Dovremmo chiederci se i videogiochi possono davvero prevedere il futuro e anticipare i tempi?
Una volta ho letto un libro in cui si poteva prevedere il futuro, anche se i videogiochi non c’entravano. No, il protagonista era il villain, il cattivo, e si imbatteva nello stesso identico libro che avevo in mano io. Un’esperienza assurda: stavo leggendo esattamente quello che lui poteva leggere, ciò che gli avrebbe conferito la capacità di cambiare il proprio futuro. Ogni passo nella sua avventura lo vedeva sfogliare le pagine del libro blu che anch’io sfogliavo, ed era come se io fossi proprio lì con lui. Pensate che figo giocare a un videogioco dove il cattivo gioca un videogioco che prevede il suo futuro?
Death Stranding in qualche modo pare dar l’idea di essere proprio quel tipo di disco. Se ne è parlato fino alla nausea: Hideo Kojima si è fatto riconoscere, non c’è ombra di dubbio. Avreste mai pensato che quella situazione si potesse verificare nella nostra vita? (attenzione, contiene spoiler)
Una terra in completo lockdown. Poche città sopravvivono, sembrano tutte città fantasma e chi osa avventurarsi viene con ogni probabilità ucciso, finendo anche per provocare una voragine gargantuesca che marchierà per sempre la mappa di gioco. Ma sotto c’è molto di più: un’estinzione di massa, come se ne sono verificate in precedenza ma forse peggio. Il manico del coltello lo tengono delle entità, la personificazione della morte stessa sotto forma di fantasmi “alla deriva”. Nessuno può raggiungerli, e chi lo fa subisce la stessa fine. Rings a bell?
Death Stranding ha un po' anticipato il nostro tempo, e tuttavia non è la stessa cosa
No che non lo è, dai. Non si parla mica di una banale influenza, e le persone nella realtà non esplodono mica quando vengono contagiate. Eppure è assurdamente simile: un attimo prima puoi vederle, puoi toccarle, puoi sentirle. E poi di botto spariscono: non puoi più avvicinarle come ti pare e non ne rimane che uno spettro. Ma meno pericoloso degli Arenati.
Death Stranding è la prova di come i videogiochi possano prevedere il futuro, anticipare i tempi e gli eventi senza nemmeno saperlo. Perché dietro le teorie complottistiche che svelano impenetrabili verità sulle lobby farmaceutiche, siamo tutti separati ma vicini. E sembra che dobbiamo per forza ricordarcelo ogni giorno. Come in Death Stranding i corrieri sono stati tra i pochi (anche se non gli unici) a portare avanti il lavoro, e se una Deluxe di Final Fantasy VII Remake è sul vostro scaffale è grazie solo a loro. Se non fosse già questo più che abbastanza, ora in Cina hanno pure gli esoscheletri. È assurdo, Hideo Kojima sapeva già tutto. Non è che sotto sotto c’entra qualcosa con tutto questo? Forse lui poteva salvarci?
Chiaramente in entrambi i casi il potere di salvarci è solo in mano a noi
Ormai è chiaro che di Death Strandingnon ci abbiamo capito niente. Ma proprio niente. Abbiamo giocato un videogioco guardando solo le meccaniche, senza capire che anche quelle era un po’ “prevedere il futuro”. Non c’è spazio per ragionamenti seri su uno svago: figurati se uno non fa un videogioco solo per soldi. Qui non c’è spazio per sentimenti ed emozioni nei videogiochi, quindi il loro impatto sulla comunicazione tra le persone è zero per forza. Anche le software house in parte sono come le grandi lobby farmaceutiche: nascondono il denaro in una pillola indorata.
Gli esoscheletri esistono da secoli: sono anche loro a migliorare il mondo del lavoro, ma non certo i videogiochi. Non è che una coincidenza che li si utilizzi dopo l’arrivo di Death Stranding. Piuttosto è proprio Death Stranding che dà risonanza mediatica a chi li porta, non il contrario.
Ma se è così abbiamo recepito il messaggio sbagliato.
Kojima sta prevedendo un futuro di corrieri con gli esoscheletri? O di fine del mondo? No, e in realtà non sta prevedendo nulla: se ne sta augurandouno migliore. Il vero messaggio dei suoi videogiochi riguarda proprio la comunicazione tra le persone, che può migliorare ben altro che il mondo del lavoro. I videogiochi non possono prevedere il futuro, ma possono anticipare i tempi lasciando un messaggio che ci sarà poi utile. Ci provò nel ’97 lo stesso Final Fantasy VII, che torna in remake a urlarci in faccia un messaggio più che mai attuale: “non ci avete capito niente la prima volta, riprovate“.
#LiveTheRebellion
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
#LiveTheRebellion