Recensione Resogun

Una delle notizie più “funeste” per i giocatori decisi ad acquistare al lancio Playstation 4 fu sicuramente il rinvio di DriveClub: il titolo di Evolution Studios doveva infatti fungere da trampolino di lancio per la versione next-gen di Playstation Plus. La responsabilità di presentare al grande pubblico l’abbonamento dovette ricadere giocoforza su due nuovi titoli, ovvero Contrast di Compulsion Games (qui per la nostra recensione) e Resogun, direttamente dai creatori di Super Stardust HD e Super Stardust Delta (senza dimenticare Dead Nation e Outland). Sarà riuscito il titolo di Housemarque ad essere all’altezza del compito?

Save the last humans, tanto non è che ci sia altro da fare

L’offerta ludica pensata dagli sviluppatori per Resogun si articola essenzialmente in due modalità: giocatore singolo e cooperativa online. Le due modalità si differenziano semplicemente per il numero di giocatori, offrendo gli stessi contenuti, consistenti in cinque livelli (da affrontare da soli o con un amico) giocabili singolarmente o uno dopo l’altro in una sorta di campagna pilotando una tra le tre diverse navicelle disponibili (ognuna dotata di proprie caratteristiche peculiari). Il difetto principale dello shoot ‘em up firmato Housemarque è appunto la pochezza a livello di contenuti, compensata fortunatamente da un’elevata rigiocabilità e da un gameplay solido e divertente.

Comando Stellare, mi ricevete?

La tendenza “al risparmio” che contraddistingue i contenuti di gioco tocca indirettamente anche il gameplay, a causa della presenza di un tutorial minimale in perfetto stile arcade. Lo schema dei comandi si poggia in prevalenza sulle levette analogiche sinistra e destra, usate rispettivamente per spostare navicella e per aprire il fuoco (che può essere direzionato solo davanti o dietro la navicella in orizzontale, escludendo la possibilità di sparare sotto o sopra). Non manca la possibilità di sganciare le classiche bombe proprie del genere premendo il tasto R2, in grado di annichilire tutti i nemici presenti a schermo. La dotazione dell’astronave è completata da due power up a ricarica: l’accelerazione, attivabile premendo L1, che rende la navicella temporaneamente invincibile e permette di far fuori delle serie di nemici andandogli addosso a tutta velocità (o semplicemente di scappare dalle situazioni più concitate) e l’iperguida, modalità che si carica man mano che vengono eliminati i nemici e permette una volta premuto R1 di rallentare il tempo e colpire gli avversari con un tremendo raggio laser. Infine il grilletto L2 permette al giocatore di (letteralmente) lanciare gli umani raccolti, in modo da poterli consegnare al punto di raccolta in modo più rapido oppure qualora si capisse di avere i minuti contati evitare che vengano eliminati assieme al nostro veicolo. Come in ogni shoot ‘em up che si rispetti ogni partita inizierà con un certo numero di vite, che una volta esaurite porteranno al game over e costringeranno a ricominciare da capo il livello.

Arcade nell’anima

Dimenticati i pianeti della serie Super Stardust il level design in Resogun mostra un’anima più tradizionale e vicina ai vecchi shoot ‘em up a due dimensioni. L’unica licenza che il team finlandese si prende rispetto alle produzioni classiche del genere è l’impostazione dei livelli, che si sviluppano in modo circolare come fossero avvolti attorno ad un tubo invisibile, rimanendo comunque rigorosamente in due dimensioni. Anche a livello di giocato è chiara fin da subito l’impostazione arcade quasi “vecchia scuola” della produzione: il giocatore è buttato nel mezzo dell’azione senza troppi preamboli e anche il tutorial, come si diceva estremamente spartano, si limita a dare un’infarinatura a livello di controlli non svelando nulla né degli obbiettivi (se si eccettua un “save the last human” recitato all’inizio di ogni livello da una voce uscente direttamente dal Dualshock 4) né delle meccaniche che stanno dietro al punteggio di gioco, unico e vero protagonista indiscusso. Lo scopo del gioco è appunto quello di ottenere lo score più alto di tutti, riprendendo a piene mani dall’età dell’oro dei cabinati: la strada maestra è quella di far salire di livello il moltiplicatore abbattendo più nemici possibili (ogni 100 nemici abbattuti si raggiunge un level-up dell’indicatore) senza far passare troppo tempo tra una distruzione e l’altra. In parallelo a questa opera è necessario per aumentare il punteggio anche salvare tutti gli umani presenti sullo scenario, inizialmente intrappolati in alcune gabbie che vengono aperte ogni qualvolta si abbattono i Keeper, particolari nemici evidenziati in verde che rimarranno sullo schermo per un breve periodo prima di darsi alla fuga (e causare la morte del malcapitato nella gabbia corrispondente), oppure quando si fa raggiungere al moltiplicatore un certo livello. Una volta liberato l’umano è necessario recuperarlo prima che venga colpito dal fuoco nemico e trasportarlo al punto di estrazione, operazione che saltuariamente garantisce anche l’accesso a qualche bonus come scudi, vite o bombe extra. Di tanto in tanto all’interno del livello compariranno dei potenziamenti per le armi dell’astronave, come da canone all’interno del genere. E sempre seguendo la tradizione non mancano le boss fight di fine livello, che coinvolgono dei boss meccanici mastodontici che vanno prima colpiti nei punti deboli per farsi strada verso il loro nucleo e distruggerli.

Chi non spara in compagnia…

Se l’offerta in singolo confezionata da Housemarque appare (nonostante i pochi contenuti) divertente e all’altezza dei lavori precedenti del team, la componente online è invece l’altro tallone d’Achille della produzione. Il gameplay solido ed appagante visto nella campagna viene minato quando si gioca su rete da rallentamenti improvvisi, che in un titolo di questo genere appaiono decisamente gravi e andavano decisamente evitati. Problemi di netcode a parte, dal punto di vista tecnico Resogun si difende egregiamente grazie ad un sonoro indovinato e ad un comparto grafico che seppur non spaccamascella conquista grazie alla vivacità di colori ed esplosioni sullo schermo.

Verdetto
8.5 / 10
Ci è piaciuto "un botto"
Commento
Dopo i due Super Stardust Housemarque confeziona uno shoot ‘em up più tradizionale ma non per questo meno di carattere. Resogun tirando le somme è sicuramente un validissimo esponente del genere, capace di divertire grazie al suo gameplay appagante e alla sua anima arcade fino al midollo. Gli unici difetti vanno ricercati nei pochi contenuti e nel netcode non pulitissimo della modalità cooperativa, ma nonostante questi problemi Resogun rimane comunque un prodotto da consigliare, in particolar modo agli amanti del genere.
Pro e Contro
Visivamente convincente e molto vivace
Gameplay molto solido e divertente
Molto longevo e rigiocabile...

x ... Ma pochi contenuti
x Rallentamenti giocando online

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