Spesso nei videogiochi bisogna sconfiggere nemici malvagi, ma il più terribile risiede nella vita reale e si chiama cancro. Il mondo videoludico si è sempre impegnato in prima persona nella lotta ai tumori, e stavolta è il turno di SEGA.
Retro-Bit Gaming ha messo in vendita una serie di controller
SEGA Genesis e
SEGA Saturn, per l’occasione di colore rosa e con al centro il disegno del celebre nastro simbolo della lotta al tumore al seno. Il 10% dei ricavi sarà devoluto alla
National Breast Cancer Foundation, un’organizzazione statunitense che opera in quel settore. La vendita dei controller è attiva sul sito
Limited Run Games, al costo di $19,99.
Il mondo videoludico in prima linea contro i tumori
Non è la prima volta che il mondo dei
videogiochi scende in campo
contro il cancro. Basti ricordare quando, l’estate scorsa,
Overwatch ha raccolto 12,7 milioni di dollari per la ricerca sul tumore al seno attraverso l’iniziativa “Mercy Rosa”. Oppure quando, per commemorare
un artista della Blizzard deceduto a causa del cancro, più di 500 colleghi delle maggiori case di produzione di videogiochi al mondo hanno collaborato alla produzione di un artbook. Anche in quel caso il ricavato è stato devoluto a due associazioni benefiche, CureASVS e Game Changer.
Ma la storia forse più emozionante è quella del
ragazzo che riesce a pagare la chemioterapia al padre grazie alle dirette su Twitch. Tredici anni, Fortnite, e la consapevolezza della potenza di un mezzo che avvicina le persone. Nel dramma di una malattia – perchè il tumore di un padre rimane comunque un dramma terribile – i videogiochi portano a casa una
piccola vittoria contro il mostro dal nome cancro, grazie alla generosità degli utenti.
Non è invece una storia a lieto fine quella raccontata nel gioco
That Dragon, Cancer. I coniugi Green si sono visti portare via loro figlio dal male incurabile ed hanno dato vita a questo titolo indie per provare a raccontare la sofferenza di chi subisce tale devastazione. “Un viaggio di speranza all’ombra della morte”, così i due genitori descrivono la terribile esperienza che li ha visti protagonisti. In parte condivisione del dolore, in parte valvola di sfogo per superare la morte del figlio,
That Dragon, Cancer è servito anche a supportare la ricerca contro il cancro grazie ai ricavi devoluti a due associazioni benefiche.
A Journey of Hope in the Shadow of Death, così è descritta la malattia di un figlio da parte di chi l'ha vissuta.
Non solo lotta al cancro
Anche in altri campi il mondo dei videogiochi si è distinto per essersi impegnato in prima persona ad aiutare i meno fortunati.
Destiny 2 ha organizzato una raccolta fondi per aiutare i
bambini malati negli ospedali.
Elder Scroll Online ha effettuato donazioni ad associazioni amiche degli
animali.
Pokémon Go invita i suoi giocatori a
pulire il mondo.
Bandai Namco Entertainment ha regalato una copia di Code Vein in cambio di una
donazione di sangue.
Ultimamente si parla molto di dipendenza da videogiochi e troppo poco dei benefici che essi provocano. Queste iniziative benefiche non possono che mettere in buona luce un mondo troppo spesso bistrattato e accusato ingiustamente.
#LiveTheRebellion