Recensione Bloodborne: The Old Hunters

I sei anni che separano Bloodborne da Demon’s Souls, come dicevamo qualche mese fa in occasione della recensione del titolo From Software, hanno visto l’esplosione della “saga Souls” e concesso all’ultima creatura di Hidetaka Miyazaki di “tornare a casa”, su Playstation 4, ricevendo quel trattamento che di solito Sony riserva alle sue esclusive che era stato all’epoca negato al capostipite della serie. The Old Hunters prova per l’ennesima volta questa affermazione: se al regno di Boletaria non è mai stata aggiunta la sesta Arcipietra, Yharnam ha invece visto l’arrivo di una nuova area di gioco. Varrà la pena affrontare di nuovo la notte della caccia per questa espansione?

 

Nota: I contenuti di The Old Hunters possono essere raggiunti sia che si stia affrontando per la prima volta l’esperienza di Bloodborne che durante il Nuovo Gioco + (e successivi): l’unico requisito obbligatorio è aver già sconfitto il Vicario Amelia a Cathedral Ward. Nel primo caso il livello consigliato prima di affrontare l’espansione è il 65, che si alza a 115 per la seconda run. Da parte nostra, considerato il livello di sfida del pacchetto, consigliamo in ogni caso (soprattutto se si è alla prima partita) di entrare nell’Incubo del Cacciatore solo a ridosso della fine del gioco e una volta sicuri del proprio equipaggiamento.
 

Fucine da incubo
The Old Hunters svela qualcosa in più del gioco base, pur rimanendo fedele ai canoni della serie
La tradizione di From Software vuole che l’aspetto narrativo dei titoli della casa giapponese lasci ampio spazio alla libera interpretazione del giocatore, rimanendo in equilibrio tra il detto ed il non detto e approfondendo gran parte di questo aspetto tramite dialoghi e descrizioni in-game piuttosto che attraverso uno story-telling propriamente detto. The Old Hunters non poteva quindi che prestarsi nuovamente a questo gioco di sottintesi e verità sussurrate a mezza voce, pur cercando di offrire uno scorcio di quella che era la prima alba di Yharnam e (soprattutto) della Chiesa della Cura: rispetto all’esperienza di base questo nuovo contenuto scaricabile si sbottona un po’ di più senza andare però contro quello che è il format della serie Souls, con l’effetto di riuscire a rimanere criptico ma al contempo lasciando sulla strada qualche informazione più di primo pelo sugli eventi che hanno portato alle notti della caccia.

L’atmosfera continua ad essere azzeccata, con qualche inciampo
Dal punto di vista del design le tre macro aree in cui The Old Hunters è suddiviso si presentano al primo impatto abbastanza familiari, con l’Incubo del Cacciatore (la prima) che di fatto presenta (con una valida giustificazione in-game) assets già utilizzati per Yharnam assemblandoli in una maniera differente, per poi man mano che si prosegue assumere connotati più spiccatamente inediti (salvo una “mezza ricaduta” che coinvolge due dei boss inclusi nel pacchetto) fino al Villaggio dei pescatori. Il tutto è ad ogni modo permeato dall’atmosfera decadente e dai tratti gotici del titolo originale, assestandosi in sostanza sugli stessi ottimi livelli (con come detto qualche inciampo ma anche qualche scenario davvero riuscito).

 

Anche i cacciatori vanno in paradiso
Non abbassate la guardia, specie se avete abbandonato bloodborne per un po’ di tempo
Dal punto di vista della sfida, si accennava più su, From Software non si è lasciata intenerire e ha confezionato un prodotto dove, soprattutto se si era abbandonata Yharnam per dedicarsi agli altri titoli usciti dalla fine di Marzo a questa parte, sa davvero mettere alla prova il giocatore. Soprattutto le prime aree infatti pullulano di cacciatori ormai ebbri di sangue, incapaci di distinguere i mostri dagli alleati e pronti ad attaccare indiscriminatamente gli uni o gli altri. A differenza delle loro controparti al di fuori dell’Incubo questi una volta sconfitti non abbandonano per sempre l’area di gioco, ma come accade per le altre creature tornano ad occupare la loro posizione una volta ricaricata l’area. Oltre a fornire al giocatore un rude benvenuto i cacciatori dell’incubo permettono di avere un primo assaggio (e in più di qualche caso di entrare in possesso) delle nuove armi introdotte da The Old Hunters, che grazie alle loro particolarità aprono ai giocatori nuove possibilità di approccio una volta sul campo di battaglia: l’Arco affilato di Simon per esempio riesce a svolgere la duplice funzione di arma bianca e da distanza, valorizzando le build che puntano sulla Tinta di Sangue, mentre altre novità si concentrano sul quantitativo di danni, anche elementali, da infliggere (su tutte il Martello Esplosivo) e altre ancora offrono nuovi spunti ad un altro degli aspetti messi più in secondo piano dal gioco base, specie nella prima run, l’Arcano.

Le nuove armi convincono, ma rischiano di essere trascurate: vanno infatti potenziate da zero
In particolare la Spada della Luna Sacra, grazie alla possibilità di infliggere danni anche fisici, è un’ottima pensata per attirare su questo ramo i giocatori che se ne sono tenuti lontano. L’unico neo da questo punto di vista riguarda la progressione: al netto delle considerazioni sulla linearità di questo aspetto già fatte per Bloodborne (e che riconfermiamo) per poter cogliere appieno il potenziale di queste aggiunte è necessario portarle, com’è ovvio, ad un livello abbastanza alto, cosa che sicuramente non è possibile fare giocando il tutto una sola volta. Chiariamo subito, non è un difetto in se e per se (è un aspetto più che normale in un videogioco), ma sicuramente il risultato è quello di minare in parte l’appeal delle nuove armi in favore dell’ “usato sicuro” dato dall’equipaggiamento perfezionato durante le precedenti partite. Un peccato, visto che il lavoro fatto da From Software si vede e può offrire più di qualche nuovo spunto.

 

Se il comitato di accoglienza riservato al giocatore dagli altri cacciatori e più in generale dalle bestie che popolano le tre aree di The Old Hunters è stato agguerrito, da meno non potevano essere i cinque boss aggiunti dall’espansione: anche su questo fronte, soprattutto se non si riprendeva Bloodborne in mano da un po’ di tempo, è necessario qualche tentativo prima di riuscire ad avere la meglio su questi avversari di caratura più alta. In soccorso del giocatore arriva però una delle novità dell’ultima patch, che permette di evocare (con le stesse modalità utilizzate per chiedere l’assistenza di altri cacciatori online) alcuni personaggi controllati dalla CPU, facciano parte o meno della nuova fazione messa a disposizione da From Software anche nel pacchetto base (la Lega). Un aiuto che forse, non tanto in questa espansione quanto in alcuni Sotterranei del Calice e nelle aree “vecchie”, forse semplifica un po’ le cose ai giocatori meno esperti, ma che rimane in ogni caso una semplice opzione che si può, qualora non si fosse interessati, tranquillamente ignorare.

Rimandato a Novembre
Sul piano tecnico è ancora un po’ grezzo, ma i progressi fatti da From Software si vedono
In occasione della recensione dell’esperienza originale, che nel complesso abbiamo ritenuto (e riteniamo) una delle più solide di questo 2015, avevamo puntato il dito contro alcuni degli aspetti tecnici di Bloodborne, al pari dei precedenti esponenti della serie un po’ grezzo se guardato sotto determinate luci. From Software in questi mesi ha continuato a lavorare sul gioco e, sebbene il tutto non sia improvvisamente scomparso e complessivamente Bloodborne rimanga una delle esclusive di Playstation 4 visivamente meno convincenti (per quanto artisticamente il tutto sia, come detto, molto indovinato) i progressi ci sono stati: buona parte dei glitch che permettevano di accumulare indebitamente Echi del Sangue ed oggetti sono stati risolti e soprattutto i caricamenti rientrano adesso all’interno di una soglia più che sopportabile. Insomma, chiunque decida di avventurarsi in The Old Hunters si ritroverà tra le mani un prodotto sicuramente ancora abbastanza “sporco”, ma molto meno inframezzato da attese davanti allo schermo.

Verdetto
Si
Me lo ricordavo un po' più facile
Commento
The Old Hunters sicuramente non farà cambiare idea ai detrattori di Bloodborne e più in generale a chi non ama gli esponenti della serie Souls. L'espansione infatti si inserisce nello stesso solco del gioco base, ereditandone i pregi e tamponandone alcuni dei difetti, che rimangono comunque sullo sfondo di Yharnam. In ogni caso si tratta di una più che degna espansione per una delle esperienze più solide di questo 2015, capace di aggiungere tanta varietà (specie sul fronte delle armi) e condendo il tutto con un ottimo livello di sfida, sopratutto per i "figliol prodigi" che avevano momentaneamente messo da parte l'opera di From Software.
Pro e Contro
Ottimo livello di sfida
Tante nuove armi
Artisticamente indovinato...

x ... Ma con qualche inciampo
x Se non vi è piaciuto Bloodborne non cambierete idea

#LiveTheRebellion