Immaginate di essere tizio che serve per l’incipit della recensione.

Quando tizio che serve per l’incipit della recensione nel 2007 è entrato nel suo negozio di fiducia per comprare una console di settima generazione, ha scelto senza esitazioni la PlayStation 3. Una scelta quasi obbligata, in quanto la console Sony gli avrebbe permesso di giocare a quello che più amava: mentre i suoi compagni di classe parlavano delle loro avventure virtuali in Oblivion, lui si perdeva nei reami fantasy dei suoi JRPG preferiti. Casualmente, la sua serie preferita è Tales of.

Ora immaginate l’umore di tizio che serve per l’incipit della recensione quando Tales of Vesperia, il nuovo capitolo della sua serie preferita, finalmente vede luce, ma in esclusiva su Xbox 360. Tuttavia si parla anche di un’uscita su PS3; e in effetti l’anno successivo avviene per davvero, il gioco esce anche su console Sony, ma solo in Giappone.

Non so cosa avrei fatto se fossi stato nei panni di tizio che serve per l’incipt della recensione, ma so di sicuro che all’epoca in molti si sono trovati nella sua stessa situazione.

Almeno fino al 2018, quando all’E3 è stato annunciato che Tales of Vesperia sarebbe uscito in versione tirata a lucido su PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.

Vesperia era il Tales Of che dal punto di vista tecnico aveva meno bisogno di una versione rimasterizzata, almeno non più di quanto ne necessitasse, ad esempio, Tales of The Abyss.


Per approfondire:
Tales of the Abyss

Tuttavia la sua uscita divisa su due piattaforme tra occidente e oriente gridava vendetta da troppo tempo, il che rende l’operazione di Bandai Namco un colpo di marketing perfetto.

Dai primi istanti del trailer di annuncio i più esperti avranno temuto che si trattasse del remaster della versione Xbox 360 e non di quella PS3, che aggiungeva nuovi personaggi, nuove missioni, un doppiaggio completo ed altre piccole cose. Pericolo scongiurato, perché questo è Tales of Vesperia: Definitive Edition comprende davvero tutto, mettendo fine ad una situazione di disparità durata anni.

Dopo l’ottimo Tales of Berseria, scopriamo se vale la pena cimentarsi nuovamente nella saga Tales of.

Il rilascio di Tales of Berseria è senz’altro motivo di gioia per gli appassionati del genere degli jRPG. Quello che abbiamo tra le mani è un titolo di indiscusso valore grazie ad una trama avvincente, matura e ricca di colpi di scena, ravvivata dalla presenza di un cast di personaggi sapientemente caratterizzati.


Per approfondire:
Tales of Berseria

 

La versione definitva di uno dei migliori JRPG della scorsa generazione.

 

Versione recensita: PC

 

Ho giocato con un PC composto da: Ryzen 5 1600, 16Gb di ram, GTX 1060 6GB e SSD. Il gioco è ottimizzato bene ed è molto scalabile, funzionando su una vasta gamma di configurazioni. I caricamenti sono istantanei.
Nel mondo di Terca Lumines la generazione di risorse – come l’acqua – e la difesa dai mostri – attraverso enormi barriere che proteggono i centri abitati – avvengono grazie ai Blastia, degli artefatti di dimensioni variabili che funzionano assorbendo Aer, una sostanza impercepibile quando presente in piccole quantità, ma visibile e dannosa per la salute quando presente in alte concentrazioni. La nostra avventura comincia nel quartiere popolare della capitale imperiale di Zaphias, dove Yuri Lowell, ex cavaliere imperiale, e il suo cane Repido si trovano ad indagare sul misterioso furto del Blastia che regola l’erogazione dell’acqua nella fontana del quartiere.

 

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La narrazione sin dai primi istanti si fa carico di temi sociali.

Gli abitanti del quartiere popolare sono costretti a vivere in condizioni assai difficili a causa del menefreghismo, della corruzione e dell’avidità delle classi più abbienti; rintanate nelle loro dimore lussuose e protette da potenti Blastia, sono cieche e sorde alle richieste del popolo. E’ questo che ha portato Yuri, il protagonista della storia, a lasciare i cavalieri imperiali, utilizzati principalmente per la protezione dei nobili. Così ha deciso di vivere a stretto contatto con le persone comuni, aiutandole qualora ce ne fosse il bisogno; una necessità che si presenta sin da subito con il suddetto furto del Blastia. L’investigazione porterà Yuri ad abbandonare la città imperiale e ad allearsi con un variegato cast di personaggi. La storia ha un incedere abbastanza discontinuo, alternando momenti di piattezza – bisognerà aspettare almeno una ventina di ore per avere un primo, minimo, scossone – a rivelazioni che risollevano un po’ il ritmo. In generale lo svolgimento delle vicende è abbastanza prevedibile e ingenuo, tipico delle narrazioni che traggono ispirazione dall’archetipo shonen.

 

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A fare la differenza sono i personaggi.

Ognuno è caratterizzato in maniera ottima, i loro comportamenti sono genuini, la loro maturazione quasi tangibile. Attraverso dei siparietti opzionali è possibile ascoltare cosa hanno da dire nella quasi totalità delle fasi dell’avventura. Se da un lato questi dialoghi approfondiscono la psicologia dei personaggi, il loro passato e il rapporto tra di loro, dall’altro molte di queste scenette risultano inutili o anche imbarazzanti. Tolto questo intoppo, basterà davvero poco al giocatore per entrare in sintonia con loro. Di buon livello anche il doppiaggio, con la possibilità di scegliere sia quello originale in giapponese che quello inglese. Quest’ultimo risulta essere molto godibile, contrariamente alla diceria comune che vuole il doppiaggio anglofono di qualità assai scarsa nelle produzioni giapponesi.

 

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Tales of Vesperia: Definitive Edition ripropone ai giorni nostri il canone classico del gioco di ruolo giapponese.

Appena prendiamo controllo di Yuri un’inquadratura fissa ci guiderà nell’esplorazione della città. A spiccare sono le bellissime architetture e la grafica cartoonesca in cell shading, che grazie anche al lifting della rimasterizzazione risulta ancora ottima. Fuori dai centri abitati c’è la classica visuale della “world map” dove il nostro avatar si sposterà di luogo in luogo. Poi abbiamo i dungeon nella loro forma classica: corridoi labirintici, semplici enigmi ambientali, nemici da combattere e l’immancabile boss fight finale.

 

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Parlando del combattimento, questa è sicuramente una delle cose più interessanti del gioco.

Il gameplay si basa sul Linear Motion Battle System usato dalla serie Tales Of, che opera una sorta di mediazione tra 3D e 2D e tra combattimento a turni e combattimento in tempo reale. A soffrire il peso degli anni sono le animazioni ed in generale un feeling assai legnoso dei movimenti. Fin quando non si prede confidenza con il sistema di combattimento si soffrirà questa difficoltà nel muoversi o attaccare, accentuata dal fatto che gli attacchi dei nemici bloccano le animazioni del nostro personaggio. Il gioco fa un buon lavoro nel presentare a piccole dosi le meccaniche del sistema di combattimento al giocatore, evitando che questo venga soverchiato da una mole enorme di informazioni e permettendogli di assimilare e padroneggiare al meglio ogni strumento a disposizione.

Verdetto
8 / 10
What a Blast(ia)!
Commento
Tales of Vesperia: Definitive Edition ripropone uno dei migliori JRPG della scorsa generazione finalmente su tutte le piattaforme e con i contenuti esclusivi della versione giapponese su PS3. E' tempo di rimettersi in viaggio con Yuri Lowell, fare conoscenza con un variegato cast di personaggi che risulta essere la vera anima del gioco. Il sistema di combattimento è altrettanto ottimo e le tante meccaniche disponibili daranno sempre un nuovo stimolo per affrontare i combattimenti.
Pro e Contro
Personaggi
Combat System
Direzione artistica
Contenuti

x Storia piatta
x Feeling legnoso
x Alcune situazioni ridicole

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