action/sparatutto è preponderante rispetto agli aspetti da platform, che pur non scomparendo del tutto vengono in un certo qual modo ridimensionati (basti pensare che è possibile giocare l’avventura completamente in prima persona fin da subito, utilizzando il grilletto destro per sparare in luogo del tasto cerchio). Ratchet & Clank inoltre segnava alla sua uscita il debutto della modalità multigiocatore all’interno della serie, sia in locale in split-screen che online, funzionalità riproposte poi nella HD Collection per PS3 ma assenti in questo riarrangiamento per PS Vita. Se l’assenza del multiplayer a schermo condiviso è giustificabile data la natura portatile della macchina, l’assenza della componente online appare invece più grave, offuscando in qualche modo il buon lavoro fatto nel riproporre il gioco in questo contesto “tascabile”.
Dal punto di vista tecnico, eccettuati i soliti difetti per quanto riguarda le i filmati eccessivamente compressi e riproposti in qualità originale, il lavoro di rimasterizzazione è tutto sommato efficace e gradevole all’occhio, pur non potendo competere alla pari con la versione PS3 a causa di un aliasing forse troppo accentuato. Tutti e tre i titoli possono vantare un frame rate quasi granitico, che anche se non raggiunge i 60 fotogrammi al secondo della versione domestica e si “accontenta” dei 30 riesce a mantenere la promessa in tutte le circostanze. In sostanza, anche considerato come detto la scelta di ridurre al minimo sindacale l’utilizzo dei controlli touch della console, il lavoro di rimasterizzazione è decisamente promosso, con l’unico neo dovuto alla mancanza del multigiocatore online nel terzo capitolo. A spostare l’ago della bilancia come tradizione in questi casi c’è la possibilità di ricevere entrambe le versioni optando per l’edizione digitale della raccolta, diversamente questa riduzione portatile rimane comunque consigliata al netto delle considerazioni espresse qualche riga più sopra.
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