Recensione Ever Oasis

Un mondo sull’orlo del declino. Un inaspettato eroe e uno spirito dell’acqua pronti a collaborare per ristabilire la pace. E una rigogliosa oasi da gestire e far crescere. Questi i semplici ingredienti di Ever Oasis.

Presentato allo scorso E3 2016 da Nintendo, Ever Oasis è un nuovo action-RPG di stampo giapponese pronto ad arrivare sull’instancabile Nintendo 3DS dal prossimo 23 Giugno. Ad opera di Grezzo, che negli anni si è fatta le ossa con i vari remake portatili dei capitoli 3D di The Legend of Zelda, oggi si mette in gioco con una nuova IP diretta da Koichi Ishii, volto storico di casa Square Enix (a lui dobbiamo soprattutto la serie di Seiken Densetsu), qua in veste di director.

Con delle premesse così le aspettative per questo Ever Oasis sono decisamente alte. Saranno stati capaci di esaudirle? Scopritelo nella nostra recensione.

Comme si’ bello a cavallo a stu camello
 

Ever Oasis è un titolo che fa della classicità il suo punto di forza
Non vogliamo rovinarvi la sorpresa o girarci troppo intorno: Ever Oasis è un titolo che fa della classicità il suo punto di forza. Questo, come scopriremo più avanti, non è necessariamente un aspetto negativo o qualcosa da recriminare, ma di base il titolo Grezzo si muove su binari sicuri e lo fa partendo da una narrativa che getta sul tavolo cliché e situazioni ormai fin troppo abusate. Abbiamo il tipico eroe (che ancora non sa di esserlo), Tethu, un bulbino che vive in una pacifica osasi insieme all’inseparabile fratello, il quale si occupa di proteggerla. I bulbini sono esseri che nel loro cuore custodiscono un bulbo, un potere che unito a quello dell’acqua, permette alla vita di crescere rigogliosa. Questo potere viene usato da secoli per controbattere l’avanzata del Caos, una forza oscura che si è impossessata del mondo di Vistrahda e degli esseri viventi che lo abitano, portando il pianeta verso un lento declino e ad una desertificazione quasi inevitabile. Un giorno però la vita di Tethu viene distrutta, con l’avanzata del Caos nella sua oasi. Il fratello, nel disperato tentativo di salvarlo, muore, riuscendo nell’intento di farlo fuggire e metterlo così al sicuro. Ripresi i sensi Tethu farà l’incontro con Esna, uno spirito dell’acqua, e scoprirà una cosa che cambierà la sua vita: dentro di lui è custodito il seme del Grande Albero, un potere che gli permetterà di creare un’oasi tutta sua nel tentativo di contrastare il Caos stesso. Proprio partendo da qua, dalla creazione dell’oasi, Esna motiverà il bulbino nel recuperare dei cristalli speciali, potenti strumenti per debellare una volta per tutte il nemico e tutte le avversità che incombono sul mondo di Ever Oasis.

Come vedete c’è l’eroe, l’eroina, il malvagio con esercito al seguito e un obiettivo, quello di sconfiggerlo e ristabilire la pace. Come si esce fuori da questo percorso la parte narrativa di Ever Oasis inizia a scricchiolare, mostrando i suoi lati deboli. Oltre i suoi protagonisti che godono di una buona caratterizzazione anche sul piano artistico, gli elementi di contorno a supporto della storia sembrano quasi mancare, limitando le azioni secondarie ai vari aspetti gestionali dell’oasi che andremo a scoprire più avanti. Anche la storia stessa avanza per ore senza una precisa direzione, e solo sorpassata la metà del gioco (che si completa nel giro di 25/30 ore) inizieremo a fare la conoscenza con il reale nemico di Ever Oasis e tutti i colpi di scena che la storia ha da offrire, anche se per lo più prevedibili. È apprezzabile invece una morale di fondo che si può leggere fra le righe, relativa all’ambiente e al rispetto per la terra, tematica che sarà portata avanti per tutto il corso del gioco. Quello che manca al titolo Grezzo è un certo livello di approfondimento del suo mondo narrativo, di una lore, che non riesce ad andare oltre le due o tre figure di spicco già citate, relegando tutto il resto a banali macchiette o poco più (ad esempio manca completamente un focus sulle varie razze del gioco e sulla loro storia personale, che viene appena citata brevemente prima dello scontro finale).
Oltretutto Ever Oasis si pone anche come un titolo chiaramente indirizzato verso un pubblico “acerbo”, non necessariamente giovane, ma che si approccia a certi generi per la prima volta. Anche in questo caso, questo aspetto non deve essere visto assolutamente come un contro, dato che preso nell’insieme tutto funziona egregiamente, permettendoci di passare sopra a qualche sbandata.

Noel Gallagher può accompagnare solo
i dungeon sono i veri protagonisti del gioco
Uno dei motivi che ci permette di chiudere un occhio e andare oltre è proprio il gameplay di Ever Oasis, e da questo punto di vista il lavoro fatto da Grezzo è più che eccellente. Alla base del titolo troviamo un action-RPG che come abbiamo detto è piuttosto classico, e questa classicità si riflette non solo sulla storia e il suo svolgimento ma anche sulle meccaniche e il gameplay stesso.
Tethu può sconfiggere il Caos brandendo una spada e sfruttando la magia del vento, un suo potere innato. Una volta agganciati i nemici tramite un praticissimo lock (in sostanza lo Z-targeting di Zelda) potremo effettuare due tipologie di attacco (uno rapido e debole, l’altro lento ma più potente) o evitare di essere colpiti con una schivata che ci farà di rotolare via in maniera sicura. Se nelle prime ore ci troveremo a visitare i dungeon in solitaria, facendo affidamento solo sulle nostre capacità, una volta che l’oasi sarà in piena attività e pronta a ricevere nuovi abitanti verremo  affiancati da altri due compagni di viaggio. Combattendo guadagneremo punti esperienza, che verranno incassati solamente una volta raggiunto il campo base, e l’avanzamento di livello avverrà in maniera del tutto automatica. Il sistema di crescita, pur se gestito interamente dal gioco, permette di sbloccare nuove abilità, sia attive che passive, così come si renderanno accessibili nuove combinazioni che aumenteranno le possibilità in combattimento, con combo sempre più complesse e potenti, rendendo il battle-system articolato e ben sviluppato. Ad un certo livello si renderanno disponibili anche delle abilità di lotta, alcune come quella di Tethu infonderanno sui compagni dei buff delle varie statistiche (attacco, difesa, ecc), altre saranno veri e propri attacchi speciali in grado di abbattere i mostri in poche semplici mosse.

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La possibilità di passare in maniera rapida da un eroe all’altro del party è una caratteristica che sfrutteremo molto nel corso del gioco. Nei combattimenti, la presenza di una sorta di triangle system delle armi obbligherà il giocatore ad una continua alternanza fra i personaggi per sfruttare al meglio i vari stili di lotta e il loro equipaggiamento, mentre nell’esplorazione dei dungeon ogni personaggio avrà un’abilità unica che ci permetterà di avanzare o risolvere i tantissimi enigmi e le trappole mortali che troveremo sul nostro cammino. Ad esempio le doppie lame dei Lycona, una delle tribù di Ever Oasis, ci consentiranno di aprirci una strada nei passaggi ostruiti da delle ragnatele, così i possenti martelli dei Serkah, sfonderanno i muri più fragili o attiveranno degli interruttori. Sono molte le soluzioni adottate, così i personaggi con i quali dovremo interagire e portare con noi nel nostro viaggio. Ovviamente il party sarà limitato solamente a 3 membri, e dovremo effettuare più viaggi all’Oasi per attivare il cambio. Per fare ciò potremo in qualsiasi momento utilizzare un fast travel che ci riporterà all’ingresso della base così da gestire la squadra. Questo, se nelle prime ore di gioco non pesa più di tanto, sopportando abbastanza pacificamente i brevi tempi di caricamento (fra andata e ritorno) ogni viaggio si fa sentire nelle fasi finali del gioco , specie quando nella stessa stanza dovremo cambiare party molteplici volte per superare i vari ostacoli, evidenziando la mancanza di un sistema più friendly e decisamente meno dispersivo.

Nonostante ciò i dungeon sono i veri protagonisti del gioco, ed è qua che si sente l’influenza che ha avuto la serie di Zelda nello sviluppo di Ever Oasis. Dalla semplicità basilare dei primi sotterranei da esplorare, man mano che proseguiremo nell’avventura il livello di sfida si alzerà, proponendo enigmi e prove sempre più stimolanti e ben strutturati, sebbene di fondo resti quella facilità innata che è intrinseca in ogni singolo aspetto del gioco. Ogni dungeon ci obbligherà ad utilizzare determinate abilità, e in molti casi, per sbloccare ogni singolo segreto contenuto al suo interno dovremo più volte tornare sui nostri passi non appena si unirà a noi qualche nuovo abitante, che ci permetterà di superare ostacoli altrimenti insormontabili.

Gli scontri con i boss sono un altro aspetto che ha un retrogusto zeldiano, e non sempre un approccio diretto al problema è la soluzione più azzeccata.

Deserto che vai, usanze che trovi
la gestione dell’oasi fa da collante all’intero gioco
Dopo aver parlato della storia e accennato ai combattimenti è giusto soffermarsi su una delle meccaniche più rilevanti di Ever Oasis che fa da collante al gioco intero: la gestione dell’oasi. L’oasi è la nostra base, il nostro centro operativo, e la sua espansione è legata al numero di abitanti che potremo accogliere al suo interno. Per fare ciò dovremo rendere l’Oasi appetibile e di richiamo, aprendo una serie di negozi che possano catturare l’interesse dei viandanti, che verrà monitorato tramite un apposito menù che indicherà i vari gusti dei potenziali interessati. Questi, prima di stabilirsi definitivamente nel nostro villaggio ci porranno delle richieste, che una volta soddisfatte conquisteranno la fiducia del personaggio che deciderà di fermarsi presso l’Oasi. Raggiunto un certo numero di abitanti, Esna si occuperà di far salire di livello il nostro “avamposto”, che evolvendosi permetterà di costruire un maggior numero di negozi, o svolgere attività secondarie come occuparci del vivaio, nel quale coltivare frutta e ortaggi. Anche in questo caso la parte gestionale si rivela abbastanza semplice ed abbordabile, nulla di eccessivamente complicato o che possa assorbire troppo il nostro tempo distraendoci dall’obiettivo principale. Man mano che l’Oasi crescerà dovremo occuparci di approvvigionare i negozi, fornendo loro le materie prime da vendere. Questo mette in evidenza un’aspetto legato al crafting, pratica che sarà sempre ben presente per tutta la durata dell’avventura. Rifornire i materiali non solo permetterà di ottenere nuovi clienti e visitatori, ma anche incassare le Acquagemme, moneta di scambio che potremo usare per creare nuove Bulbotteghe o investire per realizzare nuovi equipaggiamenti tramite il sistema di sintesi che si bloccherà nel corso del gioco. La soddisfazione degli abitanti si riflette sui poteri dell’oasi, che ci donerà dei benefici come bonus sulla salute o la possibilità di riprendere il gioco in caso di sconfitta, senza dover quindi ricominciare dall’ultimo salvataggio, recuperando tutta l’energia persa (fino ad un massimo di tre volte a fine gioco). Sempre per invogliare i viandanti a visitarci potremo organizzare delle fiere, eventi speciali nei quali massimizzare i guadagni e ottenere ancora più abitanti. Queste saranno divise per tipo (ad esempio dedicate alla moda o alla vendita di gadget) proprio per puntare a una determinata clientela.

Superato un certo punto dell’avventura, molte azioni di gestione possono essere effettuate rapidamente tramite menù: dagli spostamenti rapidi fra una zona e l’altra dell’oasi, al rifornimento delle varie Bulbotteghe, così come automatizzare la coltivazione nel vivaio affidando il lavoro agli abitanti non impegnati in altro o inviarli in missione per recuperare nuovi materiali.
Le Bulbottege poi potranno essere espanse, e se da un lato questo aumenterà la richiesta di materiali necessari per la loro attività, dall’altra avremo molti più introiti da reinvestire sia nell’oasi che nell’equipaggiamento. Non solo, una volta raggiunto il giusto livello, anche i negozi potranno salire di rango, attivando delle quest secondarie via via sempre più complesse, sebbene pure qua, come per il discorso dei personaggi, manchi una trama che riesca a carburare le nostre attività, limitando il tutto al recupero di determinati oggetti o sconfiggendo qualche nemico particolare.
E una volta terminata la storia e sconfitto il boss finale cosa ci offre il gioco? Potremo continuare ad esplorare il mondo di Ever Oasis, cercando di completare al 100% l’Oasi o cimentandoci nei Labirinti dei Geroglifici, dungeon speciali generati collezionando delle apposite tavolette, all’interno del quale trovare potentissimi nemici del Caos.

 

Il Sahara è un deserto e su questo non ci piove
Un altro aspetto vincente di Ever Oasis è il suo comparto grafico.
L’esperienza di Grezzo maturata con i vari capitoli di Zelda gli ha permesso di lavorare su una console che, nonostante gli anni sulle spalle, è ancora in grado di offrire molto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dalla direzione artistica azzeccata, che con il fil rouge della tematica desertica punta l’accento su un’immaginario arabeggiante, sia nella realizzazione dei personaggi sia del mondo di gioco, riuscendo al tempo stesso a diversificare le varie ambientazioni, creando location suggestive e ottimamente costruite. Ovviamente i limiti tecnici della console ci sono tutti, ma al di là di quello il gioco si muove senza nessun tipo di incertezza, anche nel caso decidiate di attivare l’effetto 3D stereoscopico, feature sempre più passata in secondo piano, ma che con Ever Oasis offre una buona resa visiva. Se i dungeon sono i protagonisti del gioco, questo ritrova conferma proprio quando si va a parlare della loro realizzazione, mettendo in evidenza un ottimo level design che fa da traino all’esplorazione, che avviene sempre senza grossi intoppi, anche grazie all’uso del secondo schermo, nel quale viene sempre visualizzata una pratica mappa e alcune scorciatorie rapide come il menù di cura o quello legato agli obiettivi della missione.

Bene, ma non benissimo il sonoro, non tanto per la qualità dei brani che come per la grafica va a pescare da sonorità esotiche che ben si sposano con le atmosfere del gioco, quanto per la ripetitività di alcune tracce (tra cui le varie battle theme o i brani dell’oasi) che nel lungo periodo rischiano di stancare.
Pur mancando un qualsiasi tipo di doppiaggio, Ever Oasis arriva a noi completamente adattato in un buon italiano, permettendo a tutti di godere a pieno del titolo Grezzo.

Verdetto
8 / 10
Il vero nemico nel deserto è la sabbia nelle mutande
Commento
Ever Oasis è la sorpresa dell'estate di Nintendo 3DS. Pur dimostrandosi abbastanza classico nella formula, proponendo un action-RPG senza troppi guizzi creativi, con le sue sfaccettature e un gameplay solido riesce a superare egregiamente la prova. L'aspetto più debole è senza ombra di dubbio la narrativa, che basandosi su alcuni cliché più che abusati, soffre, con un racconto che frena (specie nelle prime ore) quello che dovrebbe essere invece l'entusiasmo iniziale. Sorvolando tranquillamente su questa défaillance, scendendo sotto la scorza troviamo un titolo godibile e curato sotto ogni suo aspetto, nonostante il suo essere “classico” e una facilità di fondo che si radica in ogni meccanica. Se siete alla ricerca di un avventura che sappia intrattenervi per diverse ore troverete in Ever Oasis un buon compagno di viaggio per questa calda estate che è alle porte.
Pro e Contro
Ottimo sistema di combattimento
Gestione dell'oasi semplice ed efficace
Tecnicamente squisito

x Storia debole e da approfondire
x Tendenzialmente molto facile

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