Negli ultimi anni, il panorama indipendente si è riempito di titoli sviluppati con Unity, dai più riusciti come
Max and the Curse of Brotherhood, a quelli un po’ meno come
Chronology, molti team hanno fatto tesoro del motore di sviluppo. Anche
Rack N Ruin, esclusiva PlayStation 4 di
Life Spark Entertainment, ne fa utilizzo, offrendo un titolo action con tanti enigmi, che in più di un’occasione ricorda i capitoli 2D di
The Legend of Zelda. Rack N Ruin è disponibile in digitale sul PSStore ad un prezzo errato di 23,99 € (il prezzo reale è 13,99 €) una volta acquistato è possibile ottenere un risarcimento della differenza, fino a quando il problema non verrà risolto.
Il seme della distruzione
Rack è un mago demoniaco che ha passato tutta la sua esistenza a distruggere mondi per conto di Ruin, il signore dei demoni. Quando il padrone lo chiama al suo cospetto, Rack pensa che su voglia complimentare per l’ottimo lavoro svolto, scoprendo invece di aver causato l’ira del mostro: i pianeti vanno corrotti, non distrutti o Ruin non avrà nulla su cui dominare. Il mago riceve così un ultimatum, dovrà corrompere Galia, un pianeta apparentemente pacifico dominato dalla Regina amon, un’enorme drago elettrico. Nel corso nel suo viaggio atto a corrompere il nuovo mondo, Rack scoprirà la verità sulla Regina e anche sul suo padrone, tra battaglie e risoluzioni di enigmi con dialoghi conditi di umorismo e sadismo che potrebbero strappare più di un sorriso.
Rack è ben caratterizzato, gli altri personaggi no
Se da un lato Rack è ben caratterizzato, seppur il tipo di personaggio che richiama i canoni dell’antieroe è sfruttato più o meno ovunque di questi tempi (
The Witch and the Hundred Knight e Disgaea sono solo un paio di esempi), tutto il cast di comprimari risulta molto insipido sia che si tratti della Regina Amon, sia di Ruin il demone, arrivando alla completa impassibilità degli abitanti di Galia.
Non siamo riusciti a completare Rack N Ruin a causa di un bug che ci ha impedito di proseguire con la storia.

Dopo l’ennesima morte nella foresta incantata, all’ennesimo respawn che ci costringe a ripercorrere l’intero dungeon dall’inizio, Rack rimane bloccato all’entrata, non potendosi muovere in alcun modo; anche i tasti del menù (quindi il teletrasporto) non rispondono agli input, rivelando un bug non da poco conto. Il resto della Recensione è scritta in virtù di questo difetto speriamo risolvibile.
Le magie del demone
Quello che manca nella trama di Rack N Ruin viene sicuramente compensato dal gameplay: il protagonista potrà fare affidamento su quattro diversi elementi (
Fuoco, Vuoto, Tuono, Ghiaccio) affidati a X e su un nutrito inventario di oggetti, che varia da delle torrette automatiche a strumenti curativi utilizzabili con cerchio. Gli elementi si otterranno man mano che Rack conquisterà i dungeon, e si riveleranno fondamentali per sconfiggere le numerose orde di nemici che il piccolo mago si troverà di fronte. Con quadrato Rack evocherà una barriera magica che ridurrà il danno infertogli e gli permetterà di spostare telepaticamente blocchi e mostri congelati per risolvere i numerosi enigmi presenti nel titolo di Life spark entertainment (
ci torneremo tra poco). Al giocatore invece la scelta di quale elemento o strumento utilizzare, conscio del fatto che il demone ha a disposizione una barra della magia e che la salute tende a scendere molto velocemente e in un batter d’occhio,
alla minima distrazione potreste essere costretti a ripetere intere sezioni a causa di una morte inaspettata. La morte di Rack riporterà in vita tutti i nemici sconfitti costringendovi così a ripetere intere ondate di instancabili avversari che si scaraventeranno furiosi contro il demoncello, stesso destino anche se per sbaglio doveste abbandonare un’area, e in un gioco dove il back-tracking è essenziale il continuo respawn instantaneo dei nemici risulta in breve tempo snervante.
Rack N Ruin richiama in più aspetti i capitoli 2D di The Legend of Zelda, dal vasto open world esplorabile, fino ai dungeon ricchi di enigmi da risolvere. Proprio questi puzzle risultano ben studiati e capaci di attirare l’attenzione più delle incessanti battaglie a cui andrete incontro: con la barriera magica a cui abbiamo accennato poc’anzi, Rack potrà sollevare oggetti e spostarli nella mappa di gioco, attivando interruttori e quant’altro. Ogni dungeon sfrutta logicamente un elemento principale e vi porterà pian piano allo scontro con il boss: i tre avversari che siamo riusciti ad affrontare risultano sicuramente la parte più impegnativa e divertente dell’intera produzione di
Life Spark Entertainment.
Dipinto di demone
Completamente disegnato a mano,
Rack N Ruin offre ottime ambientazioni dipinte, ma pecca di ben poche animazioni sia per il protagonista che per gli abitanti di
Galia: se il character design è apprezzabile (
e non del tutto), l’impressione totale è completamente indifferente e non riesce a distinguersi dal marasma di titoli indipendenti offerti sulla console di casa Sony.
Il comparto sonoro conta musiche che spaziano tra rock e classica, richiamando anche sotto questo aspetto la serie Nintendo ambientata ad Hyrule: il doppiaggio, se così vogliamo chiamarlo, è ridotto alla risata isterica di Rack e a qualche frase insipida detta da alcuni PNG.
Life Spark Entertainment ha tradotto i testi dell’intero titolo in italiano, rendendo Rack N Ruin alla portata di tutti.
Verdetto
6 / 10
Forse con RPGMaker veniva meglio
Commento
Pro e Contro
✓ Enigmi interessanti
✓ Personaggio divertente
✓ Boss fight ben ideate
x Comprimari insipidi
x Respawn insistente
x Backtracking snervante
#LiveTheRebellion