Durante il suo ultimo direct, Nintendo ha annunciato l’uscita per Switch del suo gioco di ruolo Miitopia. Tempo neanche di vedere la luce, il videogame ha subito ricevuto in Russia il rating 18+.
All’interno del gioco, infatti, è possibile stringere relazioni con personaggi dello stesso sesso, caratteristica che si scontra con la – così conosciuta – “legge anti-gay” russa.

You are propaganda

La legge

L’11 giugno 2013, la Duma di stato ha approvato all’unanimità – con un solo voto contrario – una serie di norme atte a “proteggere i minori dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori tradizionali della famiglia”. Norme subito emanate dal presidente Vladimir Putin, il 30 giugno seguente.
Nel 1993, l’ex presidente Boris Yeltsin aveva abrogato l’articolo 121 del Codice penale russo, che vietava i rapporti omosessuali. Tale scelta fu presa a causa delle numerose pressioni provenienti dall’Unione Europea, e causò un inasprirsi dei rapporti fra il governo russo e la chiesa ortodossa, che considerava (e considera) l’omosessualità come una piaga sociale. L’approvazione della legge contro la propaganda omosessuale ha permesso così al governo Putin di rafforzare i rapporti con la chiesa ortodossa.

Una legge per “proteggere i minori”

Non è il primo The Simps 4 ha ottenuto il rating 18+ per la possibilità delle relazioni gay. FIFA 17 fu preso di mira per la presenza di lacci delle scarpe color arcobaleno. Il fumetto di Overwatch, invece, è stato direttamente bloccato.
La “legge anti-gay”, o “legge contro la propaganda omosessuale”, presenta tre punti chiave:

il primo vede l’aggiunta dei materiali considerati promotori di relazioni sessuali non tradizionali all’elenco dei prodotti vietati ai minori di 18 anni. Perché, secondo la legge, essi sono dannosi per la salute mentale e la crescita dell’individuo, nonché per la sua “salute spirituale”. Questo è il punto chiave che ha causato a Miitopia il rating 18+ in Russia.

Il secondo punto fa rientrare l’omosessualità e la propaganda lgbti nei comportamenti vietati non solo in pubblico, ma anche all’interno delle famiglie. L’articolo obbliga le autorità russe a intervenire per adottare misure di “protezione” verso i minori che si trovano esposti a questi ideali, paragonando la situazione ad ambienti di intolleranza raziale e sociale, promozione di alcool e tabacco, e alla pornografia.

Il terzo punto descrive le sanzioni e i provvedimenti da adottare in caso di violazione, che prevedono multe e periodi di reclusione. Tali sanzioni sono applicate anche alle aziende e alle attività di cui l’accusato può far parte, spingendo dunque al licenziamento e all’eliminazione di qualunque materiale lo riguardi.

NIET! We are NOT propaganda!

Miitopia in Italia

La presenza di relazioni omosessuali in Miitopia non ha avuto effetti sul PEGI, che consiglierà il gioco ai bambini dai 7 anni in su. Tuttavia, questo non deve farci abbassare la guardia. Secondo Ilga Europe – una delle maggiori associazioni che si occupano di monitorare i diritti delle persone lgbt+ in Europa – su 49 paesi presi in esame, l’Italia si colloca al 35esimo posto.

Basta pensare non solo agli episodi di violenza che avvengono con preoccupante quotidianità, ma anche alle parole di odio e di allarmismo per un pericolo inesistente che riempiono la bocca di molti discorsi politici (di destra). La paura del “genitore 1” e del “genitore 2” che “delegittimano” la mamma e il papà. La difficoltà di organizzare lezioni di educazione sessuale e all’affettività nelle scuole. L’idea che l’omosessualità renda “inferiori” a livello evolutivo. Potrei continuare l’elenco per pagine e pagine…

Il 4 novembre 2020, la Camera dei deputati ha finalmente approvato il ddl Zan, contro discriminazioni e violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo. Era un passo tremendamente necessario, che però ancora non ha terminato il suo percorso di totale approvazione.

Le persone cosiddette “normali” si sono talmente adeguate al codice maschile-eterosessuale da non essere in grado di intendere, in genere, la relatività, la contingenza e la limitatezza del concetto di “normalità”.

Mario Mieli

Children-404 È una community LGBTI presente su Facebook e su VK che raccoglie testimoniante di giovani adolescenti, offrendo loro uno spazio sicuro.

La difesa a pugno duro di una presunta “normalità”, senza capire invece che l’eterosessualità è solo uno dei tanti spettri possibili. Non è LA normalità. È una delle tante. Ecco cosa porta alla censura, alla repressione, alla violenza. Mettere un rating 18+ a un videogioco come Miitopia per la possibilità di relazioni omosessuali può sembrare qualcosa da niente, ma è causa di una società che non accetta e non vuole capire la complessità dell’essere umano. E lo fa per pura e semplice paura. Prima di quell’age rating, ci sono le proteste per i diritti soppresse con la violenza, ci sono attivistə perseguitati e assassinati.

Ci sono terrore e sofferenza. Quindi, no, non è propaganda. Non è indottrinamento, non sono atti che mirano alla repressione di concetti come la famiglia e l’identità, e non sono ideali che renderanno confusi e fragili i minori. Non sono atti di violenza.

Leggi come quella russa lo sono. Governi repressivi che difendono e giustificano gli atti d’odio lo sono.

#LiveTheRebellion