Tra le opere animate più enigmatiche e iconiche dello scorso secolo, una di quelle più famose ed elogiate è sicuramente Serial Experiments Lain.

Ideato dalle menti di Yasuyuki Ueda e Yoshitoshi ABe, l’anime tratta già a partire dalla fine degli anni ’90 il tema delle moderne tecnologie e dell’utilizzo che se ne può fare, specialmente per quanto riguarda la comunicazione.

Se a ciò uniamo temi profondi citati costantemente come la natura della propria identità e la distinzione fra reale e virtuale, conditi con simbologia appartenente ai mondi del complottismo e della psicologia, è facile capire perché sia considerata dai più una serie avanguardistica, probabilmente tra le più uniche trovabili nell’intero medium.

Ecco quindi un po’ di informazioni per chi di voi fosse curioso di sapere cosa Serial Experiments Lain sia, oltre a qualche nozione che potrà tornar utile anche se avrete già goduto della sua visione e vorreste ricordarne i particolari fondamentali.

Informazioni generali

Vista l’impostazione della storia, è facile far rientrare Serial Experiments Lain nei generi Mystery e Fantascienza, con un forte focus sull’esposizione della psiche della giovane protagonista.

Essendo nato come anime originale, non ha ricevuto una classificazione in demografiche come manga di altre opere animate.

L’anime

Come accennato poche righe fa, Serial Experiments Lain è nato come anime, risultando quindi essere una storia originale senza un’opera cartacea alle spalle.

La protagonista Lain nel suo pigiama a forma di orsacchiotto
Venne mandata in onda per la prima volta su TV Tokyo dal 6 luglio 1998, per poi terminare il 28 settembre 1998 con in totale 13 episodi che ne chiudono definitivamente la trama, nonostante comunque il finale sia aperto a possibili interpretazioni.

Ad occuparsi della sua creazione fu lo studio Triangle Staff, con la direzione di Ryutaro Nakamura, la scrittura di Chiaki J. Konaka e il character design di Yoshitoshi ABe stesso.

Il videogioco

Ebbene sì, l’altra opera di rilievo per quanto riguarda Serial Experiments Lain è l’omonimo videogioco, uscito per l’originale PlayStation e sviluppato da Pioneer LDC 2 mesi dopo la fine dell’anime.

Nonostante condivida diversi personaggi e le tematiche, la storia presentata è molto diversa da quella del prodotto originale, concentrandosi più sullo stato mentale di Lain e sul nuovo personaggio Yonera Touko, una psichiatra alle prime armi che ascolterà e proverà ad aiutare la ragazzina.

Come struttura, più che ad un videogioco vero e proprio, è più assimilabile ad un enorme archivio, con tracce audio, immagini e scene animate sparpagliate in modo disordinato in tutto il menu di gioco.

Per questo motivo, la sua attrattiva principale non è un eventuale gameplay coinvolgente, ma la curiosità di ricostruire la trama, ordinando gli avvenimenti per capire precisamente come la storia avrà avuto luogo.

Il gioco PlayStation 1 di Serial Experiments Lain
Curiosamente, la direzione e la scrittura vennero sempre gestiti dai già citati Ryutaro e Konaka, anche se la storia risulta essere completamente diversa.

Anche il design dei personaggi è molto ben distinto, rimarcando la sua identità rispetto all’opera madre ma contemporaneamente integrandola, spiegandone aspetti quali i riferimenti alla psicologia o altre terminologie specifiche.

Ufficialmente non è reperibile dai fan occidentali, non avendo mai lasciato ufficialmente il suolo nipponico, ma negli anni sono state create diverse traduzioni fanmade e script che possono aiutare nell’impresa di recuperarlo.

Trama

La storia segue la vita di Lain Iwakura, una ragazzina introversa di 14 anni che vive in una cittadina giapponese degli anni ’90. La tecnologia di internet ha appena cominciato a prendere piede, e sia ragazzini che adulti ormai si trovano costantemente immersi, tramite i dispositivi NAVI, nel Wired, il corrispettivo del nostro Web.

Durante una normale giornata scolastica, Lain verrà a scoprire del suicidio di un’altra studentessa, Chisa Yomoda. La cosa strana non è però l’azione di per sé, ma il fatto che multipli ragazzi e ragazze avrebbero ricevuto da lei delle email in un orario successivo alla sua morte, affermando in queste di essere ancora viva all’interno del Wired.

Iniziando da questo strano avvenimento, la vita di Lain comincerà ad esser segnata sempre più da fatti strani, tra misteriosi uomini in nero che la osservano costantemente e gente sconosciuta che afferma di conoscerla, nel mentre la vera natura del Wired comincerà pian piano a riaffiorare.

Rappresentazione di Lain nel Wired
Le informazioni che vi ho dato sono estremamente vaghe, però se aggiungessi altri dettagli potrei spoilerarvi molto facilmente aspetti chiave della visione. Per tanto, vi invito a darle un’occhiata voi stessi per avere maggiori informazioni.

Personaggi

Perché dovrei approcciarmi all’opera?

Chiaramente potrei citarvi tante altre informazioni sulla trama, sui personaggi e sui tanti riferimenti presenti su Serial Experiments Lain, ma senza effettivamente darvi qualche ragione per cui potrebbe valer la pena guardarlo servirebbe a ben poco.

Lain e Chisa
Vi lascio quindi con un paio di considerazioni personali sul perché all’opera bisognerebbe almeno provare a dare una chance a questa particolare visione, giusto per farvi nascere un minimo di curiosità nei suoi confronti.

Un’esperienza breve ma sicuramente intensa

Serial Experiments Lain, rispetto alla media a cui ci hanno abituato i classici anime stagionali, è relativamente corto, essendo composto solamente da 13 episodi lunghi circa 24 minuti ciascuno.

Questo significa che in poco più di 3 ore e mezza avrete completato la visione, nel caso in cui vogliate recuperarla tutto di un fiato.

Chiaramente però, visti in generale i temi trattati e il modo con cui l’anime stesso è strutturato, sarà tutt’altro che un’esperienza leggera, e non solo dovreste potervi fermare ogni tanto per ricapitolare cosa avrete visto, ma qualche altra visione potrebbe essere richiesta per una migliore comprensione globale.

Se quindi siete alla ricerca di un anime breve ma dai temi tutt’altro che leggeri, Lain farà sicuramente per voi.

Il fascino della tecnologia

Se sarete già avvezzi ad opere quali Ghost in the Shell, Serial Experiments Lain vi farà sicuramente sentire a casa.

Nonostante infatti il contesto sia molto differente, resta comunque presente la discussione di fondo sulla tecnologia e sulle sue potenziali applicazioni, oltre al particolare focus sull’esplorazione del proprio io e di altre tematiche assimilabili alla psicologia.

Sarà quindi immancabile nel caso in cui siate interessati a tutte queste opere di stampo avanguardistico che hanno segnato la fine degli anni ’90.

Tanta coerenza che dà spazio all’interpretazione

Nonostante inizialmente possa sembrare una visione confusa e sconnessa, la storia di Lain resta estremamente coerente con sé stessa.

Ricostruirla per bene è sicuramente parte dell’esperienza per godere appieno dell’opera, ma nonostante questo lo spazio per eventuali interpretazioni è presente, in particolare nei confronti di alcuni avvenimenti specifici e verso il suo finale.

Non sarà quindi difficile che finiate coinvolti dalla misteriosa ma intrigante trama, per poi passare giorni a ripensare a cosa avrete visto e a come organizzare tutto nella vostra mente.

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