In parallelo agli Ilvg Awards, che eleggeranno il gioco dell’anno dell’utenza, i redattori di I Love Videogames hanno deciso di preparare degli articoli più personali a proposito del loro 2015 videoludico.
Lo scorso anno iniziavo
queste stesse righe parlando di quanto il 2014 fosse stato per me un’annata videoludica particolare, di come avessi deciso di rinviare a tempi migliori l’acquisto di
PlayStation 4 ed
Xbox One, di come mi fossi diviso equamente tra
Wii U,
PC e mobile (Android), di come la mia PS Vita prendesse polvere. La cosa buffa è che al termine del 2015 mi trovo a replicare in tutto e per tutto quel preambolo di un anno fa, fin quasi alla battuta su PS Vita (
con Danganronpa: Another Episode al posto del secondo capitolo). Ho giocato meno dello scorso anno, ed ho giocato cose più particolari. Stilare questa classifica è stato difficile: sebbene i primi posti rappresentino giochi dalla qualità altissima, la media generale per quanto i titoli da me provati si è abbassata notevolmente. Che nel 2016 debba finalmente cedere e procurarmi una tra PS4 ed Xbox One? Ma bando alle ciance ed iniziamo subito a scoprire la mia classifica!
Ho sempre avuto un rapporto di amore-odio con la saga di Danganronpa. I capitoli principali del brand hanno saputo conquistarmi per l’impostazione della trama e per il ritmo travolgente salvo poi deludermi nella risoluzione finale. Another Episode ribalta completamente questo paradigma: parte abbastanza in sordina, cresce pian piano e culmina con
un finale per la prima volta in grado di appagarmi completamente. Ancora meglio: vengono finalmente spiegati alcuni retroscena della saga principale, eliminando rettroattivamente dei punti che mi avevano lasciato perplesso durante il primo ed il secondo episodio. Il gameplay vero e proprio è forse la porzione meno riuscita del gioco, ma grazie alla sua bizzarria e stravaganza è comunque riuscito a tenermi incollato di fronte allo schermo fino alla fine dell’avventura, ricordandomi a tratti i giochi del primo Suda51. Ma forse è solo colpa della colonna sonora di
Masafumi Takada, magistrale come sempre.
Ultimo grande gioco per Wii (sì, avete letto bene, non Wii U) e creatura del papà di Sonic,
Yuji Naka, Rodea si è fatto attendere quasi cinque lunghi anni nonostante fosse formalmente completato. Tenuto ostaggio dal publisher giapponese, è stato finalmente rilasciato quest’anno assieme ai port 3DS e Wii U. Disponibile solo come bonus disk della versione Wii U, l’edizione Wii è quella che realmente merita di essere giocata, senza le varie storpiature inserite dal publisher in fase di porting. Veloce, fresco e dannatamente arcade, Rodea incarna perfettamente il feeling di tutti quei giochi che oramai un lustro fa resero Wii la mia console preferita. Magari non perfetti, magari con imprecisioni anche grossolane, ma col coraggio di osare e di sperimentare gameplay e soluzioni di gioco del tutto inedite.
L’originale Gunman Clive è sempre stato uno dei miei indie preferiti su 3DS, tanto per la solidità del gameplay, che per il prezzo contenutissimo, fino ad arrivare ad uno stile artistico assolutamente vincente. Gunman Clive è finalmente tornato quest’anno con un sequel che spinge tantissimo sull’acceleratore e che
eleva a potenza ogni buona caratteristica del predecessore. È sempre maledettamente corto, ma è a mani basse uno dei titoli più belli disponibili sul Nintendo eShop di 3DS. Risulta disponibile da alcuni mesi anche su Wii U, in una
versione HD in combo con il primo episodio. Quale che sia la vostra preferenza, Gunman Clive 2 non dovrebbe proprio mancare nella vostra libreria digitale.
Ancora indie, stavolta per Wii U. Affordable Space Adventures è uno dei titoli indipendenti più interessanti e curati dell’intera annata. Non solo è un gioco in grado di dimostrare come l’utilizzo del GamePad di Wii U possa rendere possibili esperienze di gioco mai viste su altre piattaforme, ma in multiplayer si trasforma in
una master class su come realizzare un
titolo cooperativo asimmetrico perfettamente bilanciato e coinvolgente per tutti i giocatori. Quella che già è un’avventura interessante in singolo in multiplayer diviene un’esperienza assolutamente unica, grazie alle interazioni ed alla cooperazione che si vengono ad instaurare tra i giocatori al di fuori dallo schermo, quasi si stesse davvero pilotando una piccola astronave. Delle idee così buone neanche ai team interni di Nintendo erano venute!
Una conferma più che una novità. Difatti una versione potenziata del titolo già uscito un paio d’anni fa su DS, come già successo con il primo Devil Survivor. Ma se Overclocked era stato un piccolo “caso” con i suoi bug inaccettabili, Record Breaker si presenta al varco in maniera perfetta. Per il resto è un RPG Strategico di grande qualità, con una trama matura ed interessante ed un secondo scenario che raddoppia la durata del gioco.
Assolutamente da giocare, soprattutto se si è fan di Shin Megami Tensei.
#LiveTheRebellion