Le avventure di Max e Chloe vi mancano? Aspettate di vivere quelle di Sean e Daniel!

Nonostante la buona qualità generale dell’opera, l’assenza di Dontnod alla scrittura del prequel di Life is Strange (Life is Strange: Before the Storm) è stata sicuramente notata dai fan, che a gran voce hanno cominciato a richiedere un nuovo capitolo sviluppato direttamente dalla software house francese. Dopo il breve spin-off intitolato Le Fantastiche Avventure di Captain Spirit, finalmente i ragazzi di Dontnod Entertainment sono approdati nuovamente su PlayStation 4, Xbox One e Pc con il seguito del loro brand più famoso, ma lo hanno fatto a modo loro!

 

Stessa storia, stesso posto, stesso bar?

 

Assolutamente no!

 

Life is Strange 2 è ambientato nello stesso universo narrativo dei precedenti capitoli del brand, ma vede una nuova ambientazione, due nuovi protagonisti e, soprattutto, una situazione completamente differente rispetto alle nostre precedenti avventure ad Arcadia Bay. Insomma, l’unica cosa in comune con il passato vuole essere l’elevata qualità di scrittura, in modo da non deludere tutta la fanbase che, visto il successo del primo capitolo, sicuramente deciderà di avvicinarsi a questo nuovo episodio! Per scoprire se ne vale la pena, come al solito, vi invitiamo a leggere la nostra recensione di Life is Strange 2 Episode 1: Roads e di tutte le future puntate di questa nuova “serie tv” videoludica!

Il primo episodio di Life is Strange 2 è riuscito ad emozionarci e a stupirci, ma non sempre in positivo.

Versione testata: Xbox One

La famiglia prima di tutto
Ancora una volta il comparto narrativo risulta essere l’elemento fondamentale della produzione
Come accennato nel paragrafo di apertura, Life is Strange 2 Ep.1: Roads (che da qui chiameremo anche solo “Life is Strange 2” per comodità) presenta nuovi personaggi e situazioni ben lontani da quanto già visto nel primo capitolo. La storia, infatti, racconta la strana vita di Sean, liceale ormai stanco della quotidianità, e di suo fratello Daniel, ragazzino di 9 anni dalla forte fantasia e capace di guardare alla vita senza il cinismo che contraddistingue gli adulti. Dopo una rapida escalation degli eventi, i due si trovano a viaggiare attraverso l’Oregon per raggiungere il Messico, in seguito a un evento che cambierà le loro vite per sempre. Ovviamente stiamo rimanendo volutamente sul vago, per evitare anche il minimo spoiler, in quanto siamo certi che potrete apprezzare maggiormente la narrazione se vi farete trascinare dagli eventi, senza quelle spiegazioni che, tendenzialmente, avremmo inserito in fase di recensione. Quello che possiamo dirvi, però, è come il rapporto tra Sean e Daniel sia scritto alla perfezione, con linee di dialogo di ottima qualità e in grado di culminare nel finale dell’episodio con un paio di momenti particolarmente intensi, che inevitabilmente sapranno entrare nel cuore di qualsiasi giocatore provvisto di un’anima.

 

Tutto oro quel che luccica? Purtroppo no.

 

La caratterizzazione di un paio di personaggi risulta davvero scadente
La caratterizzazione psicologica di un paio di personaggi secondari, infatti, risulta davvero scadente e capace non solo di farli apparire stupidi e fuori contesto, ma danneggiando non poco un paio di sviluppi di trama. Uno di questi succitati sviluppi, inoltre, è proprio quello che da il via alla vicenda, mettendo quindi le basi per tutti i futuri episodi, ma senza farlo nel migliore dei modi. Nulla di estremamente drammatico, soprattutto vista l’ottima qualità dei dialoghi, ma dagli autori del primo Life is Strange ci saremmo aspettati maggior cura in questo ambito. Quello che ci ha particolarmente colpito in positivo, invece, è stata la capacità del team francese di trattare delle tematiche molto forti e difficili (che non vi riveliamo per non rovinarvi l’esperienza) in modo non solo delicato, ma per la maggior parte del tempo anche “poetico”. Chi vi scrive è riuscito a provare completa empatia con Sean e Daniel, nonostante i drammi subiti dai due ragazzi siano ben lontani da quelli provati dal sottoscritto; dimostrando così per l’ennesima volta l’altissimo livello di scrittura dei narrative designer di Dontnod Entertainment.

Riavvolgere il tempo?! Nope!
“Roads” non introduce nulla di nuovo
Se nella prima stagione di Life is Strange potevamo tornare indietro nel tempo e in Life is Strange: Before the Storm erano presenti i duelli a suon di insulti, in questa nuova avventura, purtroppo, il gameplay non introduce alcuna particolare caratteristica. Nel corso dell’episodio potremo interagire con vari ambienti dello scenario e, con alcuni di essi, avremo a disposizione linee di dialogo aggiuntive in relazione a nostro fratello Daniel, in modo da portare avanti la caratterizzazione di ambedue i personaggi e del loro rapporto. Niente di neanche lontanamente rivoluzionario, ma sicuramente apprezzabile dai feticisti della scrittura.

E basta. Life is Strange 2, ludicamente, si ferma qui.

Persino le aree del primo LiS, relativamente vaste e capaci di dettare un ritmo anche solo durante l’esplorazione, sono state accantonate in questo secondo capitolo. In seguito all’ambientazione prefissata dalla storia e al tipo di rapporto tra i (pochi) personaggi presenti, passeremo gran parte del tempo ad attraversare un “corridoio” in stile Telltale, scegliendo cosa analizzare con attenzione. Al posto delle fotografie di Max, in Life is Strange 2 potremo trovare degli oggetti segreti, sbloccabili in seguito a determinate azioni. Questi oggetti potranno essere appesi al nostro zaino come “toppe” o come “gadget” simili a portachiavi, rendendo i collezionabili leggermente più utili rispetto al passato.

 

Molto interessante, invece, come il rapporto tra Sean e Daniel risulti essere fondamentale anche a livello di gameplay.

 

Le scelte che prenderemo nel corso dell’avventura, infatti, si rifletteranno non solo su di noi, ma anche sulla caratterizzazione del nostro amato (o odiato) fratellino. Un valore aggiunto che, sicuramente, contribuisce all’immedesimazione con i due protagonisti.

Cambiano gli anni, ma rimane lo stesso motore grafico
Tecnicamente, LiS 2 risulta identico al primo capitolo
A livello tecnico, Life is Strange 2 si allontana davvero poco da quanto visto con il primo episodio, risultando più che guardabile, ma ben lontano dalle produzioni attuali, anche nell’ambito dei titoli minori/indipendenti. Ottima, in maniera quasi prevedibile, la colonna sonora, che vanta un paio di brani ben integrati con quanto si vede a schermo e forte di un doppiaggio di buona qualità. Abbiamo testato il titolo su Xbox One X, riuscendo a completare l’episodio al 100% senza il benché minimo problema tecnico.

Verdetto
7.5 / 10
Peggior. Poliziotto. Di sempre.
Commento
Life is Strange 2 Episode 1: Roads non è perfetto e non è nemmeno paragonabile al primo episodio delle avventure di Max e Chloe. Ad ogni modo il titolo Dontnod Entertainment presenta personaggi interessanti, dialoghi ben scritti e, cosa più importante di tutte, un buon potenziale per i prossimi capitoli. Nonostante il gameplay povero e il profilo tecnico rimasto indietro di qualche anno, a darci particolarmente fastidio è stata soprattutto la superficialità della sceneggiatura in un paio di momenti, soprattutto in relazione a due personaggi secondari davvero sbagliati in ogni loro singolo aspetto. Detto questo ci sentiamo comunque di dare una possibilità alle rimanenti quattro puntate di Life is Strange 2, soprattutto vista la straordinaria delicatezza nel trattare determinati temi da parte del team francese e il meraviglioso rapporto tra i due protagonisti. Speriamo con tutto il cuore che alcune delle problematiche che abbiamo riscontrato possano essere limate e/o corrette con il progredire degli episodi.
Pro e Contro
Dialoghi ben scritti
Grande potenziale narrativo
Tematiche importanti

x Personaggi secondari che danneggiano la produzione
x Gameplay povero
x Tecnicamente inalterato rispetto al primo capitolo

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