Quanto inquinamento producono i videogiochi?

Acquistiamo videogiochi in digitale per non gravare sull’inquinamento, senza pensare che anche lo streaming ha un impatto sull’ambiente. Sicuramente la confezione di carta e plastica è il male peggiore, ma è bene sapere che pure ciò che non vediamo ha un consumo energetico notevole. Uno studio della ong Shift Project ha evidenziato come i servizi online in realtà inquinino più di quanto si pensi. Globalmente, le attività online (compreso quindi il gaming) incidono per il 4% sulle emissioni di gas serra. Per fare un paragone, per il trasporto aereo si tratta del 2,5%. Soltanto i videogiochi su PC consumano l’energia prodotta da 25 centrali elettriche, ovvero 75 miliardi di chilowatt l’anno. L’uso dei videogiochi, negli Stati Uniti, è pari all’inquinamento causato da 2,3 milioni di automobili. E il tutto è in procinto di incrementare, a causa della maggiore qualità dello streaming o del suo maggior utilizzo, come ad esempio la nascita di Google Stadia.

Il progetto Greening The Beast, fondato da Nathaniel Mills col padre Evan, esperto di energia, suggerisce come diminuire il consumo causato dai videogiochi. Tra i vari consigli: usare schede grafiche più performanti, scegliere accuratamente dispositivi e display, spegnere le console quando non in uso preferendo lo spegnimento allo stand by.

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Il gioco Mission 1.5, ideato dall’Onu per sensibilizzare i cittadini sui problemi climatici

I videogiochi contro l’inquinamento

Il mondo videoludico, consapevole del consumo di energia di cui è esso stesso colpevole, non resta a guardare ma si impegna in prima persona per cercare di salvaguardare l’ambiente. Numerose sono le iniziative, e ne abbiamo parlato spesso anche qui su I Love Videogames. Sony che aderisce a Playing for the planet, un programma dell’Onu sullo sviluppo ecosostenibile dei videogiochi. Pokémon che critica l’inquinamento: Grimer di Alola e Corsola di Galar ne sono esempi diretti. Sega che distribuisce Football Manager 2020 con la copertina in cartone riciclato, stampato con inchiostro vegetale e sigillato in un cellophane riciclabile al 100%.

I videogiochi sono anche un mezzo per sensibilizzare i cittadini sul consumo di energia che incide sul surriscaldamento climatico. Mission 1.5° è un gioco online ideato dall’Onu (Undp: United Nations development programme) sul tema. Lo scopo è definire una strategia per limitare l’aumento delle temperature sotto gli 1.5 gradi centigradi, come fissato dalle Nazioni durante gli Accordi di Parigi del 2015. Inoltre, le risposte date saranno utilizzate dall’Onu per sviluppare politiche eco sostenibile in collaborazione coi vari governi.

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