Alcuni giorni fa, il giornalista Jason Schreier ha confermato, su Bloomberg, che in Hogwarts Legacy sarà possibile creare personaggi trans. Si potrà scegliere la voce del personaggio, il corpo e l’identità di genere con cui vorremo che si identifichi, condizionando così anche i pronomi con cui gli altri personaggi lə si rivolgeranno e il dormitorio in cui verrà collocatə. Si avrà dunque la possibilità di creare un personaggio transgender, ponendo l’attenzione non solo – e nemmeno per forza – ai genitali che possiede. E tutto ciò, per me, è fantastico.

Parlare però di Hogwarts Legacy, della saga di Harry Potter, di personaggi trans, di identità di genere e di J. K. Rowling crea un fantastico cortocircuito. Soprattutto se ci mettiamo in mezzo anche un lead designer dichiaratamente antifemminista e nostalgico del Gamergate.

Si potranno scegliere la voce, il corpo e l'identità di genere.

J. K. Rowling e l’inclusività di Hogwarts Legacy

Non molto tempo fa, J. K. Rowling si era espressa con forti ideali discriminatori nei confronti delle persone transgender. Tutto ciò ha sconvolto i fan, che di colpo hanno visto nella donna creatrice di un immaginario che li ha – quasi letteralmente – cresciuti una persona transfobica, con pregiudizi capaci di ledere la dignità e i diritti del prossimo. Questi suoi commenti – ci riporta sempre Schreier – hanno dato agli sviluppatori di Hogwarts Legacy la spinta per creare personaggi trans, in modo non solo che il gioco risultasse il più inclusivo possibile, ma anche come presa di posizione forte contro le parole della Rowling.

Il “ma”

Sempre pochi giorni fa, sul forum ResetEra è partita una campagna di boicottaggio nei confronti di Troy Leavitt, lead designer di Hogwarts Legacy. Leavitt, infatti, ha più volte fatto dichiarazioni di odio verso i movimenti femministi e verso il MeeToo, scagliandosi contro chi li sostiene e gridando all’ingiustizia della Social Justice, difendendo l’idea che sia tutta una campagna d’odio verso gli uomini (etero e cis). Le intenzioni che si sono diffuse su ResetEra erano di puro e semplice oscurantismo. Ogni cosa prodotta da Leavitt andava cancellata, e il suo nome era da eliminare. A seguito di ciò, Troy Leavitt si è dimesso dal team di Hogwarts Legacy.

Cosa abbiamo quindi di fronte?

La censura non è mai una buona idea, anche con Troy Leavitt.
Il team di Hogwarts Legacy ha affermato che l’inclusività presente nel proprio videogioco è frutto di una scelta di opposizione nei confronti delle dichiarazioni discriminatorie di J. K. Rowling. Però, fra i creatori principali vi era un uomo con solidi ideali sessisti, violenti e tossici.
Io sono davvero felice che Hogwarts Legacy permetterà personaggi trans. Sono felice perché so che così moltɜ più videogiocatorɜ potranno vedersi rappresentatɜ, e il vedersi in un medium che si ama dà una forza enorme. Se non ci si vede, si ha l’impressione di non esistere.

Tuttavia, non riesco a togliermi il vago sospetto che la decisione di inclusività di Avalanche Software sia in realtà un’operazione di rainbow washing. Un mostrare adesione e attenzione alle tematiche LGBT+ per un puro motivo di marketing, non volendo però combattere per questi ideali all’interno del proprio team e, quindi, nel mondo all’infuori di Hogwarts Legacy.

Se non ci si vede, si ha l'impressione di non esistere

Boicottare e censurare Hogwarts Legacy

Io sono contro ogni forma di censura. Non trovo in questa, o nel boicottaggio, dei metodi efficaci per trattare un problema. Un’opera, dal mio punto di vista, va fruita in ogni caso, tenendo però bene a mente chi l’ha creata, quali sono i suoi ideali e in che contesto sociale si colloca. È attraverso un’analisi critica che ciò che c’è di negativo diventa elemento di crescita. Non serve a nulla nasconderlo sotto il tappeto in salotto. Quindi, giocate Hogwarts Legacy se volete. Non sentitevi in colpa. E lo stesso si può dire per ogni prodotto legato alla saga di Harry Potter.

Prendete ciò che c’è di buono e analizzate ciò che non va, diventando ancora migliori.

#LiveTheRebellion