Altro giro, altro horror. E non aspettatevi un capolavoro.

 

Dopo l’incredibile insuccesso di Donne da Morire su queste pagine, Midnight Factory aveva segnato un altro punto a vuoto, dimostrandoci ancora una volta che lo scenario horror contemporaneo è pieno di buone idee caratterizzate da una terribile (o mediocre) esecuzione. Titoli del genere non sono affatto estranei alla nostra rubrica, qui sul sito: L’Odio Che Uccide è stato il nostro primo, duro impatto contro il muro della realtà, anche se quel meraviglioso Vampire, poco tempo dopo, aveva in parte risollevato le nostre speranze.

Fortuna vuole che, di tanto in tanto, la collana horror di Koch Media abbia anche delle meravigliose sorprese: Yakuza Apocalypse si è lasciato amare e apprezzare, e anche il 31 di Rob Zombie aveva dei picchi di qualità veramente indiscutibili. Ma non siamo sempre così fortunati.

Dimenticatevi la regola del “Un buon film horror ogni due“, che sembrava essersi istituita nel silenzio di queste pagine: Non Bussate A Quella Porta (Don’t Knock Twice in originale, un titolo decisamente più sobrio e meno pretenzioso) è stato fin troppo deludente, e di seguito vi spiegheremo perché.

 

 

Che gli scrittori horror leggano un po’ di horror, per favore
Non BussateLo abbiamo appena scritto nel titolo del paragrafo, ma vale la pena ripetere il concetto: perché gli scrittori di film horror non leggono un po’ di horror? E, se lo fanno, perché non prendono ispirazione?

Per troppi anni, abbiamo visto film horror mediocri con demoni, possessioni, maledizioni e creature infernali che presentano tutte le stesse caratteristiche. Un Babadook aveva portato un po’ di originalità, un Crimson Peak aveva portato qualcosa di interessante sul lato artistico, ma poi – il silenzio. Una piatta omogeneità del genere, poche idee originali e tante, tante, tante trovate riciclate da altre parti.

Non Bussate A Quella Porta non fa alcuna differenza: con una struttura narrativa banale, bucata e imprevedibile solo per l’assurdità dei suoi turning point, il film di Caradog W. James (regista britannico) racconta la storia di una scultrice, madre di famiglia, che soffre per il rifiuto della sua figlia naturale di dimostrarle amore (dopo averla data in adozione appena nata). Nella loro cittadina, una casa abbandonata nasconde un terribile segreto: una donna anziana, morta di vergogna dopo l’accusa di aver rapito diversi bambini, sembra infestare quella casa, e – come è tipico dei film horror – la figlia della nostra protagonista ha la brillante idea di “andare a bussare due volte” alla porta della casa in questione. “Una volta per richiamare il demone, due volte per risvegliarlo”, recita un antico detto locale; e lei, ovviamente, lo fa.

Ovviamente, il demone si risveglia e inizia a perseguitarla. Ovviamente, tale persecuzione si trasmette anche alla madre. Ovviamente, entrambe sono incapaci di vedere che la madre porta su di sé un chiaro segno della sottomissione al demonio, e così via. Tante ovvietà, una dietro l’altra, che si susseguono in una trama che non coinvolge, non riesce a entusiasmare e, soprattutto, non mostra nulla di nuovo rispetto a quanto abbiamo già visto nel cinema horror. Mille e più volte, da troppi anni a questa parte.

 

Cast + Personaggi = ?
Non negheremo, in questa sede, che Non Bussate A Quella Porta abbia anche dei picchi creativi interessanti. Il punto più alto, forse, si raggiunge all’interno della casa del demone, un regno apparentemente fatato e abbandonato al verde che incuriosisce per sua stessa natura, e che ricorda la dimora di una strega. A poco vale, però, una cura artistica così casuale e così occasionale, quando tutto il resto non convince affatto.

La madre, protagonista del film insieme alla figlia, è un personaggio con cui è quasi impossibile empatizzare. Le sue scelte sono spesso discutibili, si lascia “intortare” più volte senza troppe cerimonie, e in generale risulta un personaggio debole, superficiale e poco profondo. Allo stesso modo, la personalità della figlia è frustrante, ipocrita ed egoista, al punto che è difficile empatizzare persino con lei quando il pericolo, inevitabilmente, la abbraccia con i suoi artigli. Tutti gli altri personaggi sono secondari, sommari o poco interessanti; e la monotona recitazione del cast intero, sfortunatamente, non aiuta affatto.

 

Non Bussate A Quella Porta è un susseguirsi di ovvietà, che trascinano il film verso un finale poco interessante.

 

Così come non aiutano regia e montaggio: nel vano tentativo di comunicare suspense, il montaggio sbaglia spesso i tempi e ottiene, invece, l’effetto opposto. I vari “jumpscare” sono pochi e assolutamente prevedibili, e in generale il film sembra essere fin troppo pieno di difetti per essere apprezzato fino in fondo. Può, forse, intrattenere un minimo in una serata tra amici; ma non è sicuramente un film che ricorderete per il messaggio trasmesso, per il finale, o per il grado di intrattenimento che è riuscito a sostenere.

 

 

Avanti il prossimo, ‘ché qui ce ne son tanti
Sciatto. Ininfluente. Sterile, e poco entusiasmante. Ci sono decine di aggettivi che si potrebbero utilizzare per descrivere un film horror senza un’anima, che non riesce a comunicare nulla di particolarmente pregnante e che può sembrare il classico progetto fatto solo per portare numeri al proprio curriculum. Per fortuna, qui non stiamo facendo un esercizio di stile, e non ci metteremo a elencarli tutti.

Una verità resta: Non Bussate A Quella Porta non ha saputo stupirci come (forse) speravamo. Tra classici demoni, buchi di sceneggiatura e personaggi poco convincenti, il film si trascina verso un finale prevedibile senza particolari tocchi di stile, diventando l’ennesima esperienza horror che preferiamo dimenticare. L’eco di Drag Me To Hell, in qualche modo, è percepibile soprattutto nelle fasi finali; ma, appunto, è soltanto un’eco lontana del buon lavoro di Sam Raimi, che almeno riusciva a intrannere abbastanza da coinvolgere fino al finale. Non Bussate A Quella Porta riesce difficilmente a fare persino quello; e, per questo motivo, non sarà difficilmente dimenticato.

 

 
Dettagli prodotto
  • Attori: Caradog W. James
  • Formato: Blu-ray
  • Audio: Italiano, Inglese
  • Lingua: Italiano, Inglese
  • Sottotitoli: Italiano
  • Regione: Regione B (Maggiori informazioni su Formati Blu-ray.)
  • Numero di dischi: 1
  • Studio: Koch Media
  • Data versione DVD: 6 lug. 2017

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