Pietro Iacullo

Speciale Mortal Kombat vs Street Fighter

Se siete arrivati su questo articolo perché, memori del “vizietto” del crossover tipico di Capcom, un titolo del genere vi ha fatto subito pensare a qualche annuncio a sorpresa o a qualche Gola Profonda, le prossime righe probabilmente vi deluderanno: se, invece, visto il rilascio mai come in questa occasione ravvicinato di Street Fighter V e Mortal Kombat XL, eravate a caccia di qualche consiglio (o, diciamocelo, di un po’ di sana discussione), siete nel posto giusto.

Nonostante i due autori di questo speciale si divertano con tutti e entrambi i picchiaduro, abbiamo dovuto fare una scelta: in un angolo del ring, per il #TeamMortalKombat, abbiamo Luca Mazzocco, fumettista e appassionato delle trame ben riuscite; al lato opposto troviamo Pietro Iacullo, programmatore e futuro eletto di Matrix che, in assenza di un avvocato ben più famoso della scuderia di Capcom, patteggerà per il #TeamStreetFighter. E voi, da che parte state?

Round One: Roster
#TeamMortalKombat:

Tanti personaggi, ognuno con tre stili aggiuntivi tra cui scegliere. Più gli extra presi da quattro film horror
Partire parlando del roster di Mortal Kombat XL garantisce già un discreto vantaggio sulla concorrenza. L’ultimo lavoro dei ragazzi di NetherRealms Studios, infatti, porta sullo schermo ben 24 personaggi, più altri 8 rilasciati in un secondo momento con i DLC. Ogni “kombattente” (la K è d’obbligo) offre inoltre tre differenti stili di combattimento, che modificano in modo sostanziale l’approccio del giocatore agli scontri e che, per certi versi, creano dei veri e propri personaggi secondari con nuove mosse e nuove abilità. Il tutto, come da sempre ci ha abituato la serie, è condito da numerose skin differenti che vantano un design sempre riuscito e/o nostalgico, prendendo spunto dai capitoli più datati della saga. Dal punto di vista del character design, inoltre, Mortal Kombat XL riesce ad accontentare anche l’utente più esigente, grazie ad un ottimo lavoro sui personaggi umani, su quelli ibridi (anche se tutti abbiamo notato un drastico calo mammario per Mileena) e su quelli più mostruosi. Ciliegina su quel dolce di sangue che è Mortal Kombat XL è la presenza di ben 4 personaggi legati alle pellicole horror più famose di sempre: Alien, Predator, Jason e Leatherface.

 

#TeamStreetFighter:

8 personaggi in meno, ma tutti decisamente diversi e ben realizzati
Street Fighter V, inutile girarci attorno, dal punto di vista quantitativo accusa il colpo non solo nei confronti del più ricco Mortal Kombat XL, ma anche rispetto alla versione Ultra del precedente capitolo della serie, arrivata qualche mese fa anche su PS4 e One. Ma se è vero che rispetto alla “Distinta Concorrenza” di NetheRrealms mancano 8 personaggi (per un totale di 16 lottatori a comporre la rosa attuale), sul fronte qualitativo Capcom ha fatto delle vere e proprie acrobazie: non c’è praticamente un personaggio uguale all’altro, e, complice l’assist delle nuove “meccaniche V” (soprattutto quando si parla di V-Skill e V-Trigger), ogni combattente riesce a dire la sua, che si parli di Ryu con il suo Denjin Renki (Hadoken “caricabili” ed in grado di distruggere la guardia avversaria, ed un boost anche per lo Shoryuken) o del Torrent of Power del debuttante Necalli, che ne porta al limite tutte le caratteristiche, rinunciando però alla possibilità di utilizzare la V-Reversal, un salvavita che al costo di metà della barra del V-Gauge ferma un attacco avversario.

 

mortal kombat

 

Il primo round insomma viene vinto da Mortal Kombat, ma non con il KO tecnico che ci si aspetterebbe, limitandosi semplicemente a confrontare il numero di personaggi: pad alla mano, infatti, Street Fighter V riesce a dire la sua nonostante gli otto personaggi in meno, arrivando comunque ai punti.

Round 2: Gameplay
#TeamMortalKombat:

Mortal Kombat non si perde in troppi tecnicismi: gore e divertimento sono immediati e spettacolari
Sapendo di partire in svantaggio rispetto alla quantità di tecnicismi della concorrenza, concentriamoci sul punto di forza del gameplay di Mortal Kombat XL: l’appagamento. Il titolo NetherRealms Studios non è solo una tattica sequenza di pugni e calci, ma permette l’utilizzo di mosse speciali capaci di far provare del piacere fisico al giocatore. Personaggi che sputano acido, lame che trafiggono gli occhi, pugni negli zebedei e peti tossici sono solo le prime cose che vengono in mente quando si pensa alle mosse speciali della fu-serie Midway. A questo bisogna aggiungere la presenza delle X-Ray e delle Fatality/Brutality/Stage Fatality che espandono all’infinito l’orgasmo del giocatore, soprattutto se amante del gore e della violenza volutamente esagerata. Come se non bastasse un gameplay frenetico, spettacolare ed estremamente cinematografico, Mortal Kombat offre una quantità di contenuti che può far impallidire qualsiasi picchiaduro distribuito sino ad oggi: tra storia, torri, online, krypta, QTE e mini giochi non avrete il tempo di annoiarvi neanche se vi impegnaste. Vogliamo aggiungere anche un altro punto a favore per il #TeamMortalKombat? Giocarlo con gli amici ne espande notevolmente il divertimento, soprattutto se i suddetti amici non hanno ancora avuto occasione di mettere mano sull’ultima versione del celebre picchiaduro. Vedere le loro facce ad ogni mossa a raggi X o ad ogni Fatality è qualcosa che gli amanti di Ken e Ryu non potranno mai provare. In poche parole: Mortal Kombat XL è un gioco violento come pochi. Mortal Kombat XL è un gioco divertente come pochi. Mortal Kombat è un gioco vasto come pochi. Potete dire quello che volete e preferire l’una o l’altra saga, ma su questo non si transige. E non c’è Hadoken che tenga.

 

#TeamStreetFighter:

Street Fighter era, è e (speriamo) sarà sempre uno dei picchiaduro più impegnativi sulla piazza: dopotutto è il re del genere
Anche chi avesse vissuto dal 1991 (anno di uscita di Street Figther II: The World Warrior) fino ad oggi sotto ad un sasso sa benissimo che, soprattutto a partire dal secondo capitolo della serie, Street Fighter ha sempre fatto dell’aspetto tecnico il suo cavallo di battaglia. Il quinto capitolo, almeno per quanto riguarda l’immediato futuro, giocando su questo aspetto si è permesso di rinunciare ad “orpelli” come una modalità Storia degna di nota, l’extra dato dalle Sfide e finanche del classico Arcade Mode: inserito il disco nella console si hanno a disposizione (con l’eccezione di una sorta di preludio alla campagna vera e propria) soltanto i Versus online / in locale e la modalità Sopravvivenza. Ma per lo zoccolo duro della serie per il momento va bene così, basta questo per poter mettere mano all’unico aspetto veramente importante quando sulla copertina c’è scritto Street Fighter: il gameplay. Partendo dalla solidissima base vista nel quarto capitolo, questa quinta iterazione della saga ha snellito senza troppe cerimonie la formula, scremando tutto il superfluo e puntando forte sui già nominati V-Trigger, V-Skill e V-Reversal. Il risultato? Il confronto uno contro uno mai come in questo caso è onesto, e mai come in questo caso dipende quasi esclusivamente dall’abilità del giocatore. Il button smashing (ma questo lo sapevamo già) non paga in Street Fighter, e Street Fighter V minimizza ulteriormente la possibilità di assestare quel pugno fortunato che magari permette di “rubare”, con meno merito, il risultato all’avversario.

 

street fighter v necalli

 

Il secondo round quindi va a Street Fighter, sia perché l’avversario in questo caso non si è mai perso più di tanto in tecnicismi, sia (e soprattutto) alla luce dell’ottimo lavoro fatto da Capcom in questo senso. Anche a scapito del “contorno” del titolo in sé.

Round 3: Narrativa
#TeamMortalKombat:

Sul piano narrativo Mortal Kombat, sopratutto con gli ultimi due capitoli, gioca senza dubbio in Serie A
Vabbè, mettere allo stesso livello il comparto narrativo di Mortal Kombat e quello di Street Fighter è come sparare sulla croce rossa. NetherRealms offre, oltre ad una modalità arcade al termine della quale possiamo sbloccare un filmato per ogni personaggio del vasto roster, una vera e propria trama che prosegue le avventure del precedente episodio. Non siamo certo ai livelli di The Last of Us (vero metro di misura per qualsiasi storia/dialogo in un videogioco, per chi sta scrivendo), ma l’esperienza risulta estremamente varia (andremo, infatti, ad utilizzare tutti i personaggi), divertente (sono presenti anche dei QTE) e cinematografica (il doppiaggio in italiano di tutti i personaggi, questa volta, è davvero di ottima qualità). Difficilmente in un picchiaduro troverete tanta cura per la narrazione, che, non essendo fondamentale in questa tipologia di gioco, viene spesso accantonata, dimenticata o rilasciata come contenuto aggiuntivo in un secondo momento. Non è vero #TeamStreetFighter?

 

#TeamStreetFighter:

Capcom ci ha provato, ma la concorrenza è stata spietata: se cercate la trama rivolgetevi ad altre serie
Come detto, per Street Fighter (e per la sua base di appassionati) l’aspetto fondamentale è la giocabilità del capitolo che passa sotto le nostre avide mani, e tutto il resto è condannato a rimanere in secondo piano. Non a caso Capcom ha iniziato a fare qualche debole tentativo di narrazione solo in un secondo momento, con un po’ di retcon sul finale del primo capitolo quando Ryu originariamente vinceva lo scontro contro Sagat con un semplice Shoryuken, senza cedere al “Satsui no Hado” (il suo intento omicida). Street Fighter insomma ci ha provato – specie con la serie Alpha –, ma da una parte in parallelo si è trovata ad aver a che fare, oltre che con Mortal Kombat, anche con un’altra serie di picchiaduro dalla forte componente narrativa: Tekken, che con il pretesto del gene Devil ha intrapreso una strada molto simile al conflitto interiore di Ryu. Dall’altra parte della barricata, la serie Midway (passata poi sotto l’ala di Warner Bros.) ha sempre giocato pesante, da questo punto di vista, arrivando anche ad “incasinare” la timeline alla ricerca di una sorta di (riuscitissimo) reset con il precedente capitolo.

 

MortalKombatX_Revenants

 

Giocoforza il terzo round, questa volta senza possibilità di appello, finisce con Mortal Kombat vittorioso, specie dopo gli eventi mostrati alla fine di questo decimo capitolo (non vogliamo anticiparvi nulla, ma non vediamo davvero l’ora di mettere le mani su un sequel vero e proprio). Poteva mancare, però, il classico Bonus Stage?

 

questa volta però magari senza distruggere la macchina di qualcuno

Questa volta senza distruggere la macchina di qualcuno, magari

Bonus Stage: Un occhio al futuro, l’altro al portafogli
#TeamMortalKombat:

24 euro per l’upgrade da X ad XL
Mi sembra già di sentirvi: “Ma, Luca, perché dovrei comprare un gioco dell’anno scorso con qualche aggiunta e pagarlo a prezzo pieno?”. Beh, i ragazzi di NetherRealms Studios hanno pensato anche a voi. Per chi avesse già a disposizione il titolo base, sarà possibile acquistare un DLC a 24 euro con tutte le migliorie e le aggiunte di questa nuova versione. Ad ogni modo, anche nel caso in cui voleste recuperare solamente Mortal Kombat X (e non la versione XL), sappiate che vi troverete davanti ad una mole di contenuti che, al momento, risultano inferiori solamente alla versione maggiorata dello stesso titolo.

 

#TeamStreetFighter:

Mortal Kombat per ora offre di più. Ma varrà per sempre?
Non bisogna dimenticare che stiamo comunque confrontando un titolo agli esordi (che sotto diversi aspetti è ancora praticamente un cantiere aperto con contenuti in arrivo mese per mese) con un prodotto decisamente fatto e finito che propone tutto il materiale prodotto da NetherRealm in un anno. Se per il momento l’offerta di Mortal Kombat XL è quantitativamente più sostanziosa, non è automatico che la stessa cosa si possa dire, per esempio, tra sei mesi, specie considerata la promessa di Capcom di non disperdere come in passato la community pubblicando riedizioni su riedizioni del titolo, preferendo piuttosto aggiornare la versione già nei negozi e permettendo l’unlock dei personaggi anche con la moneta guadagnata in gioco.

 

Sulla carta quindi non è un’idea troppo sbagliata “regalare” il Bonus Stage alla serie di Capcom; la casa di Osaka, però, indubbiamente dovrà dimostrare col tempo di meritare fiducia, facendo seguire dei fatti alle belle premesse (e promesse) di adesso.

 


 

 

Cos’altro aggiungere? Abbiamo cercato di analizzare entrambi i titoli, evidenziando i motivi per i quali si può patteggiare per l’una o per l’altra fazione, ma adesso la scelta sta a chi legge: se preferite l’uovo oggi, magari da mangiare in compagnia di quel gruppo di amici che non mastica molto di videogiochi, la scelta ideale è Mortal Kombat XL, con il plus di poter approfittare dei quattro personaggi ripresi dal cinema horror e con tanto, tanto sangue. Se, invece, sopratutto in un’ottica futura, decidete di scendere in campo con (o contro) Ryu e soci (anche a costo di rinunciare a qualche lottatore sul fronte quantità), Street Fighter V ha tutte le carte in regola per regalarvi l’intrattenimento tecnico e competitivo che state cercando.

Qualunque sia la vostra scelta, fateci sentire la vostra voce nella sezione dei commenti; e ricordate che, alla fine, non importa a cosa o con che cosa giochiate: l’importante è beccarsi gli insulti peggiori dal vostro amico sconfitto.

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