Gli sviluppatori di Ghost of Tsushima sono stati premiati per aver diffuso la storia dell’isola
Dopo la campagna Kickstarter nata dai fan per aiutarela ricostruzione dell’isola dopo il passaggio di un tifone, il game director Nate Fox e Jason Connell, il creative director, diventeranno gli ambasciatori per il turismo dell’isola di Tsushima. Conseguentemente a questa onorificenza, il governatore dell’isola Hiroki Hitakatsu insieme a Sony hanno annunciato una campagna atta a promuovere il valore storico dell’isola. Inoltre Hiroki ha ringraziato i due programmatori con il seguente comunicato.
Fox e Connel diffondono con il loro gioco il nome e la storia di Tsushima in tutto il mondo ed in un modo meraviglioso. Molte persone non conoscono la storia del periodo Gen-ko. Quando il gioco è stato lanciato nessuno conosceva l’isola di Tsushima, quindi sarò sempre grato a loro per aver diffuso la nostra storia con una grafica così notevole e con una storia profonda.Hiroki Hitakatsu
Il medium videoludico non è nuovo a raccontare storie o luoghi esistenti. Un esempio Assassin’s Creed. Grazie alla serie di Ubisoft, specialmente con il trittico formato dal secondo capitolo, Brotherhood e Revelations, molte persone hanno potuto apprezzare le città italiane durante il periodo rinascimentale. E grazie a Unity è stato possibile “recuperare” alcune navate interne della cattedrale di Notre-Dame per ricostruirle dopo l’incendio. Il premio per il turismo dato ai programmatori di Ghost of Tsushima non è da considerarsi come incentivo al settore terziario. Non credo che con questa emergenza sanitaria molti siano andati a visitare l’isola. Al contrario questo premio deve essere visto come un premio alla preservazione della storia.
Il gioco ricostruisce fedelmente templi e luoghi sacri dell’isola. Per quanto la trama segua un personaggio inventato, gli eventi che accadono nel gioco sono realmente avvenuti. Ben vengano quando opere di questo calibro cercano di insegnare eventi storici. La memoria storica deve essere preservata, sia essa nei libri che in videogiochi. Ed anzi il medium può essere usato come supporto all’insegnamento.
Il professore Tore Olsonn dell’università del Tennessee ha utilizzato Red Dead Redemption 2 per poter spiegare, ai suoi studenti, il periodo 1899-1911. Il professore, nel prodotto, ha constatato come la trama andasse a toccare vari punti storici di quell’epoca. Tra questi: il mito della frontiera, colonialismo e discriminazione nei riguardi dei Nativi Americani, Il movimento per il diritto di voto per le donne e molto altro. Questo sta a significare che, ad un occhio più esperto, il videogioco può essere utilizzato come materiale didattico.
Dobbiamo anche considerare come la campagna Kickstarter e la premiazione al turismo per Ghost of Tsushima, sia spunto di riflessione di un’ altra cosa. Il collegamento tra mondo reale e il mondo videoludico. Soprattutto con la ricostruzione, molti fan hanno devoluto parte dei loro risparmi, perché ancorati all’isola di Tsushima virtuale. Possiamo notare come il videogioco può essere visto come un legame tra le persone. Migliaia di persone, senza vedersi e conoscersi hanno ricostruito un momumento.Un governatore grazie ad un gioco, ha stretto un profondo legame di gratitudine con due programmatori. Ciò dimostra come ad un livello impercettibile il videogioco può unire persone di nazionalità, fede e credo diverso. Perché in fondo a queste due storie esiste una morale di fondo.
Quella che il bene, anche a chilometri di distanza, crea legami che non possiamo immaginare
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