Cosa succede quando degli sviluppatori italiani vogliono fare la loro parte nella lotta contro il coronavirus? Il risultato è Locked, un serious game che punta a sensibilizzare il pubblico sui temi fondamentali del coronavirus.
Eye Bags Studio è una software house italiana nata di recente dalle menti di Federico Boccardo, Alessio Cusano e Nicholas Mihoc. I tre si sono conosciuti al liceo e hanno poi seguito vie diverse per coltivare la loro passione per i videogiochi. Si sono poi ritrovati nella creazione dello studio. Trovandosi in quarantena e con i progetti bloccati per via del lockdown hanno deciso di fare qualcosa per migliorare, anche in minima parte, la situazione virus. Hanno quindi deciso di realizzare, in una personale game jam di 72 ore, un serious game che andasse a toccare gli argomenti caldi della vita al tempo del coronavirus. 

“Ci siamo accorti che in italia c’era una disinformazione molto marcata, soprattutto nelle prime fasi di diffusione del virus.” “Abbiamo cercato di fare qualcosa che potesse sensibilizzare e aiutare le persone.” “Quindi abbiamo detto: ok facciamo un progetto serious game che vada a sensibilizzare sul coronavirus.”

Federico Boccardo, Game Designer Eye Bags Studio

Ma cos’è un serious game?

Serious game è una definizione più o meno specifica che va a identificare quei videogiochi creati con un intento diverso dal puro intrattenimento. Il serious game prende in prestito le convenzioni e le tecniche del gioco tradizionale per riportarle nei contesti della vita reale. Le applicazioni spaziano dalla formazione aziendale all’addestramento per lavori pericolosi alla didattica o, come nel caso di Locked, all’educazione.

Il serious game è un videogioco creato con un intento diverso dal puro intrattenimento.

Il primo serious game della storia è tradizionalmente Oregon Trail, gioco creato nel ‘71 da due professori del liceo per insegnare delle migrazioni verso il West. Oggi del gioco è molto celebre la frase “You have died of dysentery” oggetto di diversi meme e persino stampato su magliette. Un altro esempio importante è Foldit, puzzle game creato dai ricercatori dell’Universita di Washington. Il gioco propone al giocatore di ripiegare le proteine. Le soluzioni più efficaci dei giocatori vengono poi usate per la ricerca nella sintetizzazione. Poi proprio in questi giorni è apparso un serious game nel Google Doodle. In occasione della Giornata della Terra Google ha creato un gioco che punta a insegnare l’importanza delle api per il nostro pianeta.

Un altro pregio dei serious game è che permettono di raggiungere un pubblico molto più diversificato rispetto al gioco tradizionale, come ci racconta Federico Boccardo nel caso di Locked.

“Non avevamo un target preciso, perchè il coronavirus ha colpito chiunque. E il gioco potrebbe aiutare chiunque a capire o approfondire il tema coronavirus.” “Mentre lo facevamo l’abbiamo fatto provare a genitori parenti e anche molto anziani.” “E persino i più anziani hanno avuto interesse nel provare il gioco, perché lo percepiscono poco come gioco e più come una sorta di racconto virtuale in cui possono mettere alla prova la loro conoscenza.”

Federico Boccardo
Locked, il serious game che sensibilizza sul coronavirus
A volte scegliere la cosa migliore per una nazione non è difficile…Boris

Locked, serious game e coronavirus

L AI NVIDIA che crea volti finti
Volti in AI Per le foto delle carte è stato usato thispersondoesnotexist. AI creata da NVIDIA che crea volti di persone mai esistite.
In Locked dovrai prendere decisioni per combattere il coronavirus a partire dall’input che ti viene dato dai cittadini. I cittadini sono rappresentati usando delle carte con nome e foto e per scegliere dovrai fare swipe destro o sinistro sulla decisione che preferisci. Queste scelte vanno ad aumentare o diminuire le tue stats ovvero Sanità, Economia, Cultura e salute Mentale. Se si riesce a portare il numero di nuovi contagi sotto una certa soglia la partita finisce con successo. Un altro punto importante è che dopo la decisione dovrai affrontarne le conseguenze. Non solo vedrai l’effetto sulle stats, ma ti verranno anche illustrate situazioni nella vita reale in cui sono state prese le decisioni che hai preso tu.

Decisioni e conseguenze

Abbiamo parlato con Federico Boccardo, game designer di Eye Bags studio, riguardo la filosofia che ha guidato il design di queste scelte. Federico ci ha spiegato come alcune scelte siano state fatte con in mente una risposta giusta e una sbagliata.  Mentre altre dovevano risultare più sfaccettate, secondo quello che loro hanno chiamato “tao design” ovvero in ogni scelta giusta c’è un risvolto sbagliato e viceversa. Tuttavia non è sempre così facile compiere la scelta giusta perchè bisogna sempre tenere d’occhio le stats visto che nel momento in cui una delle quattro raggiunge 0 si perde la partita. Federico ci ha raccontato delle difficoltà che sono sorte nel ricercare gli argomenti da trattare.

“Prima della jam c’era una conoscenza di base sull’argomento ma la cosa che è venuta fuori, che rispecchia un po’ anche la popolazione, è che fino a quando non ti metti in una situazione in cui devi dimostrare di sapere qualcosa veramente nel profondo, pensi di saperla ma in realtà sai pochissimo.” “Quando fai una scelta nel gioco ti compare un messaggio con scritte le conseguenze. E’ stato difficilissimo trovare le risorse online per poterti dire: guarda che nella realtà chi ha fatto questa scelta ha ottenuto questi risultati concreti.”

Federico Boccardo

Fare la propria parte

Per ultimo abbiamo chiesto al game designer di Eye Bags Studio cosa può fare ancora il mondo dei videogiochi e dei dev italiani per aiutare in una situazione del genere.

“Hanno fatto una cosa, quello di lasciare delle key, che è assolutamente fantastica. Ci sono molti siti, adesso mi viene in mente Amazon, che ha attivato l’accesso gratuito a Prime Video, quando la quarantena era solo in Lombardia, poi l’hanno rimosso quando la quarantena è stata estesa a tutta Italia. Gli sviluppatori italiani invece pur essendo una briciola in confronto ad Amazon, hanno rinunciato a soldi che potevano entrargli e hanno rilasciato delle key gratis.”

Federico Boccardo
Noi abbiamo visto un modo per combattere il coronavirus tramite i videogiochi, il serious game. Ma il resto del mondo dei videogiochi non è rimasto a guardare durante l’epidemia. Nelle scorse settimane dall’ambiente videoludico sono partite diverse iniziative per contrastare il coronavirus. Il mese scorso un gruppo di software house e organizzazioni videoludiche italiane ha indetto la quarantine jam per incentivare all’isolamento. Altri tra sviluppatori e publisher hanno fornito codici gratuiti per i propri giochi al fine di alleviare la permanenza a casa. Nel frattempo l’OMS, in collaborazione con alcuni colossi del gaming, ha avviato la campagna #PlayApartTogether per incoraggiare i giocatori a seguire le linee guida per contrastare l’epidemia.

Insomma, ai tempi del coronavirus l’aiuto può arrivare dai posti più inaspettati. A volte semplicemente impegnarsi a fare qualcosa di piccolo può avere un grande impatto. Basta poco per dare una mano.

…basta anche giocare

Ricordo che Locked è giocabile da browser sia su mobile sia su pc e potete trovarlo a questo indirizzo. Mentre per donare potete andare sul sito del Ministero della Salute.

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