L’annuncio rivoluzionario di SEGA è Fog Gaming, la sua alternativa al cloud
In occasione dei suoi 60 anni, SEGA ha rivelato due novità in esclusiva, Game Gear Micro e Fog Gaming. Si è parlato molto dell’azienda nell’ultima settimana, soprattutto dopo che Zenji Nishikawa aveva parlato del suo scoop in uscita sulle pagine di famitsu. Molti hanno ipotizzato erroneamente che SEGA fosse al lavoro su una nuova console, cavalcando l’onda lunga dell’Hype senza analizzare realmente la situazione. Quando il 3 Giugno SEGA ha rivelato al pubblico Game Gear Micro internet è esploso, sommerso dall’indignazione del pubblico che si è sentito tradito e deluso dall’annuncio dell’ennesima console mini. Purtroppo quello che era il vero annuncio rivoluzionario di SEGA, il Fog Gaming, è passato in secondo piano. È un peccato, perchè per quanto sia un’annuncio rivolto quasi esclusivamente al Giappone, il concetto di Fog Gaming potrà avere ripercussioni reali su tutta l’industria.
Intendiamoci, Game Gear Micro è una delle console mini più insensate di sempre e rischia di diventare il rifiuto digitale peggiore che sia mai stato prodotto. Va detto anche che se le aziende continuano a produrre mini console è colpa del fatto che una fetta di pubblico interessata c’è, e credo che questo sia innegabile. Ciò che però mi ha dato più fastidio è il fatto che di Fog Gaming si sia parlato davvero pochissimo. L’impressione è che molti se ne siano disinteressati perché non si tratta di qualcosa di acquistabile e mediatico come una nuova console. Cercherò di spiegare quali sono le possibili implicazioni future di Fog Gaming, soprattutto in relazione al suo rapporto con il Cloud Gaming e i giochi in streaming.
Cos è Fog Gaming?
A dire il vero sappiamo ancora molto poco di Fog Gaming. SEGA non ha rilasciato i dettagli del progetto né i suoi costi, ciò che sappiamo al momento è che è un progetto che vedrà luce in Giappone e che sarà esclusivo per la terra del sol levante, almeno nella sua prima fase. Inutile prendersela con Nishikawa, il suo è davvero uno scoop, per quanto non abbia una portata epocale.
Quindi, di preciso, cos è Fog Gaming e cosa centra con l’arcade? È una nuova tecnologia che di fatto trasformerà le sale giochi giapponesi in server farm, per permettere di giocare in streaming i titoli delle arcade anche durante l’orario di chiusura. Il servizio prenderà quindi la grande potenza delle CPU e delle GPU dei cabinati e, grazie al collegamento al server cloud più vicino, permetterà di giocare da casa a latenze bassissime (si parla di un ritardo di 1m/s).
Non è chiaro quale sarà il costo del serivizio e non sappiamo nemmeno quali, nello specifico, saranno i vantaggi per i gestori. Sappiamo solo che SEGA ha parlato del fatto che Fog Gaming permetterà a chi opera un’arcade di guadagnare anche durante gli orari di chiusura. Per poter supportare Fog Gaming i cabinati arcade dovranno quindi rimanere accesi tutto il giorno, permettendo così il supporto al servizio di streaming. Se davvero quel che dice SEGA è vero, o è prevista una sorta di retribuzione per gli operatori oppure i guadagni derivanti dal servizio calcolati dall’azienda sono realmente sostanziosi. In entrambi i casi, SEGA sembra voler investire forte sulle sale, andando in controtendenza rispetto al mercato internazionale e puntellando la sua immagine in patria.
Fog Gaming è quindi una forma alternativa allo streaming in cloud. Andrà a lavorare, molto probabilmente, in sinergia con SEGA ALL.Net, una piattaforma che mette in comunicazione online i vari cabinati della rete SEGA. L’azienda di Sonic possiede quella che a conti fatti è una delle reti di sale arcade più diffuse del Giappone. Il fatto che voglia ripartire dalle sale per cambiare il mondo del gaming è anche piuttosto romantico. Ora tocca vedere quale sarà il vero impatto di Fog Gaming per i gestori delle sale e per chi vorrà usufruire del servizio e giocare da casa.
Perché può essere una rivoluzione
Per quanto al momento Fog gaming sia un’esclusiva giapponese, tra l’altro probabilmente circoscritta alle sale a marchio SEGA, potrà avere un impatto decisamente importante anche qui da noi. La differenza principale tra Fog Gaming e i servizi in cloud è che anziché affidarsi ad un unità di calcolo centralizzata (come ad esempio quella di Google Stadia) il servizio ottiene potenza di calcolo da tutti i nodi della sua rete. Nei progetti di SEGA sarà proprio questo a permettere latenze quasi nulle. Se il Fog Gaming dovesse funzionare davvero potrebbe essere preso a modello anche nel resto del mondo. In futuro potremmo vedere la nascita di servizi simili basati su console di future generazioni inserite in una rete che permetta lo sfruttamento delle stesse per autoalimentarsi.
Va da sé che quella di Fog Gaming è una rivoluzione possibile solo se profittevole per gli operatori delle sale. Il settore, al momento, sta attraversando una nuova crisi. Al momento, molti fanno fatica a sostenere la quota del servizio ALL.Net, sempre di SEGA, che mette in comunicazione le sale per il matchmaking online.
È cruciale che Fog Gaming non solo sia estremamente economico per gli operatori, ma che permetta a tutte le sale interessate a questo nuovo servizio di streaming di guadagnare davvero in modo da risollevare la propria economia. Offrendo il servizio a costi contenuti e, soprattutto, permettendo agli operatori di accedere ad una fetta dei guadagni, SEGA otterrebbe due risultati importantissimi. Da un lato solidificherebbe la sua immagine in Giappone e dall’altro salverebbe le sale arcade.
E poi chissà, se dovesse funzionare magari gli verrebbe voglia di riportare le sale giochi anche in europa.
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