Nel 2000 su Nintendo 64 usciva il sequel diretto di
The Legend of Zelda: Ocarina of Time, sviluppato sempre da Nintendo EAD,
The Legend of Zelda: Majora’s Mask, che aveva l’onere di dimostrarsi all’altezza di quello che era stato definito come Miglior Gioco di Sempre.
Nel 2011, a pochi mesi dall’uscita di 3DS, nei negozi arrivò una nuova edizione di
Ocarina of Time, con una grafica riveduta, migliorata laddove e se possibile, e con alcune aggiunte facoltative per essere apprezzata anche da quei giocatori meno hardcore (
la pietra Sheikhan).
Fin d’allora, i fan della serie chiedevano a gran voce un remake di
Majora’s Mask, salvo venir presi in giro con indizi vari (basti pensare a Zelda Williams allo scorso E3) o alle innumerevoli citazioni sparse qua e là come quella presente in
A Link Between Worlds.
Nell’ultimo Nintendo Direct dello scorso anno però, la casa di Kyoto ha rivelato finalmente
The Legend of Zelda: Majora’s Mask 3D, esclusivo ovviamente per 3DS e che dal prossimo 13 Febbraio accompagnerà nei negozi il restyle della stessa portatile,
New 3DS (
e di conseguenza New 3DS XL).
Dopo avervi raccontato le prime impressioni nell’
anteprima di qualche settimana fa, è finalmente giunto il momento di dare un verdetto all’avventura di Link più cupa di sempre.
(Quest)ione di Tempo
L’incipit della trama di Majora’s Mask l’abbiamo già analizzato nell’
anteprima dello scorso Gennaio, lasciando Link al suo viaggio nel tempo che lo porterà a
rivivere ciclicamente i tre giorni necessari a recuperare la Maschera di Majora dalle mani di
Skull Kid.
una pietra miliare dei titoli Nintendo
Per impedire la caduta della Luna su
Cronopoli e salvare tutti gli abitanti di
Termina, l’Eroe del Tempo si ritroverà ad esplorare quattro zone principali, presiedute dai quattro tirapiedi del rivale mascherato, una volta sconfitti Link libererà i Giganti Guardiani, che gli daranno una mano la notte dell’ultimo giorno.
Essendo Majora’s Mask il capitolo della serie che più pone la propria forza sulla trama, non vi diremo oltre e ci concentreremo invece sulle meccaniche particolari che fanno di questo classico una pietra miliare dei titoli Nintendo.
Tutte le vicende di
Majora’s Mask si svolgono nel corso di tre giorni, 72 ore di avvenimenti che si susseguono sia a Cronopoli che nell’intera Termina. Una volta ottenuta la
Canzone del Tempo, potrete tornare all’Alba del Primo Giorno ogni volta che vorrete, perdendo però tutti quegli oggetti numerabili (
Rupie, frecce, bombe, pozioni, chiavi, ecc…) mantenendo però i diversi equipaggiamenti raccolti (
armi, canzoni, bottiglie, frammenti di cuore e ovviamente maschere), questo significa, che se giocate bene le vostre carte, ad ogni reset Link sarà sempre più preparato a quello che dovrà affrontare (
il più delle volte le quattro boss battle principali).
Ogni abitante di Termina vive secondo i suoi ritmi e orari, per impararli e risolvere la miriade di sottoquest presenti nel titolo, Link e il giocatore potranno basarsi sul
Taccuino dei Bomber: almanacco che registrerà ogni richiesta e spostamento dei vari NPG.
Le sottoquest possono svilupparsi nel corso di una notte o coprire tutti e tre i giorni, dando all’eroe specifici orari per portare a compimento determinate azioni e proseguire: l’esempio chiave e quello che più colpisce i fan della serie è sicuramente la missioni di
Kafei e
Anju, due promessi sposi che vedono il loro matrimonio minacciato dall’imminente caduta della Luna e dalla sparizione dello stesso Kafei.
Ogni quest, seppur opzionale, dona sia a Link che al giocatore nuove informazioni su Termina (
oltre che un premio una volta completata) e rende la stessa mappa di gioco più viva e unica.
I miglio-ramenti al taccuino dei Bomber sono utili
Le modifiche apportate in questa nuova versione al Taccuino dei Bomber inoltre, aiutano a pianificare grazie ad una “Sveglia” gli eventi da compiere, o le persone da incontrare, risultando molto utili per lo svoglimento del titolo e per completare al 100% Majora’s Mask 3D.
Se doveste soffrire d’ansia per il continuo countdown, sono presenti due canzoni opzionali che rendono molto meno tesa la situazione: la
Canzone del Tempo Rallentato risulta identica alla versione originale, rallentando per l’appunto lo scorrere del tempo, mentre quella del
Tempo Raddoppiato permette di spostarsi ad un orario preciso a seconda del volere del giocatore, a differenza della versione N64 dove permetteva solamente di arrivare alla mattina successiva.
Questo cambiamento aiuta sicuramente i neofiti, ma potrebbe far storcere il naso ai puristi: infatti insieme alla Pietra Sheikhan, che
svela tramite piccoli video TUTTI i segreti di Majora’s Mask, se utilizzata mina di molto l’esperienza core del titolo, rendendolo fin troppo facile e sbrigativo.
Certo, sta al giocatore l’onesta di non utilizzare la suddetta pietra, ma poterla disattivare del tutto sarebbe stato sicuramente più comodo.
Il fato è stato davvero crudele con te, Nevvero?
Dopo aver parlato del “
fattore tempo” è bene concentrarsi sull’altra caratteristica fondamentale di Majora’s Mask: il potere delle Maschere.
Coloro che hanno completato al 100% Ocarina of Time sicuramente hanno presente alcuni degli strumenti facoltativi del titolo, ottenibili dal Venditore di Maschere, e che erano parte integrante di una sequela quasi infinita di scambi.
le Maschere sono parte integrante del gameplay
Nintendo EAD forte di questa meccanica decise di rendere le Maschere parte integrante di questo sequel, fornendo a Link la possibilità di trasformarsi con quattro di esse, e di ottenere diversi benefici da tutte le altre.
La prima di queste maschere permette a Link di diventare un
cespuglio Deku, così da poter entrare negli appositi fiori e raggiungere posti sovraelevati, in questa forma inoltre, potrete sparare delle Bolle e camminare sull’acqua (
fino a cinque passi consecutivi), l’ocarina del tempo muterà anch’essa diventando un’insieme di trombe; la seconda trasformerà Link in un
Goron, aumentando di molto la sua forza fisica e il peso, permettendogli di rotolare ed utilizzare il proprio potere magico per creare delle punte per danneggiare gli avversari, lo strumento diventerà un insieme di bonghi; infine la Maschera
Zora tramuterà l’eroe del Tempo in un membro della razza acquatica, permettendogli di nuotare ad alta velocità, di esplorare i fondali marini e di lanciare le proprie pinne come boomerang, in questa forma l’ocarina muterà in una chitarra elettrica a forma di lisca di pesce.
La quarta maschera speciale sarà ottenibile solamente dopo aver raccolto tutte le maschere del titolo, sforzo che, vi assicuriamo, varrà la pena compiere.
Le maschere facoltative invece donano diversi benefici all’Eroe del Tempo, dalle orecchie di coniglio che lo faranno correre più veloce, ai meri travestimenti che serviranno per accedere a zone segrete o per completare alcune sottoquest.
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Ehi ma un tempo qui c’era…
Majora’s Mask 3D non gode solamente di una nuova veste grafica, procedimento sotto cui era passato anche Ocarina of Time, ma ha subito una rifinitura anche nel comparto del gameplay e dell’ambientazione, torna anche l’utilissimo inventario in tempo reale, situato sul touchscreen, che permette di avere quattro strumenti contemporaneamente.
piccoli cambiamenti rendono il gioco più moderno
Oltre ai già citati Taccuino dei Bomber e Canzone del Tempo Accellerato il cambiamento più profondo a livello di gameplay l’ha subita la trasformazione in Zora.
Nella versione originale, una volta ottenuta la Maschera, Link poteva nuotare molto più velocemente, con tanto di salti a pelo d’acqua in stile delfino: il maggiore difetto di questa “libertà marina” era sicuramente una scarsa manovrabilità, soprattutto nel Tempio e nelle gare acquatiche coi castori.
In questa nuova versione la libertà è stata negata, l’accellerazione subacquea è ancora disponibile, ma non è più illimitata, ma sarà disponibile solo in cambio di magia (
premendo dunque R): un cambiamento che potrebbe non piacere a tutti, se non fosse che
i movimenti di Zora-Link ne ricavano una manovrabilità migliorata e una precisione mai vista sinora nelle precedenti edizioni del titolo.
Seguono altri piccoli cambiamenti, le frecce di ghiaccio ora permettono di congelare solo determinati punti, alcune ricompense negli scrigni sono state spostate, qualche maschera secondaria non è più ottenibile nelle prime fasi di gioco (tra queste la Maschera di Pietra n.d.r.), i dungeon sono stati ripuliti e “aggiustati”, risultando più moderni grazie a queste piccole differenze estetiche, infine sono state aggiunte diverse statue del gufo per salvare molto più spesso rispetto alla versione originale, rendendo questo remake portatile capace di regalare sia sessioni lunghe che brevi.
Bossa Nova Marina
Abbiamo già largamente parlato del rinnovamento grafico subito da
Majora’s Mask 3D, ma non ci siamo soffermati sull’effetto che da il nome alla portatile Nintendo: se sui modelli base e XL il 3D stereoscopico è allo stesso livello di Ocarina of Time, su New 3DS (
e XL) riesce a sfruttare a pieno il 3D Super-stabile e l’head tracking della nuova versione.
A differenza di
A Link Between Worlds però, l’effetto non è obbligatorio per godere dello Zelda più cupo di sempre, quindi in caso possediate un 2DS non avrete nessun problema.
La traduzione italiana, potrebbe non andare giù a coloro che sono abituati da sempre ai nomi inglesi, ma c’è da considerare il fatto che
Majora’s Mask non è mai stato adattato nella nostra lingua finoa questa nuova versione (
In sostanza fosse uscito in italiano nel 2000 la traduzione sarebbe stata probabilmente la stessa n.d.Guido).
La colonna sonora resta intatta in tutta la sua sublime bellezza, curata dall’instancabile
Koji Kondo, con alcuni brani ripresi da Ocarina. Ogni sottofondo musicale si adatta alla perfezione all’atmosfera di Termina, regalando emozioni anche sul lato uditivo.
Verdetto
9.5 / 10
Eat, Sleep, Play the Song of Time, Repeat.
Commento
Pro e Contro
✓ Meccaniche del tempo ancora uniche
✓ Colonna sonora magistrale
✓ Veste grafica rinnovata
x Canzone del tempo accellerato fin troppo comoda
#LiveTheRebellion