Cosa succede quando degli sviluppatori italiani vogliono fare la loro parte nella lotta contro il coronavirus? Il risultato è Locked, un serious game che punta a sensibilizzare il pubblico sui temi fondamentali del coronavirus.
Eye Bags Studio è una software house italiana nata di recente dalle menti di Federico Boccardo, Alessio Cusano e Nicholas Mihoc. I tre si sono conosciuti al liceo e hanno poi seguito vie diverse per coltivare la loro passione per i videogiochi. Si sono poi ritrovati nella creazione dello studio. Trovandosi in quarantena e con i progetti bloccati per via del lockdown hanno deciso di fare qualcosa per migliorare, anche in minima parte, la situazione virus. Hanno quindi deciso di realizzare, in una personale game jam di 72 ore, un serious game che andasse a toccare gli argomenti caldi della vita al tempo del coronavirus.
“Ci siamo accorti che in italia c’era una disinformazione molto marcata, soprattutto nelle prime fasi di diffusione del virus.” “Abbiamo cercato di fare qualcosa che potesse sensibilizzare e aiutare le persone.” “Quindi abbiamo detto: ok facciamo un progetto serious game che vada a sensibilizzare sul coronavirus.”Federico Boccardo, Game Designer Eye Bags Studio
Il serious game è un videogioco creato con un intento diverso dal puro intrattenimento.
“Non avevamo un target preciso, perchè il coronavirus ha colpito chiunque. E il gioco potrebbe aiutare chiunque a capire o approfondire il tema coronavirus.” “Mentre lo facevamo l’abbiamo fatto provare a genitori parenti e anche molto anziani.” “E persino i più anziani hanno avuto interesse nel provare il gioco, perché lo percepiscono poco come gioco e più come una sorta di racconto virtuale in cui possono mettere alla prova la loro conoscenza.”Federico Boccardo
“Prima della jam c’era una conoscenza di base sull’argomento ma la cosa che è venuta fuori, che rispecchia un po’ anche la popolazione, è che fino a quando non ti metti in una situazione in cui devi dimostrare di sapere qualcosa veramente nel profondo, pensi di saperla ma in realtà sai pochissimo.” “Quando fai una scelta nel gioco ti compare un messaggio con scritte le conseguenze. E’ stato difficilissimo trovare le risorse online per poterti dire: guarda che nella realtà chi ha fatto questa scelta ha ottenuto questi risultati concreti.”Federico Boccardo
“Hanno fatto una cosa, quello di lasciare delle key, che è assolutamente fantastica. Ci sono molti siti, adesso mi viene in mente Amazon, che ha attivato l’accesso gratuito a Prime Video, quando la quarantena era solo in Lombardia, poi l’hanno rimosso quando la quarantena è stata estesa a tutta Italia. Gli sviluppatori italiani invece pur essendo una briciola in confronto ad Amazon, hanno rinunciato a soldi che potevano entrargli e hanno rilasciato delle key gratis.”Federico BoccardoNoi abbiamo visto un modo per combattere il coronavirus tramite i videogiochi, il serious game. Ma il resto del mondo dei videogiochi non è rimasto a guardare durante l’epidemia. Nelle scorse settimane dall’ambiente videoludico sono partite diverse iniziative per contrastare il coronavirus. Il mese scorso un gruppo di software house e organizzazioni videoludiche italiane ha indetto la quarantine jam per incentivare all’isolamento. Altri tra sviluppatori e publisher hanno fornito codici gratuiti per i propri giochi al fine di alleviare la permanenza a casa. Nel frattempo l’OMS, in collaborazione con alcuni colossi del gaming, ha avviato la campagna #PlayApartTogether per incoraggiare i giocatori a seguire le linee guida per contrastare l’epidemia. Insomma, ai tempi del coronavirus l’aiuto può arrivare dai posti più inaspettati. A volte semplicemente impegnarsi a fare qualcosa di piccolo può avere un grande impatto. Basta poco per dare una mano.
Ricordo che Locked è giocabile da browser sia su mobile sia su pc e potete trovarlo a questo indirizzo. Mentre per donare potete andare sul sito del Ministero della Salute.
#LiveTheRebellion