Recensione Tekken 7

Heihachi-Kazuya-Jin. Kazuya-Jin-Heihachi. Jin-Heihachi-Kazuya. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: Tekken 7 può essere riassunto in questi tre personaggi, imperterriti protagonisti di questa serie, che giunto ormai al settimo capitolo, ripropone ancora una volta la faida interna della famiglia Mishima, fatta di colpi sanguinolenti, odio e qualche colpo di scena, che alcune volte ci hanno lasciato a bocca aperta, ma che hanno creato un’aspettativa così alta che non tutti i capitoli della serie son riusciti a soddisfare. Il trittico si “ricompone” ancora una volta (passateci le virgolette perché il verbo non deve essere interpretato nel suo significato di affetto) per svelare ancora una volta chi è il migliore e chi può soprattutto controllare il mondo. Sarà il nonno Heihachi, il padre Kazuya o il figliol prodigo Jin? Non ci resta che scoprirlo nell’ultimo capitolo della serie, Tekken 7, disponibile dallo scorso 2 giugno per Xbox One, PS4 e PC.

 

Versione Testata: Xbox One

 

Una serie per nostalgici e per rookie
Tekken 7 riprende là dove il sesto capitolo era terminato.
Sono passati ben 19 anni dall’uscita di Tekken 3 per PlayStation. Ancora oggi, se chiedessimo in giro qual è stato il miglior capitolo della serie, la maggior parte delle persone risponderebbero con quel titolo che fu a suo tempo innovativo, non tanto nel gameplay, quanto nella durata, nella cura delle trame principali, e soprattutto in un grande numero di modalità, che ci hanno fatto innamorare non solo del titolo, ma della serie intera. Ok, probabilmente parecchi non avranno giocato né i capitoli secondari né quelli principali che seguirono quel celebre picchiaduro, ma è ovvio che il confronto con quello che era il roster di Tekken 3, volenti o nolenti, molti lo faranno durante i combattimenti. Tekken 7 riprende là dove il sesto capitolo era terminato (ricordiamo che Tekken Tag Tournament 2 non segue volutamente le trame principali della saga): dopo essersi battuto con il demone egizio, Jin viene ritrovato senza forze all’interno di un deserto, mentre suo padre Kazuya è ancora a capo della G Corporation, vista dal mondo come l’unico gruppo che può portare alla fine della guerra scoppiata proprio a causa di Jin poco prima. Da queste basi nasce quindi Tekken 7.

 


Per approfondire:
Retrocensione: Tekken 3
 

Mishima e poco altro
Partite online classificate e semplici
Abbiamo accennato poco fa alla grandezza di Tekken 3, mettendo in risalto proprio il grande numero di modalità con le quali era possibile giocare: Arcade, Tekken Force, Iron Fist Tournament, e altre ancora. Non ci converrebbe quindi creare un confronto tra i due, perché l’ultimo capitolo ne sarebbe sconfitto amaramente. Tekken 7 offre, oltre a quella singola e all’arcade, altre tre scelte: modalità principale (che tra poco approfondiremo), modalità online e personalizzazione. Partiamo da quest’ultimo: nel menu principale avremo infatti l’opportunità di scegliere di modificare lo stile della grafica del nostro rango, della barra d’energia e di piccoli contorni con cui sarà possibile abbellire il tutto, ma soprattutto potremo modificare tutti i personaggi giocabili, rendendoli più buffi, più bruti, più carini e coccolosi o più come vi pare; un esempio? Un vestitino natalizio per Nina. Pochissimi di questi oggetti saranno comunque disponibili inizialmente; solo e soltanto combattendo saremo in grado di ottenere monete per poter acquistare ciò che ci piace di più, così da poter dare un tocco del nostro stile ai personaggi che compongono il roster di Tekken 7. Con le monete acquisite sarà inoltre possibile sbloccare una gran quantità di materiale disponibile all’interno della galleria del menu. Tutti i video creati anche per i precedenti Tekken potranno quindi essere acquistati e rivisti.

 

 

Oltre alla modalità personalizzazione e alle solite battaglie singole o in multiplayer locale – senza dimenticare la pratica  con la quale potremo prendere confidenza con il sistema di battaglia e alle combo dei singoli personaggi – è anche possibile giocare online in partite “classificate” e semplici, ma soprattutto i tornei: non c’è molto da sottolineare se non la possibilità di poter scegliere le regole della partita, con il numero dei round e la loro durata.

 

La nascita della rivalità
La trama risulta a tratti ripetitiva
Arriviamo infine alla modalità cardine di questo Tekken. Bisogna partire da quello che è ormai sempre di più un dato di fatto: la storia, il racconto e la trama si sono impossessati sempre di più anche dei picchiaduro; i tempi in cui potevamo scegliere un personaggio, combattere 10-12 scontri di fila e guardare il filmato finale per scoprire l’epilogo di ogni singolo membro fa parte di un tempo ormai andato; un qualcosa che già si era visto sì in altri titoli del genere come Mortal Kombat X, nel quale ogni scontro è intramezzato da filmati che espongono cosa sta accadendo. Tekken 7 sotto questo punto di vista fa ancora meglio (o peggio – dipende naturalmente dai punti di vista), dando vita a una trama che spinge a qualche importante riflessione. Procediamo per gradi però, per non creare confusione: la modalità storia di questo capitolo è divisa in due parti: da un lato la modalità principale, con (ancora una volta) protagonista la famiglia Mishima-Kazama, e dall’altra invece storie secondarie giocabili con gli altri personaggi del roster. A essere sinceri, questa è stata forse la più grande delusione del gioco e il motivo è presto detto: la trama dedicata a Jin, Kazuya ed Heihachi risulta a tratti ripetitiva, ed è composta da molti cliché che nel corso dei titoli precedenti della saga abbiamo già visto e rivisto. Heihachi torna da quella che sembrava una morte certa (ancora!), Jin viene rinvenuto e si ritrova nel Medio Oriente, dove viene soccorso da altri personaggi, mentre Kazuya è ancora a capo della G Corp, che continua a combattere i soprusi della Mishima Corp.

Il tutto è raccontato da un giornalista, che vuole anche vendicarsi contro coloro i quali gli hanno portato via tutto: casa, amici e soprattutto la famiglia. Sarà questo misterioso scrittore a fare luce su ciò che sta accadendo al mondo di Tekken, rivelando la nascita della rivalità familiare, dopo una chiacchierata avvenuta con Heihachi , quando questi era ancora giovane e aveva sposato Kazumi, con la quale aveva avuto Kazuya. La nascita della faida non è però parallela alla sua fine: l’epilogo di Tekken 7 infatti è esplicitamente aperto, e aspettarsi un ottavo titolo è quindi d’obbligo.

 

Malgrado alcuni punti positivi, non possiamo non criticare alcune scelte fatte: la trama principale, divisa in poco più di una dozzina di capitoli, è molto breve: in poco più di un’ora è possibile completare questa prima parte di gioco, e di questi 60-70 minuti, un buon 70% lo passeremo a guardare le cut scene intramezzate tra i vari incontri come se fosse un film. Gli scontri non saranno quelli tipici dell’Iron Fist Tournament con un minimo di due round e un massimo di tre, ma sarà una battaglia divisa in due (o più negli scontri finali) parti; attenzione però, per vincere e proseguire con la storia dovremo portare a casa entrambe le battaglie.

 

C’è poco da sorridere anche per quel che riguarda le trame secondarie: procedendo con la storia principale, sbloccheremo queste piccole storie con le quali rilassarci. Il problema di fondo è uno: la trama dedicata a ogni membro del roster di Tekken è composto da un solo incontro da due round, preceduto da un testo che ci svela il prologo e un filmato finale, con tanto di lato comedy, che racconta cosa sarebbe successo dopo la battaglia. Insomma qualcosa che ci dice poco o nulla su qualsiasi lottatore che non sia incluso nella trama principale.

 

 
Varie ed eventuali
Tekken 7 mette in mostra però un discreto roster, composto da quasi 40 lottatori, alcuni amati quali il maestro di capoeira brasiliano Eddy, il wrestler-bidello King, il mostro-piovra Yoshimitsu, e ancora una bellissima Nina Williams, Xiaoyu e tanti altri. A questi si aggiungono personaggi di tutto rispetto come l’italiano Claudio Serafino, Devil Kazumi e una new entry molto particolare: Akuma, uno dei famosi lottatori provenienti però da un’altra saga di picchiaduro: Street Fighter. Ognuno parlerà la propria linguamadre: Claudio si esprimerà in italiano, Heihachi in giapponese, Nina in inglese… ma tutto sarà sottotitolato nella nostra lingua.


Per approfondire:
Street Fighter V
Gli scontri tra i personaggi sono molto piacevoli: ogni lottatore ha dalla sua ben 100 combo da utilizzare; si va naturalmente da quelle più facili a quelle più complicate che però danneggiano gravemente la salute dell’avversario. Finalmente è stato risolto un problema che comprometteva la giocabilità negli ultimi Tekken: i juggle, un termine che esprime la possibilità di effettuare combo su combo mentre il proprio rivale è a mezz’aria fino a sconfiggerlo senza che il giocatore rivale (o talvolta noi stessi) potesse fare nulla; qualcosa che era già stato rivisto in Tekken 6, ma che scompare del tutto in questo nuovo capitolo.  Per dare quel qualcosa in più, è stata lasciata la modalità Rage, che non solo darà più potenza al personaggio, circondato da un’aura viola, ma che ci permetterà di effettuare un attacco formidabile con il quale potremo ridurre sostanzialmente meta barra d’energia del nemico. Il tutto però è appesantito da una colonna sonora un po’ anonima, da stage quasi sempre molto spogli, e da un calo di framerate visibile sia nel corso degli scontri che durante le cut-scene.

Verdetto
8 / 10
Voulez-vous pate avec moi?
Commento
Tekken 7 offre tantissimi spunti differenti tra loro. Da un lato è impossibile non elogiare la qualità degli scontri, composti da personaggi sempre più vivi e ricchi di colpi meravigliosi. Dall'altro invece c'è una serie di punti che probabilmente andavano sistemati meglio, a partire la modalità storia, troppo spoglia, corta e soprattutto anonima. Il prezzo di lancio di 69,99 € appare per il momento troppo alto per un gioco potenzialmente infinito grazie alle modalità online, ma che presenta molti punti che devono necessariamente essere risolti con qualche aggiornamento. La speranza è quella di DLC che possano integrare ciò che per ora è stato creato.
Pro e Contro
Personaggi ben definiti
Gameplay divertente
Personalizzazione dei personaggi potenzialmente infinita

x Cali di framerate continui
x Poche modalità offline
x Modalità storia corta e ripetitiva

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