Recensione The Witch and the Hundred Knight

Nippon Ichi Software, o NIS, ha da sempre accontentato quella fetta di videogiocatori amanti degli anime giapponesi e dei JRPG, mixando il tutto in giochi ricchi di citazioni e fan service, dalle tematiche più svariate.
E così dopo le avventure del principe dei demoni Laharl in Disgaea, dopo le vicende legate alla console war di Hyperdimension Neptunia (di cui è solo distributore), e dopo il ragazzo divenuto Dio del più recente Guided Fate Paradox, è tempo di incontrare la strega Metallia (Metallica nella versione originale) e il suo famiglio Hundred Knight.

The Witch

The Witch and the Hundred Knight narra le peripezie di Metallia, la strega della palude, odiata da tutti e relegata a vivere nella sua catapecchia, almeno fino a quando non evocherà il famiglio leggendario, il nostro Hundred Knight, e inizierà ad attuare la propria vendetta contro le streghe e il mondo che tanto la disprezza.
Il piano di Metallia è espandere la propria palude in tutto il mondo, in modo tale da aumentare i propri poteri e potersi teletrasportare a piacimento, per far ciò Hundred Knight dovrà far sbocciare i Pillar of Temperance , degli obelischi in grado di spargere la sostanza verde che dona i poteri e le forze alla sua padrona.
Ma questo non è che l’inizio dell’avventura dei due, che incontreranno sulla loro strada numerosi avversari, tra cui le Streghe del concilio di Walpurgis, ma anche diversi alleati come l’astronomo Lucchini, ed ogni pilastro sbocciato farà sempre più luce sul vero obiettivo di Metallia.
Come in ogni altro gioco NIS sono i dialoghi tra i personaggi i veri protagonisti e, se a coloro che non sono abituati a lunghi segmenti parlati possono sembrare inutili e prolissi, gli abituè si godranno ogni invettiva di Metallia contro i poveri comprimari del gioco.
La trama di The Witch and the Hundred Knight riuscirà a rapire il giocatore che saprà dargli il tempo di sbocciare e che resisterà imperterrito per la cinquantina di ore richieste per completarlo (superficialmente)date le tematiche forti come il bullismo psicologico e la diversità, già viste in milioni di altri giochi, ma trattate con lo stile e l’humor nero tipico di NIS.

The Hundred Knight

The Witch and the Hundred Knight mescola meccaniche da diversi generi, offrendo un’ampia scelta d’intrattenimento, dal GDR d’azione, al Gestionale, passando per l’Hack ‘n slash ed il Dungeon Crawler.
La mappa di gioco è divisa in zone, in ognuna di esse, il nostro Hundred Knight dovrà farsi strada tra creature magiche utilizzando le sue cinque armi bianche, che potranno concatenarsi aumentando la propria potenza grazie alla sequenza dei simboli magici presenti su ognuna.
Per schivare gli attacchi nemici, basterà premere X al momento giusto (sempre che la stamina lo permetta) e, come in molti action, se Hundred Knight reagirà nell’esatto istante in cui sta per essere colpito, attiverà il contrattacco, in questo caso rallenterà il tempo per qualche secondo permettendovi di infierire sul mostro immobile.
Il giocatore dovrà gestire bene il proprio tempo, infatti, sulla testa del cavaliere troverete una fiamma alimentata a Gigacalorie (Gcal) che decresce ad ogni secondo passato nello stage.
Se il cavaliere dovesse morire, verrà riportato in vita a costo di Gcal, se queste dovessero esaurirsi, la vita dell’eroe inizierà a calare drasticamente portandolo all’inevitabile Game Over.
Per evitare tutto ciò oltre agli oggetti classici di ogni gioco di ruolo che si rispetti, potrete ricorrere al cannibalismo: riducendo la vita degli avversari potrete attivare il QTE (Quick Time Eat) dove Hundred Knight mangerà letteralmente la vittima, ripristinando Gcal, ma riempiendo lo stomaco di spazzatura.

L’obiettivo, come già scritto, è far sbocciare gli Obelischi della zona, non solo per aumentare i poteri di Metallia, ma anche per utilizzare i Grade Points ottenuti sconfiggendo i nemici, sia per ricaricare i Gcal, sia per potenziare temporaneamente (fino all’uscita dallo stage) i parametri di Hundred Knight.
Gli Obelischi sono anche l’unico modo per tornare all’hub principale, ovvero la palude di Metallia, e conservare quindi gli oggetti raccolti nello stomaco (espandibile) e l’esperienza ottenuta nello stage per far salire di livello le “Classi” del nostro cavaliere (di cui parleremo tra poco).
Infine una piccola nota riguardo la Chaos Revelation, l’asso nella manica di Hundred Knight, che permette in qualsiasi momento (qualora abbiate gli AP necessari) di scatenare la forza innata del cavaliere, causando però la decrescita irreversibile delle Gcal.
La Chaos Revelation rende i boss e i mostri comuni più vulnerabili agli attacchi di Hundred Knight, abbassando drasticamente la difficoltà delle battaglie e annullando completamente qualsiasi strategia basata sulla schivata (e il rallentamento del tempo) o sull’utilizzo dell’arma giusta al momento giusto.

The Hundred Knight, again

Il nostro eroe avrà a disposizione diversi aspetti ottenibili nel corso del gioco: queste Classi gli forniscono diverse implementi delle statistiche e, delle sei disponibili, potrete usarne fino ad un massimo di tre a stage.
Ogni Classe ha, oltre ai propri pro e contro, un livello personale, che aumenterà grazie all’esperienza ottenuta ogni volta che porterete a termine una zona ritornando alla palude di Metallia.
In qualsiasi momento, durante l’esplorazione del livello, potrete cambiare tra i tre aspetti selezionati, ma per impostarne di nuovi dovrete per forza tornare all’hub principale.
Chiude il cerchio delle abilità di Hundred Knight la possibilità di evocare i Tochka, famigli speciali che gli permetteranno di esplorare al meglio le zone di gioco: oltre quelli per le abilità come trasformare mostri in oggetti, o saltare su piattaforme più elevate che verranno donati da Metallia stessa nel corso dell’avventura, sparsi per i livelli vi sono altri tochka offensivi o difensivi( per un totale di 9 evocazioni) come una fortezza rotante, un famiglio esploratore o un piccolo esercito di cavalieri in miniatura.

Durante l’esplorazione delle zone, capiterà spesso di imbattersi in villaggi o accampamenti, abitati da PNG innocui e non caratterizzati, che si limiteranno a parlare con Hundred Knight e reagiranno in maniera diversa a seconda del Karma: quando vi troverete dinnanzi ad un edificio infatti, potrete decidere se conquistarlo o semplicemente visitarlo, nel primo caso, a seconda del livello del cavaliere, potrete riuscire ad ottenere un tesoro grazie alla Witch Domination, che alzerà anche illivello del Karma succitato.
Purtroppo il Karma è uno dei parametri peggio sfruttati di The Witch and the Hundred Knight, infatti l’unica differenza che si riscontrerà sarà nei prezzi più elevati dei negozi.
Diversamente invece, se ucciderete molti nemici della stessa specie, questi cambieranno atteggiamento, diventando più paurosi o più aggressivi.
Oltre a far cadere oggetti e nuove armi, i nemici potrebbero far cadere pezzi di anima, da utilizzare nella palude per ottenere diversi benefici più o meno utili: purtroppo l’unico di questi potenziamenti “necessario” è il Tochka, mentre gli altri risultano inutili o quanto meno superflui, rendendo presto la caccia all’anima un mero accumulo.
Il mix dei vari gameplay è dunque riuscito per metà, lasciando troppi elementi in sospeso o sviluppati male (oltre quelli succitati anche le risposte multiple alle poche domande poste al nostro Hundred Knight che non cambiano la direzione degli eventi) ma sicuramente regalerà qualche soddisfazione agli amanti degli action rpg che impareranno a concatenare le combo del cavaliere.

The Swamp

The Witch and The Hundred Knight offre le classiche scenette a cui NIS ci ha abituato negli ultimi anni, popolate da Sprite 2D con diverse animazioni ed espressioni facciali. Ogni personaggio, in questa forma, è caratterizzato con l’estrema cura solita del team, richiamando in più aspetti l’animazione nipponica.
Purtroppo troviamo l’immancabile rovescio della medaglia durante le scene in 3D, con una visuale isometrica, i personaggi del titolo sembrano pupazzetti di plastica, e non solo, certi momenti della trama dalle tematiche importanti, perdono gran parte dell’effetto per colpa di questi “burattini” scriptati.
Questo difetto grafico è riscontrabile solo durante i dialoghi dato che, durante il gameplay vero e proprio, e l’esplorazione delle zone, le animazioni di Hundred Knight sono più che accettabili: data la natura molto “Anime” del titolo, visto anche  che dopo ogni capitolo partono i titoli di coda come al termine di un episodio, avremmo preferito delle scene animate almeno per le vicende più importanti a fine di trama.
Fortunatamente in soccorso a questo difetto, troviamo una colonna sonora variegata e che pesca in diversi genri, dal metal alla lirica, passando per alcuni brani definibili “Laytoneschi”.
Il doppiagigo giapponese risulta come al solito impeccabile, sebbene siano stati cambiati molti nomi nella traduzione inglese: The Witch and The Hundred Knight è disponibile infatti solo in lingua anglosassone, come ormai da tradizione NIS.

Verdetto
7.5 / 10
Denigrato da chi non ha le orecchie
Commento
The Witch and the Hundred Knight convince in parte, poichè se da un lato il comparto sonoro ben realizzato, i personaggi principali sopra le righe, e gran parte del gameplay che offre più di uno spunto per i giochi del genere conquisteranno tutti gli amanti dei classici giochi di NIS, dall'altro c'è un comparto grafico arretrato (quando non riguarda gli sprite) e fin troppe cose lasciate incompiute. NIS ha gettato nel calderone, è proprio il caso di dirlo, troppi elementi, ed alcuni di questi risultano davvero poco sviluppati o lasciati a se stessi; il gameplay di The Witch and the Hundred Knight è un esperimento che, fatta esperienza di questi errori, potrebbe offrire molto in uno dei futuri titoli della compagnia.
Pro e Contro
Colonna sonora d'impatto
Character design ben realizzato
Gameplay ricco...

x Aspetto grafico datato
x … ma con qualche parametro inutile

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