Il mondo, in risposta alla pandemia da Covid-19, si sta evolvendo verso un mondo digitalizzato, ed anche il mondo medico non è rimasto a guardare.
Negli ultimi anni i videogiochi stanno trovando sempre più maggior consenso anche in ambito medico. I videogiochi e la riabilitazione stanno facendo un enorme passo in avanti e si stanno diffondendo sempre di più gli exergames (exercises game). Questi prodotti, nati per caso, ricevono molti consensi per le terapie riabilitative.
Giochi come Wii Sports, Ringfit e simili, possono essere catalogati sotto questa categoria. Ma esistono exergames specifici per alcune patologie. Per esempio quelli utlizzati come percorso riabilitativo per i malati di Sclerosi Multipla o per il disturbo dell’apprendimento e comportamentali.
Tutto questo discorso ruota intorno al biofeedback. Questo concetto si basa sull’idea che diventi più consapevole dei meccanismi e dei processi che avvengono nel tuo corpo. Quindi il biofeedback, applicato agli exergames, porta ad una sorta di trial and error atto a migliorare le capacità dell’individuo ed a provare varie strategie. La coordinazione motoria insieme a quella mentale vengono messe a dura prova.
Il risultato di questo allenamento va ad agire sulle capacità neuromotorie, cioè sulla plasticità del cervello, inducendo così veri e propri cambiamenti funzionali e strutturali per costruire o ripristinare i pattern motori corretti.
Viviamo in un era in cui smartworking e acquisti online hanno avuto un significativo incremento. Ed è molto difficile, data la pandemia da Covid-19, poter fare le cose come un tempo. Emblematico è il fatto che è difficile anche poter utilizzare strutture sanitarie, dal semplice pronto soccorso alle strutture di riabilitazione. Ma il dottor John Krauker, professore di neurologia all’università John Hopkins, non si è fatto trovare impreparato.
Per le terapie riabilitative, si sa, il tempo è tutto. Il professore, grazie al supporto di Mindmaze, ha escogitato una terapia da remoto: grazie ai giochi, è possibile far fare allenamento al paziente. I risultati vengono poi spediti al dottore, il quale deciderà su questa base quale terapia, sia medicinale che motoria, serva al paziente.
Utilizzando il MotionGo, periferica che utilizza dei sensori di movimento per poter tracciare i movimenti del paziente, e grazie anche ai suoi 26 giochi incorporati, è possibile fornire uno strumento valido per poter allenare braccia, gambe, testa, torso ed altre parti del corpo.
La tecnologia funziona in questo modo. E’ possibile vedere il vostro scheletro, il cui scheletro lo vedrà in contemporanea il vostro fisioterapista. Avete una versione digitalizzata del vostro corpo da un lato, il gioco sullo schermo ed il link ad un video, in cui il vostro terapista vi seguirà passo per passo.Putrino, Ceo Mindmaze.
Grazie a questa tecnlogia, quindi, i terapisti non solo potranno salvare i risultati degli allenamenti dei pazienti, ma potranno anche correggere in tempo reale e creare esercizi ad Hoc per uno specifico paziente. Tutti i 26 giochi cercano di dare un biofeedback, grazie al quale il terapista potrà correggere la postura, lo sforzo e migliorare la neuroplasticità.
All’ospedale Johns Hopkins in Columbia, utilizziamo piattaforme per il gioco riabilitativo, per poter valutare il trattamento dei pazienti. Anzi, l’utilizzo di queste piattaforme ci permette di vedere più spesso il paziente e di poter dare più esercizi rispetto a quanti se ne facciano in presenza nelle nostre strutture.John Krauker
Grazie agli exergames, le terapie possono continuare senza intoppi
Anche l’Italia non è da meno per quanto riguarda queste tecniche. Ci sono, infatti, molte aziende che trattano di videogiochi e riabilitazione. Un esempio nostrano è Rehability che, come si può leggere dal sito, offre vari giochi per poter ritardare i processi dell’Alzhaimer, o per aiutare i pazienti affetti da ictus.
Come per le tecnologie estere, la strumentazione utilizzata permette al dottore di seguire il paziente in maniera sincrona. A far valere, inoltre, il discorso della riabilitazione attraverso i videogiochi, il sito offre delle divulgazioni scientifiche atte a dimostrare come il metodo funzioni.
Una volta il videogioco per i media istigava solo violenza. Vedere varie pubblicazioni scientifiche e come il mondo medico si stia muovendo verso i videogiochi come forma riabilitativa mi scalda il cuore. Perché il nostro medium potrà anche essere nato ieri.
Ma sta dimostrando al mondo come, utilizzato al meglio delle sue possibilità, possa offrire un valido appoggio alla medicina tradizionale.
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