Questa rece-guida di Mosaic, giocato nella sua versione PC è frutto di una collaborazione con DLCompare, che ci ha gentilmente fornito il codice review.
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Ed eccomi di nuovo qui con una nuova rece-guida e questa volta vi parlerò di Mosaic, titolo testato su PC. Sarò onesto con voi come sempre: sapevo veramente poco (se non niente) rispetto alla nuova creazione di Krillbite Studios. Loro, invece, me li ricordavo molto bene. Lo studio indie norvegese si era già distinto nel 2015 con Among the Sleep che aveva impressionato positivamente critica e addetti ai lavori. In Mosaic la vena psicologica, che caratterizzava il citato titolo del 2015, non è stata abbandonata. Anzi, è secondo me il filo conduttore di tutta l’infrastruttura di gioco. Lo stile narrativo è sensibilmente diverso. Si è passati dal thriller psicologico in stile fps di Among the Sleep al punta (trascina) e clicca psicologico, in perfetto stile Broken Swords, di Mosaic. Il mouse guiderà il vostro personaggio nel racconto di questa moderna favola noir.
Il genere punta e clicca conosciuto anche come avventura grafica vide la sua massima ascesa negli anni ’90. All’epoca le pretese grafiche non erano le stesse di adesso: si parlava di 8/16 mb di ram al servizio di un processore single core da 133 Mhz. Le schede grafiche non erano dedicate, anche se i più fortunati potevano contare sulle famose 3Dfx. Si guardava molto alla storia e alla caratterizzazione dei personaggi, unico fattore di vero coinvolgimento in un videogioco. Mostri sacri come Broken Swords, Monkey Island e Leisure Larry Suit hanno visto crescere numerose generazioni di gamer tra cui la mia. Non pensate che la grafica sia sempre tutto in un gioco. È sicuramente una componente fondamentale e, come l’occhio, anche essa vuole la sua parte. Ma non è tutto. In realtà c’è molto altro di più e Mosaic ce lo fa scoprire con la sua semplicità.
Ci tengo prima a farvi, però, una piccola ma doverosa premessa: non vi aspettate una grafica da urlo e un gameplay elettrizzante. Graficamente siamo ai livelli di Another World, con un design simil-poligonale. Per quanto riguarda il gameplay, questo è da intedersi come un normale susseguirsi di eventi. Non si muore in Mosaic, si va sempre e solo avanti, con l’obiettivo di scoprire e comprendere sempre qualcosa di nuovo. Ma non fatevi ingannare dalle apparenze e dalle (false) prime impressioni. Ricordatevi che tutto è funzionale al gioco in sé. Non possiamo rivelarvi molto di più altrimenti rischieremo di rovinarvi la sorpresa. L’unica cosa che vi possiamo consigliare è quello di godervi il piacere della scoperta. Bene, vi lasciamo alla nostra rece-guida di Mosaic (titolo, vi ricordiamo, testato su PC).Vi alzerete dal letto e, dopo aver staccato la sveglia, vi recherete in bagno per lavarvi i denti e sciacquarvi la faccia. Appena siete pronti e sistemati, uscirete di casa per recarvi a lavoro. Questo sarà il vostro personalissimo giorno della marmotta.
E ovvio che le cose non succedono mai per caso. Ogni giorno aggiungerete una tessera al vostro mosaico e scoprirete qualcosa di più su voi stessi. Badate bene: non parlo solo del gioco ma mi riferisco anche a voi, player di un gioco chiamato vita.Questa ultima considerazione è basata sulla mia personalissima esperienza di gioco. Difficilmente entro in empatia con un gioco anche perché altrimenti il mio giudizio resterebbe offuscato con della “troppa e ingiustificata benevolenza”. Con Mosaic non vi nascondo che ho avuto una grossa difficoltà a restare lucido e distaccato. Con il passare dei minuti di gioco mi sono accorto che quella che pensavo fosse empatia era in realtà ben altro e ben più profondo. Mi stavo specchiando. Questo è Mosaic, uno specchio dell’anima. Attenzione, non è una cosa brutta, è assolutamente l’esatto opposto. Prendetela come una open-day gratuito da uno psicologo. Giocate e scoprite il gioco come se voi foste dentro il titolo sviluppato da Krillbite Studios. Fatelo, ne vale veramente la pena.
Mosaic, non è altro che il racconto della condizione umana e dei problemi della società attuale. Ogni giorno, il loop vi farà prendere coscienza della vostra vita e del vostro ruolo, illustrandovi le possibili soluzioni e vie d’uscita. Come vi dicevamo nella premessa della nostra rece-guida di Mosaic, il titolo di Krillbite Studios vi porterà ad apprezzare il piacere della scoperta.Sta a voi capire cosa scoprire e se lo volete davvero.
Non sottovalutate la componente esplorativa di Mosaic, soprattutto nella prima parte del gioco. Noterete subito che le ambientazioni principali, in cui si svolge gran parte del gioco, sono caratterizzati da colori freddi e molto cupi. La scelta è voluta e non di certo casuale. Fate, però, attenzione a tutte le eccezioni: un riflesso, un raggio di luce, una farfalla colorata e altri eventi fuori dall’ordinario. Sono questi che vi fanno scoprire progressivamente parte della storia del gioco. Appena sarete vicino a una di queste “eccezioni”, comparirà un’icona sopra il vostro personaggio. Una sorta di piccolo vortice confusionario colorato. Io l’ho immaginato come un piccolo e fugace battito di ali, proiettato verso l’infinito. Magari ci ho beccato, magari me lo sono solo immaginato.
Verrete attratti dal colore, questo è sicuro. A volte non ve ne renderete nemmeno conto, altre, invece, sarete proprio voi, con la vostra curiosità a ricercarlo. Realizzerete subito che il colore rappresenta l’unica via per la salvezza del vostro protagonista, l’unico modo per rompere il muro della monotonia.Spetta solo a voi capire quali colori mettere nella vostra tavolozza.
Mens sana in labor sano. Chissà se Giovenale ci aveva mai pensato. All’epoca sicuramente problemi quali lo stress lavorativo e l’assoggettamento uomo/lavoro non erano nemmeno paventabili. Purtroppo con l’avvento delle rivoluzioni industriali il mondo del lavoro è cambiato, mutando progressivamente anche i tessuti sociali. La coperta, seppur realizzata con le migliori rifiniture e materiali pregiati, si stava progressivamente accorciando. L’avvento del terziario e lo sviluppo delle società di servizi hanno spinto l’acceleratore sull’importanza di termini come efficacia, efficienza ed economicità. L’eroe dei due mondi rimane sempre la persona e la sua condizione umana. Il tempo dedicato alla famiglia e ai momenti conviviali si è visto progressivamente ridursi in favore di quello lavorativo. Mentre prima la soddisfazione la si ricercava nella famiglia adesso in molti la ricercano nel lavoro. Scelta opinabile.
Lo sapevate che in un sistema aziendale moderno la terminologia capitale umano assume una connotazione precisa e fondamentale? Il primo a teorizzarlo fu l’economista statunitense Theodore Schultz, vincitore del premio Nobel per l’Economia. Con questo termine si intende, come spiega egregiamente wikipedia, l’insieme di conoscenze, competenze, abilità, emozioni, acquisite durante la vita da un individuo e finalizzate al raggiungimento di obiettivi sociali ed economici, singoli o collettivi.Mosaic è proprio questo, la ricerca di questo raggiungimento.
È vero, il lavoro nobilita l’uomo. Purtroppo l’attuale sistema sociale, riproposto in una versione borderline nel titolo di Krillbite Studios, non aiuta in questo intento. La societa fluida o liquida, teorizzata dal sociologo polacco Zygmunt Bauman, fa perdere nel movimento della sua marea valori e punti di riferimento. Il protagonista di Mosaic ricerca, nel corso del gioco, varie forme di contatto: uno sguardo, una pacca sulla spalla, un sorriso, un bacio e un abbraccio. Cose che possono sembrare normali e piuttosto banali, che purtroppo stanno progressivamente scomparendo.Il calore e il colore vengono sostituti dalla freddezza e dai toni del grigio.
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