Esposte a Villa Strozzi, le opere che si ispirano al famoso videogioco cinese.

Dal 12 al 16 gennaio a Firenze, presso Villa Strozzi, abbiamo avuto un meraviglioso esempio di quando l’arte incontra i videogiochi. In mostra, i pezzi realizzati da artigiani cinesi in collaborazione con i creatori di Fantasy Westward Journey, uno dei videogiochi più amati in estremo oriente. L’MMORPG di NetEase ha raggiunto un’incredibile popolarità in Cina, grazie anche alla sua capacità di farsi traghettatore di tradizioni .

E l’esposizione, è un esempio di come si vogliano trasmettere i valori, le idee, i costumi di un paese con una storia ultra secolare. I videogiochi sono sempre più presenti nella vita dei ragazzi, attraggono le persone introducendole in un mondo unico: portatori di conoscenza e cultura, attraverso l’arte. Un messaggio potentissimo che gli organizzatori della mostra mandano al nostro paese. Artisti che realizzano delle opere esposte e la fonte d’ispirazione è un videogame online. Un evento fondamentale per tutti noi. Il passaggio dal digitale al reale…l’arte e la cultura che incontrano i videogiochi, esplodendo in capolavori artistici.

L’arte incontra i Videogiochi: Cuphead e lo splendore degli anni Trenta.

arte incontra videogiochi
Per approfondire:
Cuphead
Cuphead ha invece avuto un percorso nel suo sviluppo, completamente opposto, ma non meno importante. Il passaggio è stato infatti dal reale, i disegni, al digitale. I fratelli Moldenhauer hanno dato vita a un prodotto unico nel suo genere, capace di rendere giocabile un cartone animato. Un lavoro denso di fatica, cura maniacale dei dettagli che ha causato diversi rallentamenti durante la produzione. Ed è anche ovvio, quando decidi di disegnare tutto a mano, ogni errore porta a un cambiamento di piani e conseguente ritardo nella release.

Il risultato è stato però un capolavoro, acclamato da pubblico e critica, un trionfo di gameplay, estetica e suoni.

L’arte, grazie alla passione dello studio MDHR, trasmette cultura quando incontra il videogioco, ancora. Entriamo così in un mondo popolato da personaggi e boss unici, con un occhio a quegli indimenticabili lavori d’intrattenimento degli anni Trenta e non solo. I richiami a Topolino, Betty Boop, alla musica Disney. Ma anche all’alcool, al tabacco, al gioco d’azzardo, “vizi” di uno stile di vita molto in auge in quel periodo. Un lavoro artigianale, artistico, culturale senza precedenti, derivante da quella stessa passione che accomuna chi scrive, chi legge e chi sviluppa. E come se tutto ciò non fosse sufficiente, anche Netflix si trova ad omaggiare la sua straripante potenza estetica. Arriverà infatti una serie TV dedicata a Mugman e CupHead, prevista per il 2020.

La fotografia è un arte; anzi è più che un’arte, è il fenomeno solare in cui l’artista collabora con il sole. - Alphonse de Lamartine

L’arte incontra i Videogiochi: fotografie di gameplay.

Esiste un legame tra videogiochi e teatro? La risposta, senza nessuna sorpresa, è sì. Ne parlavano quei giullari di Gameromancer.

Il gameplay ti diverte, la storia ti appassiona, ma videogame caratterizzati da colori e dettagli unici, stimolano la creatività e la voglia d’arte di ogni giocatore esistente. Non si parla di puro aspetto grafico, badate bene, ma di sensazioni che si riflettono su chi gioca. Perché ti trovi ad osservare panorami meravigliosi che ti suscitano emozioni, sentimenti, un’immedesimazione tra giocatore e ciò che vede nel monitor. E come ogni fotografo, vuoi immortalare quel momento per far vedere agli altri ciò che i tuoi occhi stanno guardando. Ci sono persone che dedicano ore intere a trovare l’attimo giusto e l’inquadratura ideale, come i surfisti attendono l’onda perfetta.

Keanu Reeves in Point Break mentre gioca alla PlayStation ?

No, ti chiami Cristiano Bonora e la tua passione diventa qualcosa di più, nasce la Vertical Gaming Photography. Il tuo sito, la galleria dove esporre i tuoi scatti. Tutte quelle meraviglie che potete osservare, Cristiano le ha ottenute prevalentemente sfruttando i tool presenti nei giochi. L’unicità delle sue opere, risiede nella possibilità di catturare personaggi e luoghi mentre sono all’interno del loro mondo. Un luogo speciale dove la creatività estrae il nettare dell’arte dai videogiochi.

Tutto questo necessità di allenamento, pazienza, doti che si possono sviluppare nel tempo, specialmente se esiste passione, perseveranza, voglia di portare il mondo del gaming a livelli superiori. Siamo probabilmente agli inizi di qualcosa che potrà solo evolversi con il passare degli anni. Non sappiamo esattamente se i videogiochi possono essere considerati opere d’arte o, di questa, una nuova forma e applicazione. Una cosa però è certa.

Il futuro è roseo se l’arte incontra i videogiochi.

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