Recensione Darksiders Genesis: non chiamatelo diablolike

Recensione di Darksiders Genesis

L’E3 2019 è stata un’edizione abbastanza sottotono. Tra riconferme e leak selvaggi, l’unico titolo che riuscì a catalizzare l’attenzione dell’intero pubblico fu Cyberpunk 2077, con quel ormai leggendario cameo di Keanu Reeves. Una piccola e timida sopresa però arrivò agli occhi degli amanti degli hack and slash isometrici: Darksiders Genesis. THQ Nordic, in barba alle speranze degli appassionati della saga che anelavano ad un quarto capitolo, mostrò uno spin off di origini che strizzava l’occhio agli amanti dei diablolike. Visuale isometrica, orde di demoni da massacrare, possibilità di approccio al combattimento a distanza: gli ingradienti c’erano tutti. Il nostro provato però a Lucca Comics and Games 2019 all’Esport Palace ci lasciò un po’ perplessi. Le meccaniche provate risultavano a tutti gli effetti le stesse della serie classica, fino ad ora mai integrate con una camera isometrica fissa. Pad alla mano (e non a caso l’ho menzionato), finalemente il momento della verità è arrivato. Scopriamo in questa nuova recensione di Darksiders Genesis se l’esperimento di Joe Madureira (autore della saga originale) sia riuscito a dare inizio ad un nuovo sottogenere.

Versione testata: PC

Un fratello dal grilletto facile

La Genesi
Per mantenere l’equilibrio, l’Arso Consiglio ordinò ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse di sterminare la loro stessa razza. I Nephilim (esseri generati dall’unione di angeli e demoni), vennero ritenuti colpevoli di mettere a rischio il genere umano a causa del loro potere.

Il primo impatto di gioco è stato brutale quanto i pesanti fendenti di Guerra. Ci ritroviamo subito immersi nella battaglia durante l’assedio alla fortezza del demone Samael. Inviati dall’Arso Consiglio per indagare su questi nuovi tumulti, Guerra e Conflitto devono farsi strada tra le orde demoniache fino ad arrivare al signore della fortezza. Fin dalle prime fasi di gioco diventa subito chiara una cosa: non è un gioco da mouse e tastiera. Darksiders Genesis riprende le stesse meccaniche di combattimento dei suoi predecessori e fondamentali risultano combinazioni di attacchi leggeri e pesanti, conditi con un uso massiccio della schivata rapida. Anche la fatality al demone in fin di vita è stata mantenuta, la quale ci regala sanguinolente animazioni e succosa vita extra.

Ma se Guerra con la sua brutalità e il suo cruccio ci da il ben tornato alla famosa saga di THQ, è Conflitto a risultare il vero elemento di novità. Durante le prime sessioni di gioco si è portati a credere che il fratello di Guerra sia superfluo; negli scontri corpo a corpo gli attacchi pesanti e ad area di di quest’ultimo risultano sempre la strategia migliore. Ma mano a mano che si prosegue si inizia ad apprezzare sempre di più il pistolero chiaccherone. Conflitto è notevolmente più agile di Guerra e permette di utilizzare il doppio scatto rapido, molto utile nello scontro uno contro uno e nelle sezioni di mappa dove la cavalcatura non è disponibile. Inoltre, nonostante il sistema di mira non sia dei migliori, le due pistole Misericordia e Redenzione fanno il loro sporco lavoro quando l’approccio da lontano risulta più congeniale.

Ma è l’interazione tra i due Cavalieri il vero punto di forza di Darksiders Genesis, aspetto che più ci ha colpito durante la prova per questa recensione. Il rapporto tra i due fratelli è davvero divertente, sia in battaglia che nelle scene di intermezzo. Guerra come nel combattimento è duro e stoico, mentre Conflitto è un pazzoide dalla battuta facile. Poterli cambiare durante uno scontro genera combinazioni davvero devastanti e a volte è l’unico modo per poter sopravvivere. Negli scontri contro i Boss di livello infatti è necessario utilizzare le abilità di entrambi personaggi. Sfruttando l’agilita di Conflitto, si possono schivare facilmente i potenti attacchi di quest’ultimi e i devastanti fendenti di Divoracaos permettono di abbatterli rapidamente.

Poter intercambiare Guerra e Conflitto durante un combattimento genera combinazioni davvero devastanti e a volte è l'unico modo per poter sopravvivere.

Camera isometrica e platform: un matrimonio che non s’ha da fare

Se nei combattimenti la camera isometrica ci permette di gestire il campo di battaglia in maniera più strategica, alternando le abilità di Guerra e Conflitto a piacimento, purtroppo non ci aiuta affatto in fase di platforming e risoluzione degli enigmi. Le due meccaniche classiche di Darksiders, che assieme al combattimento offrono un gameplay davvero variegato, male si sposano con la camera fissa, tanto da rendere alcune sequenze veramente frustranti.

Frustrazione non derivata tanto dalla difficoltà del gioco in sé, che in generale offre una sfida ben bilanciata. Ciò che innervosisce è l’incapacità di focalizzare l’attenzione su un punto preciso della mappa. Durante le sequenze di platforming, alcune delle quali davvero al cardiopalma, è difficile calcolare le distanze tra un appiglio e l’altro, proprio a causa della posizione fissa della camera. Anche nelle fasi di risoluzione degli enigmi non poter orientare la camera a piacimento innervosisce non poco, obbligandoci spostarci fisicamente per osservare punti della mappa di gioco davvero prossimi alla nostra posizione iniziale.

Camera isometrica: una soluzione di comodo?

In questi momenti purtroppo, durante la prova di Darksiders Genesis per questa recensione, ci è venuto da pensare più volte che la presenza di una camera isometrica sia stata più una soluzione di comodo che una precisa scelta stilistica. Due delle tre meccaniche fondamentali di Darksiders Genesis cozzano fortemente con essa, mentre nel combattimento non è sfruttata come dovrebbe. Nei diablolike una visuale dall’alto permette un controllo totale del campo di battaglia. Grazie a tecniche a distanza, trappole e alleati è possibile avere un approccio molto strategico al combattimento. In Darksiders Genesis solo le pistole di Conflitto ricevono beneficio da questa visuale aerea. Chiara risulta dunque la volonta di Airship Syndicate, team di sviluppo del gioco: non un Darksiders isometrico ma una camera isometrica in Darksiders.

Sezione di platforming in Darksiders Genesis con Conflitto

Hei tu maledetto demone, dammi il tuo Nucleo!


Per approfondire:
Darksiders II
A decretare il definitivo divorzio tra il titolo di THQ Nordic e i e l’amata saga Blizzard, con tanto di separazione dei beni, è il peculiare sistema di crescita dei personaggi. Inizialmente poco chiaro, lo si inizia ad assimilare dopo qualche ora di gioco, risultando molto distante dai classici sistemi a cui siamo abituati. Tra le miriade di sfere multicolore che i nemici rilasciano dopo essere stati sconfitti, ve ne una più importante di tutte: i Nuclei Creature. Queste sfere portano con loro abilità passive e migliorie molto interessanti e possono essere allocate all’interno di un albero delle abilità. Vi sono due tipi di Nuclei Creature: i secondari di colore viola, rilasciati dai nemici comuni e i primari di colore oro, ottenibili dai boss sconfitti.

Ogni nucleo creatura conferisce benefici a statistiche o abilità sia a Conflitto che a Guerra contemporaneamente. I Nuclei secondari sono di tre tipi: Attacco, Collera e Salute e se posizionati negli appositi incastri incrementano di molto l’abilità connessa al loro tipo. Questo strano sistema di crescita non convince del tutto, offrendo un livello di personalizzazione non molto elevato, se si pensa che la plancia dei Nuclei è la stessa sia per Guerra che per Conflitto. In aiuto però vengono i vari poteri secondari dei due personaggi, completamente disgiunti dall’albero delle abilità e unici per ogni fratello. Conflitto ad esempio può vantare di un variegato arsenale di proiettili, che vanno dai classici pallettoni a devastanti raggi laser. Guerra dal canto suo ha a disposizione diversi attacchi pesanti per la sua Divoracaos, alcuni utili nella mischia, altri adatti ai giganteschi boss di fine livello.

Albero delle abilità di Darksiders Genesis

Un gioco per tutte le tasche

Per concludere questa recensione, Darksiders Genesis è a conti fatti un gioco assai particolare e in un certo senso innovativo nel panorama degli hack and slash. L’esperimento di adattare la camera isometrica alle meccaniche classiche della serie non è riuscito del tutto, ma non per questo il gioco risulta essere noioso o frustrante. La verticalità è un elemento difficile da gestire in presenza di una camera fissa. Ma grazie a sequenze platform davvero ben riuscite e un grinding ambientale, Darksiders Genesis riesce comunque a regalare momenti di gioco davvero entusiasmanti. Sulle fasi di combattimento inoltre nulla da segnalare. Nonostante non offrano un elevato livello di sfida, grazie ai due fratelli dell’Apocalisse gli scontri risultano davvero concitati e sempre differenti.

Un piccolo disappunto sul lato tecnico purtroppo: la grafica è abbastanza datata e il gioco presenta alcuni piccoli bug ambientali e nel combat system. Non è raro incastrarsi tra una roccia e un pilastro dopo aver effettuato uno scatto rapido e non è chiaro quale sia il limite massimo di distanza affinchè le pistole di Conflitto siano efficaci. Tutto ciò però è presto perdonato visto il prezzo con cui viene venduto il titolo: 29.99€ per la versione PC, 40.98€ per le console. Se ad una godibile campagna single player si aggiunge il multiplayer in co-op, Darksiders Genesis offre una pregevole e completa esperienza videoludica ad un prezzo davvero onesto.

Verdetto
7.5 / 10
Conflitto: il fratello che tutti noi vorremmo!
Commento
Darksiders Genesis è un esperimento che solo il creatore della saga Joe Madureira poteva tentare. Mantenere le classiche meccaniche tanto amate dai fan in presenza di una camera fissa non è stata sicuramente un'operazione semplice, ma il risultato, seppur non ottimo, è abbastanza soddisfacente. Genesis intrattiene e diverte nonostante qualche bug qua e là e la presenza del co-op multiplayer aiuta la longevità del titolo, la quale si attesta attorno alle 15 ore circa. Ad un prezzo così non si poteva proprio chiedere di più.
Pro e Contro
Combat system divertente
Ottimo rapporto tra Conflitto e Guerra
Platform ed enigmi soddisfacenti

x Camera isometrica male integrata
x Presenza di bug di gameplay
x Grafica un po' datata

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