Pietro Iacullo

Speciale 10 libri che ci piacerebbe giocare

Il medium videoludico non è sicuramente in crisi di idee, e negli ultimi anni è riuscito a portare sugli scaffali più di qualche nuova Proprietà Intellettuale particolarmente interessante per tutti gli amanti delle belle storie o di quelle ben raccontate. Questo però non vuol dire che l’ispirazione o qualche influenza non possa arrivare da media diversi. La settimana scorsa abbiamo parlato di 10 titoli su licenza che ci piacerebbe vedere sul mercato,il focus di oggi invece (come si capisce dal titolo) è sulla letteratura: quali sono i 10 libri che, sull’onda della serie The Witcher, ci piacerebbe giocare?

La Spada della Verità – Terry Goodkind
Dare in mano La Spada della Verità a Ninja Theory potrebbe avere conseguenze devastanti. In senso buono
Iniziamo subito con una serie che probabilmente, tradotta in videogioco, avrebbe più di qualche punto in comune con l’opera di CD Projekt Red. Il materiale messo a disposizione da Goodkind è senza dubbio tantissimo (la serie principale conta 11 volumi, a cui si vanno ad aggiungere altri 4 libri per la seconda saga, uno spin-off e due prequel), come tantissime sono le possibilità per ambientare cronologicamente un eventuale titolo dedicato a Richard e Kahlan: sia che si scelga di mettere in scena la battaglia contro Darken Rahl del primo volume o che invece si punti sul conflitto globale tra Vecchio e Nuovo Mondo (o ancora, si opti per la guerra tra le Terre Centrali ed il D’Hara permettendo al giocatore di impersonare “Il vento della morte”) ci immaginiamo la controparte videoludica de La Spada della Verità come un titolo open world capace di miscelare combattimenti all’arma bianca, dove è indispensabile riuscire a catturare le caratteristiche della Spada della Verità, potenzialmente letale sia per chi la brandisce che per chi ne subisce l’offesa ma capace di colpire solo quelle che sono ritenute minacce dal portatore, valutandone l’inconscio. E dove è altrettanto indispensabile fare lo stesso lavoro per la magia introdotta da Goodkind nel suo mondo, manifestandola nelle sue diverse declinazioni dai maghi più classici fino alle creature più improbabili che abitano il Nuovo Mondo. Sarebbe, come dicevamo, facile immaginare di accoppiare La Spada della Verità con CD Projekt Red: più coraggioso invece sarebbe dar fiducia ad un team di talento come Ninja Theory, memori dell’ottimo DmC Devil May Cry, nella speranza di dare al progetto un’impronta più action capace di esaltarne le fasi in battaglia.

Ciclo degli Eliminatori – Brandon Sanderson
Sucker Punch con i super eroi ci sa fare. Ma se i super uomini diventassero il nemico?
In attesa dell’uscita del terzo volume della serie anche qui in Italia (non dovrebbe mancare più di qualche mese), ci piacerebbe consolarci con un adattamento per Playstation 4 di una delle tante saghe partorite da Brandon Sanderson. Il Ciclo degli Eliminatori racconta di un mondo dove, improvvisamente, alcuni esseri umani hanno iniziato a manifestare dei superpoteri, ma invece di dedicarsi alla lotta al crimine come ci hanno insegnato i fumetti Marvel nella totalità dei casi impazziscono e si tramutano in spietate macchine assassine prive di rispetto per la vita umana. I più potenti tra gli Epici (questo il nome dato ai supercriminali) arrivano anche a conquistare ed assoggettare ai loro capricci intere città o nazioni, prendendone il controllo con conseguenze terribili per gli abitanti (che tra le altre cose rimarranno giocoforza in mezzo tra due fuochi quando un altro Epico cercherà di conquistare il territorio, in una sorta di perversa guerra tra bande tra super uomini). Ma all’ombra della tirannia germoglia il seme della rivolta, ed è così che gli Eliminatori prendono di mira di volta in volta gli Epici più vulnerabili con il preciso scopo di farli fuori. Poco sopra parlavamo esclusivamente di Playstation 4 per una ragione precisa: il team più adatto a prendere in mano una Proprietà Intellettuale di questo tipo è senza dubbio Sucker Punch, che ha già avuto a che fare con il mondo dei supereroi e dei super cattivi nel corso dei tre capitoli di inFamous.

Dracula – Bram Stoker
Inutile raccontare Dracula per l’ennesima volta: organizziamo invece una battuta di caccia al vampiro in multiplayer. ma attenti, morde
Non poteva mancare un grande classico della letteratura gotica in una lista di questo genere. Del Conte Dracula sono già state realizzate diverse versioni videoludiche, più o meno ispirate al romanzo originale di Stoker. Una storia che in pratica, che l’abbia letta direttamente o “vissuta” indirettamente attraverso opere derivate, conoscono quasi tutti, e che quindi sarebbe poco interessante narrare per l’ennesima volta: più interessante invece cercare di trasformare in videogioco la battaglia senza quartiere tra Dracula e i protagonisti della vicenda guidati dal professor  Abraham Van Helsing, mettendo in piedi una campagna a metà tra il cooperativo ed il competitivo dove un giocatore veste i panni del Conte e gli altri impersonano, con l’obiettivo di distruggerne tutti i nascondigli e costringerlo al faccia a faccia finale al suo castello, il già citato professore, Jonhathan (e/o Mina) Harker, Quincey Morris e gli altri personaggi che nel racconto porteranno alla disfatta di Dracula. Una modalità asimmetrica, sulla falsariga del multiplayer visto in Evolve, prendendo però spunto dalla modalità Be the Zombie di Dying Light: un sistema di progressione sia per il vampiro (che dovrà necessariamente rifornirsi di sangue ad intervalli regolari, e magari più avanti nell’esperienza potrà vampirizzare anche gli avversari sconfitti mutando gli equilibri) che per i personaggi umani, introducendo qualche elemento Steampunk per cercare di colmare il gap tra le loro abilità e quelle del Conte. Abbiamo parlato di Dying Light, il team quindi non può che essere Techland, prendendo qualche elemento come detto dall’ultima fatica di Turtle Rock.

Angeli e Demoni – Dan Brown
A ben pensarci, combinare un incontro tra Dan Brown e Naughty Dog potrebbe avere dei risvolti interessanti
Probabilmente di primo acchito non la scelta più apprezzabile, gran parte delle opere di Dan Brown hanno però caratteristiche che tradotte in videogioco probabilmente funzionerebbero alla grande: enigmi da risolvere, facendo appello anche a conoscenze dei personaggi e documenti presenti nell’inventario, fasi più adrenaliniche in cui il professor Langdon (o il protagonista di turno) è braccato dagli inseguitori, ambientazioni artisticamente suggestive (non a caso, spesso c’è di mezzo l’Italia) e riferimenti storici. Insomma, tutte le carte in regola per mettere in piedi un progetto molto simile alla saga di Uncharted di Naughty Dog, stipandola di praticamente tutti gli aspetti che hanno fatto la fortuna della serie (e che a suo tempo hanno reso Lara Croft immortale). Abbiamo preferito Angeli e Demoni rispetto al più blasonato Codice Da Vinci o al più recente Inferno (facciamo finta che Il Simbolo Perduto non sia mai stato scritto) proprio per via dell’ambientazione romana e, in generale, di una maggior presenza degli aspetti sopra indicati rispetto agli altri due scritti.

Il Barone Rampante – Italo Calvino
Cosimo di Rondò sarebbe un perfetto novello Ezio Auditore
Una scelta impopolare dopo l’altra (anche se in questo caso la colpa non è dell’autore) abbiamo deciso di immaginare anche un adattamento videoludico per Il Barone Rampante di Calvino. Cosimo Piovasco di Rondò (preparatevi a sputare il sorso finto di caffè che avete appena ingerito) sarebbe un perfetto protagonista per un capitolo di Assassin’s Creed, qualora Ubisoft volesse far tornare la serie alle coordinate che hanno visto svolgersi i due capitoli più apprezzati del franchise. Questo per vari motivi: da una parte l’idea di dover affrontare tutta l’esperienza spostandosi di fronda in fronda, di albero in albero senza mai toccare terra, ben si adatterebbe al DNA parkour della serie, dall’altra nel corso del romanzo originale di Calvino Cosimo si trovava ad interagire letteralmente con la storia, o meglio, con gli avvenimenti storici che caratterizzano gli anni della sua vita, arrivando anche a scambiare qualche parola con Napoleone (personaggio, peraltro, legato a doppia mandata con il background della serie).

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