Il primo a mettersi in gioco durante l’evento Ready Player X è stato Beniamino Savio, presentando il progetto ACTO. Come promesso iniziamo oggi il nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti dell’evento organizzato da TEDxTorino, cercando di mostrare il valore aggiunto che loro idee possono portare nella nostra vita. Beniamino non mostra subito la sua giocata. Da esperto di marketing si gioca i suoi 15 min in maniera molto strategica creando l’attesa nel pubblico in sala. Rompe il ghiaccio volgendo alla platea una domanda a bruciapelo, ma che fa capire subito la carica detonante del suo messaggio.
Alzi la mano chi di voi è nella situazione personale, familiare, fisica, professionale, lavorativa ed economica che aveva pianificato anni fa?
Pianificare o improvvisare?
Di mani alzate non se ne sono viste e immagino che sia anche la vostra reazione. Di fronte a questa domanda, effettivamente, anche io sono rimasto quasi spiazzato. Negli ultimi anni della mia vita sono successe talmente tante cose che
mi hanno fatto diventare quello che sono ma che sono completamente opposte alla mia immagine di qualche anno fa.
Frutto della mia improvvisazione oppure ho pianificato tutto momento per momento?
Beniamino Savio punta i riflettori del Ready Player X proprio su questo concetto.
L’esistenza o meno del destino, la
capacità di governare gli eventi e di
gestire gli imprevisti. La
ricerca dell’evasione dalla quotidianità inseguendo storie belle ma inarrivabili.
In questa continua ricerca di una risposta,
la tecnologia sembra offrire un rifugio, grazie al suo ruolo di
esemplificatore di problematiche complesse. Ma è solo una mera illusione.
Il mondo di oggi, per quanto è difficile ammetterlo,
non viaggia alla stessa velocità dei mezzi tecnologici. Le macchine non hanno dei sentimenti, non provano delle emozioni, non sbagliano e se lo fanno trovano rapidamente una soluzione. Noi ci emozioniamo, sbagliamo e quando lo facciamo, prima di trovare una soluzione, facciamo fatica ad ammettere il nostro errore.
Noi non siamo veloci come loro.
E in tutto questo a pagare le conseguenze sono le nuove generazioni.
Alzi la mano chi di voi è nella situazione personale, familiare, fisica, professionale, lavorativa ed economica che aveva pianificato anni fa?
ACTO, agisci, play
Beniamino Savio fornisce il suo punto di vista individuando
nello sport e nei suoi valori un’ottima way out. Le storie di sport sono autentiche e imprevedibili. Gestire la tensione dell’ultima chance e sapere che
un momento può essere unico e irripetibile. Se ci pensate, la nostra vita può essere paragonata allo sport.
Come fanno gli atleti a superare tutto questo? Semplificano o pianificano? Entrambi, dando il massimo
senza mai risparmiarsi. Si vince e si perde, senza rimorsi. Lo sport, in questo senso, fornisce una valida ispirazione. L’allenamento ci spinge a superare i nostri limiti e insegna ad uscire agevolmente dalla zona di comfort senza avere troppa paura.
La consapevolezza della sconfitta, si trasforma in una nostra vittoria.
Da qui nasce l’idea del
progetto ACTO che si pone come obiettivi quello di portare ai giovani dei paesi emergenti una
formazione continua, professionale, di qualità e accessibile, fornendo loro delle
opportunità di lavoro concrete nel mondo dello sport. Beniamino Savio riferisce che ACTO è partito lo scorso anno da Capoverde ed arriverà nel corso del 2020 in Portogallo e in Brasile.
Ce la faranno? Non lo sappiamo, ma di sicuro se la giocheranno fino alla fine.
#LiveTheRebellion