L’interesse della celebre piattaforma di streaming Netflix per i videogiochi non è esattamente una novità. Basta pensare a prodotti come l’adattamento animato di Castelvania, o il recente High Score, per rendersene conto. Tuttavia, recenti rumors indicherebbero che l’azienda abbia intenzione di espandersi ulteriormente in ambito videoludico, e stia cercando di assumere veterani dell’industria.

Che un titano come Netflix sia interessato a quest’ambito la dice lunga su quanto i videogiochi siano diventati importanti nell’industria dell’intrattenimento.

Competizione da… Fortnite???

Un dato interessante emerso in questi anni è che, secondo Netflix, il suo principale competitor sarebbe… Fortnite. Già, proprio quel Fortnite. E non è poi così strano: non si parla, infatti, solo di competizione da parte di chi gioca a Fortnite, ma di chi fa da spettatore di Fortnite. Il gioco di Epic Games è il titolo più giocato su Twitch, con più di un milione di ore streammate negli ultimi sette giorni.

Viviamo in un periodo in cui lo streaming sta diventando una pratica sempre più diffusa, complice anche la pandemia, che ha spinto molte persone a guardare o creare contenuti online. E non solo, molti creator preferiscono questo sistema rispetto a Youtube.

Davanti a dati del genere, è impossibile non rendersi conto come l’industria dell’intrattenimento stia cambiando, e solo chi saprà adattarsi potrà restare a galla. Netflix, in questo senso, si sta dimostrando estremamente lungimirante, ma come pensa di compiere questo passo, esattamente?

Abbonamenti, il nuovo trend

I rumors parlano di qualcosa di simile ad Apple Arcade, cioè un abbonamento con il quale sarebbe possibile accedere ad una vasta gamma di titoli. Questo tipo di servizio è un trend sempre più in voga nel mondo videoludico, basti pensare all’enorme successo del servizio GamePass di Xbox. E, ironicamente, questo modello di abbonamento deve il suo successo proprio alla popolarità di servzi come Netflix. Sia ben chiaro, nessun qui sta dicendo che Netflix ha inventato il concetto di abbonamento, sarebbe follia.

Ma pensate a quante volte avete sentito cose come “Tipo Netflix, ma per i videogiochi” e la connessione vi sarà ben chiara. L’industria dell’intrattenimento online è profondamente interconessa; chissà, forse ci stiamo dirigendo verso un futuro nel quale un unico abbonamento ci garantirà accesso a contenuti di diverso tipo. Tuttavia, per raggiungere un risultato del genere, c’è bisogno di imparare dagli errori del passato.

In console wars, exclusives are key

Netflix non è infatti il primo gigante a tentare di introdursi nel mondo del gaming, e non sarebbe neanche il primo a fallire. Google ci aveva provato con Stadia, innovativo servzio di streaming videoludico che non ha riscosso il successon sperato. E che dire invece di Crucible, il primo videogioco tripla A di Amazon, cancellato dopo pochi mesi. Per avere successo in quest’industria non bastano nomi altisonanti e risorse economiche illimitate: servono titoli interessanti.

Certo, il mondo videoludico sta in qualche mondo cercando di abbandonare il concetto di esclusiva, puntando sempre di più al multipiattaforma. Ma, all’atto pratico, ciò che vende una console o un servizio è il suo parco titoli, e le esclusive giocheranno sempre un ruolo fondamentale. Se vuole essere veramente competitiva, Netflix dovrà tenerlo ben a mente.

Ciononostante, ammetto di essere cautamente ottismista a riguardo. Il discorso delle esclusive, in questi ultimi anni, si è applicato anche alle piattaforme di streaming. Servizi come Disney Plus devono la loro popolarità a serie come The Mandalorian, e Netflix dalla sua ha successi del calibro di Stranger Things. Se Netflix riuscisse a presentare un servizio con al suo interno videogiochi di quel livello qualitativo, avremmo per le mani qualcosa di veramente unico.

La speranza è dunque che Netflix, forte del”esperienza fatta in ambito di serie TV, possa proporre un servizio che incuriosica fin da subito anche il videogiocatore più accanito.

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