Anche una semplice animazione rispecchia i sentimenti di chi l’ha creata.

Che bello che è internet. Davvero tanto bello. Siamo riusciti a parlare e ribattere una notizia su Cyberpunk 2077 e la famiglia del futuro, ed del ruolo dei genitori e compagnia bella, partendo da un video postato su Reddit. E non lo dico con sarcasmo, anzi. Sono davvero felice, perché significa che è ancora presente una voglia di scavare oltre il gioco, di ricerca dell’inaspettato, del dettaglio, del piccolo.

Ovviamente sappiamo tutti che il post era in parte ironico in parte sorpreso, ma la vera polverina magica è la speculazione che è arrivata in seguito a quella scoperta. E questo denota una capacità di analisi globale e interazione sociale che solo internet con la sua molteplicità di forme e volti può fornire. In un caleidoscopico intreccio di teorie, quel video ha mostrato quanto sia sottile la linea tra bug involontario e scelta autoriale in un videogioco. Io qui vorrei portarvi una mia idea dopo aver letto i commenti al post e qualche notizia qua e là. Per cominciare, quindi, beccatevi il video:

Proiezione di paure attuali

Con “proiezione di paure attuali” intendo la volontà di riportare in forma alterata o meno in un ipotetico futuro, paure della vita di tutti i giorni. Di solito questa proiezione avviene nei prodotti artistici tramite dell’escamotage del mondo distopico, visto che la libertà data da mondi impossibili per noi da conoscere, permette all’autore di dare sfogo alla fantasia, ancorandosi a elementi della sua vita presente e passata senza che risulti stranianti o incomprensibili per chi poi andrà a usufruire del prodotto.

Che poi di base è come funziona la scrittura di qualsiasi cosa: si parte da ciò che si conosce e si rielabora, niente di così eclatante. Cyberpunk 2077, quindi, data la sua natura di mondo distopico, ha permesso ai suoi creatori di proiettare nelle strade di Night City tutte quelle paure che vivono giornalmente, esasperando il concetto di violenza e sessualizzazione come da codice cyberpunk.

Veniamo quindi a quella scenetta, che vede protagonisti due bambini e quella che si suppone essere la loro mamma. Non è altro che un loop di animazioni in cui uno dei due bambini gioca con una lattina mentre l’altra con una pistola. In tutto questo la mamma è in fase catalitica come solo Cyberpunk 2077 c’ha abituato ad osservare (se non fosse chiaro sto dicendo che il titolo di CD Project RED ha tutt’altro che belle animazioni). Da questi fotogrammi è partita un’ondata di speculazioni sul ruolo dei genitori in Cyberpunk 2077. C’è chi dice che sia un bug, chi una cosa voluta dagli autori perché in altre situazioni altri bambini hanno sparato o maneggiato armi da fuoco mentre rovistavano nei secchi della spazzatura; insomma, un insieme di cose che potremmo riassumere con: la famiglia in Cyberpunk 2077 non è la stessa dei giorni nostri.

La famiglia in Cyberpunk 2077 è diversa e distante da noi... Forse

Ecco, io concordo in parte con quell’affermazione e dovreste aver capito già dove voglio andare a parare. Se è vero che non siamo abituati a vedere bimbi armati (ciao America) è anche vero che stiamo parlando di un’esasperazione di qualcosa che potrebbe accadere eccome tutti i giorni. A Night City la gente si ammazza, si minaccia, si violenta senza pensare alle conseguenze. E’ un degrado controllato e voluto dalle MegaCorp per tenera a bada la gentaglia mentre loro ingrassano sulle loro teste. In una situazione di questo tipo, non è così assurdo e strano vedere delle armi in mano ad un bambino, come non è assurdo e strano che i bambini vedano pubblicità ipersessualizzate senza alcun controllo genitoriale. Tutti questi elementi sono pezzi della nostra società incastonati dentro la struttura cyberpunk.

Non è così raro, oggi, che un bambino negli Stati Uniti possa avere accesso all’arsenale del padre e sparare a qualcuno o addirittura uccidersi. Non è raro vedere, sia in America che qui in Italia, trasmissioni dove la figura femminile è mostrata come oggetto del desiderio, provocante e sessualizzata all’estremo (ciao Striscia la Notizia anche a te). Tutto questo clima di lotte sociali in difesa della libertà altrui, di cambiamento, di transizione tra ideali vecchi e a volte vergognosi (tutta la storia del catcalling e di come una volta fosse una pratica ben vista. mentre ora, giustamente, no), si riflettono nel prodotto artistico e parlano attraverso il linguaggio ludico, animato in questo caso, allo spettatore. Quella scena nasconde quasi un monito: se continuiamo su questa strada, nella società del futuro sarà normale dare delle armi ai bambini.

Bug or not to bug

In conclusione, potrebbe essere un bug. O meglio, potrebbero tranquillamente aver programmato quell’animazione con il primo oggetto random raccolto dal modello poligonale del bambino, che, per puro caso, è stato una pistola. Io però non andrei a cercare necessariamente la verità, anche perché pensare ad una possibile volontà autoriale sotto forma di critica sociale nei confronti della famiglia normale di Cyberpunk 2077, mi fa ben sperare nel futuro dei videogiochi. Vorrei vedere più spesso accentuate queste prese di posizione, negative o positive che siano. Vorrei vedere più spesso le comunità parlare di un determinato evento e migliorare/cambiare la società attuale in funzione di quella immaginata dagli autori di questo o di quel videogioco. Per me questo dovrebbe fare l’arte: far parlare di sé.

E facendo parlare di sé emozionare e influenzare i giocatori del presente e del futuro.

#LiveTheRebellion