“Qualche testa rotolerà per questo!”
– Alice nel Paese delle Meraviglie

Nel 1992 nasceva una dei più grandi capri espiatori e bersagli di campagne bigotte contro i videogiochi. Un gioco che faceva dell’estrema crudezza della violenza in gioco la propria bandiera. In due parole, Mortal Kombat. In 30 anni i tratti tipici del franchise sono sempre rimasti intatti, E Mortal Kombat 11 Aftermath non fa eccezione. Il setting fantasy (spesso anche urban fantasy), la mitologia la lore messa al centro del gioco e non usata come orpello giusto per dare un vago sentore di contesto agli scontri. E ovviamente tanto, ma tanto, sangue condito di interiora.

Con Mortal Kombat 11 Aftermath rientrano in scena moltissimi dei personaggi celebri e più amati della saga. Alcuni richiesti a gran voce, come Noob Saibot, Jade o Skarlet, tanto per citarne alcuni. Il roster (soprattutto al lancio del Mortal Kombat 11 vanilla) si si presentava un po’ scarno. In realtà questa riduzione è dovuta ad una delle grosse novità introdotte: la costruzione della propria variante personalizzata. Feature che è forse uno dei maggiori punti di forza del gioco. Si passa molto tempo alla ricerca della build perfetta, che si adatta al vostro stile di gioco.

In questo contesto sperimentare è molto interessante. Anche perché, oltre che la personalizzazione del moveset, sarà possibile personalizzare costumi (e alcune parti in particolare che variano per ogni personaggio) e animazioni di intro e outro dei personaggi.

NetherRealms è sempre stata abbastanza coraggiosa e ha fatto dell’innovazione una filosofia di design, anche a costo di sbagliare. Con Mortal Kombat 11 Aftermath però fa centro su molti versanti. Oltre alla personalizzazione dei personaggi, ci ritroviamo una modalità storia raccontata in modo molto cinematografico. Questa è una delle innovazioni della serie che maggiormente ho apprezzato, dato che il gioco ha sempre curato la lore. L’attenzione messa nei filmati è davvero notevole: sceneggiatura ben fatta, regia molto curata e doppiaggio ottimo.

La storia non è particolarmente originale, ma è decisamente ben narrata. Ma soprattutto introduce quello che dovrebbe essere il grande villain dietro tutte le vicende di Mortal Kombat: la dea Kronika.

Costei (ho avuto la forte tentazione di scriverlo con la K, sappiatelo) sarebbe la Custode del Tempo e madre di due Elder Gods. Si tratta di Shinnok (Dio della Morte, già visto in MK4 e MKXL) e Cetrion (Dea della Vita e new entry del roster), decisa a scendere in campo e agire in prima persona per riportare l’equilibrio tra vita e morte attraverso il conflitto eterno.

“Ci sono tutti?”
“Cos’è non ti bastano?”
Avengers Endgame

Come ormai da tradizione del genere, al gioco base segue un season pass (in questo caso Kombat Pack) che aggiunge al roster nuovi personaggi acquistabili anche singolarmente (e, nel caso specifico anche nuove skin). Mortal Kombat in questo non si discosta dagli altri, ma ci mette comunque un po’ di personalità, nel bene e nel male.

Su questo pacchetto di DLC non c’è molto da dire, in realtà. I personaggi sono stati curati attentamente come quelli del gioco base lasciando intatta la loro personalità (anche nelle meccaniche) qualunque sia la variante. Particolare cura è stata posta nei confronti di Shang Tsung, lo stregone che fu villain principale nel primissimo capitolo. Sia le sue fattezze che la sua voce appartengono a Cary-Hiroyuki Tagawa, l’attore che lo interpretò nella prima trasposizione cinematografica di Mortal Kombat nel 1995 e molte delle sue frasi introduttive o pose sono citazioni di quello stesso film. Insomma fanservice, ma fatto bene.


Per approfondire:
Mortal Kombat X
NetherRealms è evidentemente assetata di novità, perché in questo ultimo capitolo della sua saga più celebre, introduce molte novità, qualcuna anche di approccio ai DLC. Per la prima volta assistiamo infatti ad una vera e propria espansione che porterà con sé tre nuovi personaggi: Sheeva, Fujin e Robocop.

La modalità Storia riprende esattamente da dove era finita quella del gioco base, ma ci mette nei panni di tutti quei personaggi che, essendo usciti dopo il gioco originale, non avevano trovato spazio nella storia. Il punto di vista si sposta dai soliti buoni al perfido e mefistofelico Shang Tsung. Qui non assistiamo a nulla di rivoluzionario, ma la storia rimane comunque al livello di quella base come cura e aggiunge la possibilità (in alcuni capitoli) di decidere quale personaggio usare tra due e la possibilità di scegliere chi giocare nello scontro finale.

L’espansione non si limita a portare questi contenuti appena citati. Ma arriva con 2 stage nuovi, la reintroduzione delle amatissime stage Fatality e delle Friendship, che hanno sempre alleggerito il tono del gioco facendo in modo che non si prendesse troppo sul serio.

Questi ultimi contenuti, per altro, arrivano gratuitamente come contenuto aggiuntivo, indipendentemente che possediate Aftermath o no.

Le partite classificate si svolgono in un contesto più rigido delle altre dove ci sono delle limitazioni, prima fra tutte non potrete usare le vostre varianti personalizzate, ma sarete costretti a scegliere uno dei tre preset presenti decisi dagli sviluppatori. A bilanciare questo, però arriva in soccorso la Kombat League partecipando alla quale potrete sbloccare costumi e accessori speciali in base al vostro piazzamento.

L’esperienza online è abbastanza buona dal punto di vista tecnico. Il netcode regge (ho avuto pochissimi episodi di crash della partita per via della rete). Fin dal day one un sistema che punisce i rage quitter facendo esplodere la testa del loro personaggio e dando loro partita persa. L’unico problema dell’esperienza online è che ci si ritrova contre sempre gli stessi personaggi a seconda di come variano le tier lists da una patch all’altra. Cosa che può, abbastanza facilmente, creare frustrazione, specialmente quando vi ritroverete contro gente che sceglie un personaggio “forte” e spamma sempre la stessa combo.(fenomeno comunissimo ai rank bassi)

E finalmente arriviamo all’argomento guest character, a mio avviso argomento abbastanza controverso.

Quella che segue è un'esposizione del mio pensiero, di un’opinione al 100% personale, siete avvisati

Io tendenzialmente detesto i guest character. Riesco a farmeli piacere quando si tratta di un singolo personaggio che fa un cameo. Però deve stare nel contesto del gioco in qualche modo: vuoi perché sono personaggi di un altro franchise della stessa casa (vedi il Joker che arriva direttamente da Injustice così come in Injustice c’erano Raiden e Sub Zero) o vuoi perché sono fortemente in tema col gioco (come fu Freddy Kruger in MK 2011)

Qui mi ritrovo ad avere 4 guest, ma devo suddividerli in due categorie: la categoria di quelli “azzeccati” e quella “ma cosa hanno fumato gli sviluppatori?”

Nella categoria di quelli azzeccati troviamo, appunto, il Joker. Arriva da un altro franchise NetherRealms, e l’universo di Mortal Kombat e quello DC si sono anche scontrati in MK vs DC, e Spawn, che pur non avendo nessuno dei due collegamenti che ha il Joker si ritrova ad avere un background ricchissimo di elementi in comune con Mortal Kombat. È tornato dagli Inferi come Scorpion, i suoi poteri sono soprannaturali,magici ed è un vigilante decisamente violento che non si è mai fatto problemi a fare scempio delle proprie vittime.

Nell’altra categoria invece abbiamo Robocop e Terminator. La scelta di questi due personaggi mi è totalmente incomprensibile: arrivano da contesti completamente fantascientifici e non sono mai stati in giochi a loro dedicati che siano stati creati da NetherRealms. L’unica cosa che li tiene un minimo(ma davvero minimo) in contesto è l’esistenza dei Cyber Lin-Kuei, cosa, a parer mio, troppo debole.

C’entrano come Batman in una puntata di Peppa Pig.

Verdetto
8.5 / 10
Un DLC Mortale
Commento
Per tirare le somme di questa lunga analisi dell’ultima incarnazione di Mortal Kombat posso dirvi che se l’acquistate porterete a casa un pacchetto di contenuti che vi intratterrà a lungo con scontri all’ultimo sangue, personaggi carismatici e fiumi di sangue e interiora. Sconsigliato ai deboli di stomaco. Tra l’altro ora è acquistabile il tutto in un unico pacchetto(MK11+Kombat Pack+Aftermath) a 60€ circa, cosa che, considerando il costo dei singoli pezzi, è davvero conveniente.
Pro e Contro
La miglior modalità storia presente in un fighting game
Più accessibile di molti suoi colleghi
Tante modalità di gioco

x Robocop e Terminator. Davvero, cosa diavolo ci fanno lì?
x Microstransazioni odiose

#LiveTheRebellion