Recensione Max: The Curse of Brotherhood

Ogni figlio maggiore del mondo ha sperato, almeno una volta nella vita, che il proprio fratellino sparisse per sempre per non tornare mai più, per un motivo o per l’altro. Cosa succederebbe se questo desiderio si avverasse? Press Play racconta, su PC, Xbox One e Xbox 360, la ricerca di Max del fratello minore, in un mondo distorto e pieno di misteri, armato solo di un pennarello magico in grado di comandare gli elementi.
Dopo l’esordio dello scorso dicembre su Xbox One, Max: The Curse of Brotherhood arriva anche su PC (tramite Steam) e su Xbox 360 ad un prezzo iniziale di 14,99 €, nello stesso mese in cui viene offerto gratuitamente da Microsoft nell’abbonamento Games With Gold.

Versione Testata: PC

Un fratello da salvare

Di ritorno da scuola, Max trova il fratellino Felix impegnato a distruggere i tanto amati giocattoli, preso dalla rabbia, il nostro eroe cerca su internet una soluzione per sbarazzarsi del rumoroso parente e finisce per recitare un incantesimo o meglio, una maledizione, che aspira il piccolo Felix all’interno di un portale.
Resosi subito conto dell’errore, Max si tuffa incurante del pericolo nel misterioso vortice che lo trascinerà fino a Diversalandia, ove scoprirà che il fratello è destinato a diventare il nuovo contenitore dell’anima del malvagio Mustacho.
Per salvare Felix, Max dovrà dare prova di coraggio e di abilità, armato di un magico pennarello in grado di evocare le forze della natura e sventare così i diabolici piani del baffuto nemico.
Nelle circa sei ore di gioco, la trama scorre fluida senza colpi di scena, raccontando semplicemente l’avventura di Max mentre esplora la terra di Diversalandia e ottiene sempre più poteri per il magico pennarello.
Dopo Brothers -A Tale of Two Sons, e Monochroma, anche il gioco di Press Play punta i riflettori sul rapporto tra fratelli, anche se in questo caso, non viene approfondito, limitando l’interazione tra Max & Felix solamente agli ultimi livelli.

Un Pennarello per domarli

Le meccaniche di Max:The Curse of Brotherhood sono principalmente platform, e mettono il giovane eroe di fronte a salti, ostacoli e discese a perdifiato.
Il piccoletto dai capelli rossi potrà saltare con A e spingere o tirare oggetti con X, mentre per tutto ciò che riguarda l’attacco, dovrà affidarsi all’ambiente e al Pennarello Magico.
Grazie ad RT infatti, Max evocherà l’enorme Pennarello in grado di disegnare e creare oggetti e vie di fuga molto utili: inizialmente potrete creare solo delle zolle di terra, da utilizzare come scale o ostacoli per i vostri nemici ma, proseguendo nel gioco Max imparerà a creare Rami robusti, correnti d’acqua, liane con cui dondolarsi e temibili palle di fuoco esplosive per sgominare l’esercito di Mustacho.
In ogni livello sono presenti numerosi enigmi da risolvere grazie alle abilità del Pennarello Magico: con lo strumento incantato dovrete creare gli elementi naturali in grado di aiutare Max a raggiungere l’area successiva, a volte utilizzandone anche più insieme in modi diversi, o a raccogliere gli Occhi Malvagi di Mustacho, veri e propri collezionabili del titolo di Press Play.
Gli occhi sono quasi tutti in bella vista, rendendo i segreti non tanto “segreti” ai giocatori abituati a ben altro tipo di sfida, fortunatamente i pezzi del medaglione (l’altro collezionabile del gioco) sono stati nascosti meglio nelle aree di gioco, aumentando la rigiocabilità per i perfezionisti.

Con un sistema riuscito di Trial and Error, che permette di imparare dai propri errori, Max and the Curse of Brotherhood propone un livello medio di sfida, con enigmi ben congegnati che sfruttano tutti e cinque i poteri del Pennarello Magico.
Purtroppo, se all’inizio ogni enigma vi farà perdere più di qualche minuto per essere risolto, verso la conclusione del titolo diventeranno sempre più prevedibili, non solleticando più l’ingegno del giocatore.

Press Play for Pixar

L’impatto visivo offerto dal platform a scorrimento di Press Play è paragonabile ad un film Dreamworks, il cel-shading non marcato offre delle immagini pulite e coloratissime, e delle atmosfere non uniche e memorabili, ma che fanno il loro sporco lavoro nell’intrattenere il videogiocatore.
Interamente in 2.5D, offre atmosfere e luoghi diversi da esplorare col piccolo eroe, tutti curati ma nessuno veramente indimenticabile.
Il titolo di Press Play è doppiato in inglese e sottotitolato in Italiano, con una colonna sonora che ben si adatta alle situazioni in cui l’eroe dai capelli rossi verrà catapultato.
Sebbene siano stati aiutati da Microsoft Studios, anche nel caso di Max:The Curse of Brotherhood ci troviamo di fronte ad un indie in grado di competere (perlomeno dal punto di vista visivo) con titoli tripla A, com’era già accaduto con The Banner Saga e The Last Tinker.

Verdetto
8 / 10
Se hai un pennarello magico, non aver paura di usarlo
Commento
Max: The Curse of Brotherhood offre intrattenimento al giocatore grazie a degli enigmi sagaci ma che non riescono a mantenere il mordente e cadono nella prevedibilità verso la fine del gioco: malgrado questo piccolo difetto è un titolo a cui dare almeno una possibilità e che potrebbe stregarvi grazie al ritmo incalzante degli eventi. Un ultimo plauso al comparto visivo, che rende il lavoro di Press Play paragonabile ai film d'animazione Disney e Dreamworks, molto più dei vari giochi tie-in dedicati.
Pro e Contro
Visivamente Notevole
Enigmi interessanti...

x ...ma alla lunga prevedibili
x Segreti non troppo segreti

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