Avete presente quel modo di dire nel gaming rivolto a chi è molto preciso in qualcosa, ad esempio “headshotti come un chirurgo”? Beh, sembra che recentemente alcuni scienziati abbiano condotto ricerche sui videogiochi e medicina, e quindi sulla correlazione che esiste sulle abilità trasmesse se, a giocare, è proprio un medico chirurgo.
Ebbene sì, un bel giorno apri la finestra e scopri che il videogioco non è più un giocattolo. Sarcasmo a parte, è ormai evidente come il nostro medium preferito viene sempre più preso in considerazione. Quasi sfruttato, come servizio di cui avvalersi per dimostrare virtualmente una particolare teoria. Ricreare una situazione del passato. Simulazioni di volo imposte agli aspiranti piloti in accademia.
È chiaro come i videogiochi abbiano sempre più chance di fornire applicazioni che trascendono il mondo virtuale. Riflessi, capacità di concentrazione, resistenza al sonno sono solo alcune delle “abilità” che le recenti ricerche evidenziano come peculiari di chi fa uso costante del medium videoludico.
In particolar modo una ricerca americana su videogiochi e medicina afferma che i chirurghi che a casa utilizzano abitualmente i videogames sembrano amplificare le loro prestazioni con rapidità ed efficacia.
Questo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Surgjournal, mette in luce il fatto che giocare ai videogiochi (o perlomeno a determinati titoli) potrebbe essere considerato come materia di formazione, in questo caso chirurgica. Lo studio è stato condotto non solo osservando le abitudini comportamentali dei soggetti, ma anche incrociando i dati con altri studi sui videogiochi e medicina generale.
Nel dettaglio, risultano essere gli interventi di tipo robotico e laparoscopico quelli a beneficiare maggiormente di queste soft skills. È logico aspettarsi che sia necessaria ulteriore sperimentazione per stabilire con assoluta certezza quanto sia profonda la connessione tra videogiochi e abilità chirurgiche.
La scienza ci dice che i benefici dell’utilizzo regolare del videogioco siano non solo evidenti, ma anche concreti. Coordinazione, problem-solving, tempo di reazione sotto pressione, tutte abilità che un player della buonora possiede. Che ne sia conscio oppure no.
Non solo gioco quindi, in quanto tante di queste skills sono proficue in-game ma anche e soprattutto nel mondo reale. Maggior concentrazione, fermezza, reattività possono salvare vite nel caso in cui si tratti di un medico chirurgo. Dunque sì, i videogiochi possono essere banco di prova e per tenersi sempre allenati e sul pezzo, specie in tempi di quarantene e stop forzati.
Che si parli di videogiochi fuori dal loro ambito natale è sempre gradito. Fonte di nutrimento per il medium stesso, che comincia a venir visto sempre meno come fonte di intrattenimento fine a se stessa. Un mezzo che possa effettivamente lasciare in eredità un qualcosa a memento delle ore di gioco dedicate.
#LiveTheRebellion
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
#LiveTheRebellion