Una delle proprietà intellettuali più interessanti arrivate sul mercato nel corso della scorsa generazione è sicuramente inFamous. L’action-adventure a mondo aperto firmato Sucker Punch a base di super poteri è stato in grado di emergere dal “mucchio” di produzioni simili grazie ad un impianto narrativo di spessore (e con una certa strizzata d’occhi al mondo dei comics americani), un gameplay solido ed in ascesa tra un capitolo e l’altro e soprattutto la struttura a “bivi”, sviluppata in modo da influenzare a tutto tondo l’esperienza di gioco piuttosto che limitarsi ad agire solo su storia e rigiocabilità. A circa tre anni dall’uscita del secondo capitolo i “padri” di Sly Cooper provano a reinventare la serie in salsa next-gen con un nuovo capitolo (ed un nuovo protagonista) su Playstation 4, macchina da gioco quanto mai in salute dal punto di vista vendite ma un po’ in difficoltà nel proporre un’esclusiva di alto profilo in grado di imporsi sul mercato.
Le vicende raccontate in Second Son si collocano sette anni dopo gli eventi di inFamous 2. Nel tentativo di tenere sotto controllo i Conduit (esseri dotati di super poteri) il governo crea una nuova organizzazione, il DUP (Department of Unified Protection) che, avendo assolto il compito e catturato tutti i “bioterroristi” in libertà, è adesso in fase di smaltimento e sta trasferendo i detenuti nelle mani dell’esercito. Ed è proprio durante uno di questi trasferimenti che Delsin Rowe, il writer protagonista del gioco e membro della tribù Akomish, manifesta per la prima volta le sue abilità di “spugna per poteri” entrando in contatto con Hank, un Conduit prigioniero in grado di manipolare il fumo. Ma a complicare le cose interverrà Brooke Augustine, direttrice del DUP e anche lei dotata di poteri (manipolazione del cemento) che interrogherà Delsin e tutta la tribù alla ricerca di informazioni usando metodi estremamente violenti e persuasivi. Una settimana dopo l’unico Akomish ad essersi ristabilito appieno è proprio Delsin, mentre tutti i suoi altri conoscenti sono praticamente condannati a morte a causa delle lame di cemento presenti nel loro organismo. A meno che qualcuno non assorba i poteri della Augustine e salvi la tribù dal triste destino cui è condannata…
Sotto il fronte narrativo gli unici nei da segnalare sono a proposito di una trama ben raccontata ma comunque con meno mordente rispetto al secondo e (soprattutto) al primo capitolo della serie. Per quanto concerne la caratterizzazione del protagonista invece Sucker Punch porta sullo schermo un Delsin spigliato e decisamente riuscito, sempre pronto alla battuta “alla Spider-Man” non tralasciando qualche atteggiamento più serioso quando serve.
Oltre ai poteri, come già visto, pesa nell’economia di gioco anche l’atteggiamento del giocatore dal punto di vista delle scelte karmiche, che oltre ad influenzare l’accesso ad alcune delle abilità di ogni potere cambia le carte in tavola anche quando si parla di eseguire le “mosse finali” di ogni potere: nel caso si stia puntando al titolo di Eroe per poter completare le serie karmiche è necessario eseguire un certo numero di “buone azioni” (risparmiare nemici arresi, immobilizzarli invece di ucciderli…), mentre se si gioca puntando alla reputazione di Infame lo scopo è quello di far fuori un certo numero di nemici consecutivamente. Ad aiutare nella scalata verso i due estremi intervengono le missioni secondarie e gli eventi disseminati per tutta Seattle, che spaziano da capannelli di manifestanti anti-Conduit con cui interagire (in modo pacifico o meno) a posti di blocco presidiati da membri del DUP dove l’obbiettivo, oltre a sedare/sterminare i nemici, è quello di liberare od uccidere eventuali prigionieri presenti nelle gabbie detentive.
Gli obbiettivi secondari legati alla “carriera” da writer di Delsin si concentrano invece sulle potenzialità del Dualshock 4, utilizzando i sensori di movimento del controller per simulare una bomboletta spray eseguendo le azioni che vengono ordinate a schermo. Non mancano poi i classici collezionabili, rappresentati da droni automatici che una volta distrutti donano al giocatore dei frammenti da utilizzare come “moneta di scambio” per l’unlock di nuove abilità e potenziamenti legati a ciascun potere secondo le modalità già viste nei precedenti capitoli.
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