E se vi dicessimo che in alcuni Stati, a breve, l’accesso alla modalità FUT di FIFA 21 potrebbe essere bloccato? Per quanto mi piacerebbe dire “vi ho fregato con un bel titolo clickbait”, la verità è che tutto questo potrebbe essere una dura verità. Tutto è partito da un post di Twitter pubblicato da Fut Watch. Analizzando il codice sorgente di FIFA 21 è stato rinvenuto un messaggio di errore alquanto strano che recitava “FIFA ULTIMATE TEAM non è attualmente accessibile a causa di un provvedimento da parte delle autorità della vostra regione”. Clamoroso non trovate?

https://twitter.com/FutWatch/status/1336110917008953348
Noi italiani, almeno per ora, possiamo stare tranquilli. Questo ipotetico blocco non dovrebbe toccarci, salvo sorprese in zona cesarini. L’Italia, a differenza di Stati Uniti, Francia, Olanda e Gran Bretagna, non ha preso ancora alcuna posizione in merito. Il resto del mondo, invece, già da qualche anno a questo parte ha puntato i riflettori sul noto simulatore calcistico. Il motivo è molto semplice, visto che alcune meccaniche di gioco assomigliano un po’ troppo al gioco d’azzardo. Ci riferiamo ai famosi pacchetti, quelli che EA definiva come gli ovetti kinder. Le cose bisogna chiamarle con il loro nome, cioè loot box.

Il problema va, però, analizzato nel suo complesso. Con l’avvento di EA Play, anche dopo l’inclusione nel Game Pass di Microsoft, il numero di giocatori è aumentato vertiginosamente. Nel solo 2020, FIFA ha portato nelle casse dell’azienda quasi 1 miliardo e mezzo di dollari, in un’annata flagellata dalla pandemia da Covid-19. Tutto questo con un gioco che sembra solo un grande update di quello dell’anno precedente. Ma tanto tutto questo non importa. Non ci stiamo accorgendo di quello che abbiamo tra le mani, anche perché il solo obiettivo è puntare alla vittoria ed essere i migliori.

Ok, va bene, ma ti fai il culo sul campo e non ricorri alle scappatoie con i FIFA points, ciucciando i soldi di papà e mamma che si fanno il mazzo per arrivare a fine mese. Quello può diventare patologico, se non lo è già.

E cosa ne sarà di me? Se mi chiudi FUT vuol dire che di me non te ne importa nulla.

Echi di ribellione

Fino a qui ce la siamo cantata e suonata, ma questa volta la situazione è diversa. Non è come la protesta “fuffa” che hanno fatto nel 2019 davanti alla sede spagnola EA (dove si sono presentati 4 gatti). Adesso qui la situazione è ben diversa, e vede schierati in campo governi, giocatori e pro player. Insomma, un fronte comune contro alcune “stranezze” che affliggono il gameplay.

Alcuni di questi termini vi suoneranno familiari. Nell’azione legale che alcuni professionisti hanno intrapreso nei confronti dell’azienda californiana si parla di “scripting” e “aggiustamento dinamico e adattivo della difficoltà”. Vabbè, dai, è ovvio che stiamo parlando del famoso Momentum. Quello che ti fa diventare una schiappa senza sapere nemmeno il perché, e la partita dopo sei pronto per andare alle World Series di FIFA 21. E li mentre dai la colpa al modem, alla connessione, all’input lag, al televisore e all’allineamento dei pianeti, ti viene da dire “Ma si dai, forse è meglio che spacchetto un po’ e mi rinnovo la rosa”. Ed ecco che il pesce ha abboccato.

In maniera del tutto simile alle slot machine, la macchina sembra costruita per farti vincere e perdere in maniera quasi programmata. Lo stress indotto ci sta, anche perché in una partita competitiva l’agonismo è molto alto. Ma se il gameplay è viziato a prescindere, beh, questa è una cosa un “tantino” scorretta. Per fortuna qualcuno che con FIFA ci lavora si è rotto le scatole ed è andato per vie legali. Si parla di multe che si aggirano intorno agli 11,7 milioni di dollari per aver violato le norme riguardanti il gioco d’azzardo. Non proprio delle briscoline insomma.

Ovviamente, EA ha negato tutto e non si è ancora esposta con una posizione ufficiale. La speranza è che questa volta utilizzino un’altra similitudine al posto degli ovetti kinder.

Quelli sono dolci e non amari.

Ma il momentum esiste o è solo una leggenda metropolitana? Sono bravo o una schiappa?

Il pallone è mio è ci gioco con chi dico io

Ancora una volta EA sembra far la parte del bambino offeso, mimando “il pallone è mio è ci gioco con chi dico io”. Normale, è una sua IP per cui può e deve fare gli interessi dell’azienda. Vi è però un piccolo problema non trascurabile che si chiama “utenza”. Non puoi chiudere tutto e lasciare una fetta di giocatori scontenti. Magari sono quelli che non hanno mai acquistato FIFA Points e sono fedeli al brand da tempo immemore. Magari sono quelli che creano video tutorial su Youtube per aiutare altri player a migliorare e crescere. Non puoi fregartene di questo. Non è corretto.

Magari il messaggio individuato da Fut Watch potrebbe essere un monito, una minaccia velata. Del tipo “se mi rompete ancora le palle sono dolori”. Questo potrebbe svegliare l’ala attivista pro-fifa, in modo da creare una guerra fredda combattuta sui social. Supposizioni? Speculazioni? Non manca molto per capire tutta questa storia che fine farà. La cosa certa è che se sono scesi in campo i governi con interpellanze parlamentari e sanzioni, la faccenda è una cosa seria.

Qui si parla di gioco d’azzardo. Questo porta alla dipendenza patologica ed è un aspetto che non si deve sottovalutare. Lo dico a malincuore, visto che gioco a FIFA dal 1998. È giunto il momento che anche noi, popolo videoludico italiano, prendiamo in considerazione quello che sta succedendo. Abbiamo il dovere morale di prendere una posizione.

I Love Videogames i videogiochi li ama e schifa, invece, queste pratiche scorrette che li mercificano e ne evidenziano solo i lati negativi. Nel nostro piccolo noi la nostra l’abbiamo detta. Adesso fate la vostra mossa.  

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