Nintendo Gallery è il nome del museo della casa di Kyoto, di cui si prevede l’apertura entro il 2023. La notizia è comparsa oggi sul sito della compagnia. Nel comunicato, però, l’azienda ha rilasciato solo alcune informazioni generali sui propri piani. Ad esempio, si parla di luogo, date e scopi del progetto.

In primo luogo, l’impianto che ospiterà il progetto è la Nintendo Uji Ogura Plant. Nello specifico, la struttura dal 1969 ospitava la produzione di carte da gioco e altri articoli. Entro pochi anni, tuttavia, l’impianto diventerà un museo, dal nome provvisorio di Nintendo Gallery. Per quanto riguarda le date, il 2023 è l’anno fiscale del completamento.

la Nintendo Ui Ogura Plant, vecchia fabbrica che ospiterà il museo Nintendo Gallery
Nintendo Uji Ogura Plant
In cosa consiste il progetto? Per ora, la Nintendo Gallery sembra un normale museo. Ad esempio, la struttura ospiterà prodotti storici della compagnia. O ancora, si parla di esperienze ed esibizioni per i visitatori. Nulla di diverso da una galleria tematica, come l’International Manga Museum a Kyoto. Le motivazioni sembrano varie.

Da una parte, la lettera parla di “diffondere la storia e la filosofia di Nintendo”. Anche se non ci sono dettagli in merito, è facile immaginare un’esposizione di prodotti più o meno conosciuti e interessanti storie aziendali. Una sorta di “memoria commerciale” per la compagnia, che si muove intenta a cementare nella storia il proprio passato. Dall’altra, il piano rientra nella valorizzazione dell’area urbana. Un museo porta di certo più prestigio alla città, rispetto ad una fabbrica. In sostanza, si parla dell’ennesimo passo degli sviluppatori nel mondo reale. Tutt’altro che il primo, per quanto riguarda Nintendo.

Esiste già un gran numero di negozi legati a Nintendo o compagnie affiliate, come ad esempio i Pokémon Store, o, più di recente, il Nintendo Store di Shibuya, per non parlare di Super Mario World negli Universal Studios di Osaka. Proprio perché in questo caso non parliamo di un negozio, anche se un museo senza souvenir sarebbe strano, viene naturale chiedersi una cosa: cosa ci aspetta?

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